nazionale di calcio

“Per guardare al futuro serve un commissariamento, non dico lungo ma che debba avere sia gli strumenti normativi, quindi i poteri, che temporali per far si’ che si metta in condizione il calcio di esprimere una rappresentanza che puo’ e riesce a fare le cose e non essere sempre essere assoggettato a tutti quegli aspetti soprattutto statutari che di fatto, da una parte ti obbligano a fare accordi con altri componenti che magari non vorresti fare o non sei cosi’ convinto di fare, e dall’altra che ti impediscono probabilmente di fare l’interesse generale e vedere solo le questioni piu’ da cortile”. Sono le parole del presidente del Coni Giovanni Malago’ da Bolzano rispondendo ad una domanda su come uscire dalla crisi del calcio italiano venuto a galla con la mancata qualificazione della Nazionale italiana dal Mondiale di calcio 2018. Parlando con i giornalisti, il numero uno dello sport italiano che questa sera sara’ a Zagabria per il congresso dei Comitati olimpici europei, ha rallentato sul progetto delle Olimpiadi invernali in Italia nel 2026 o 2030 tra Milano, Valtellina ed eventualmente Torino. “Al momento la partita Olimpiade invernale e’ accantonata, e’ in un cassetto. Conoscendo molto bene la realta’ dei fatti, la mia tesi e’, al di la’ della sua forza della candidatura e della capacita’ di acquisire consenti e voti a livello internazionale che e’ un aspetto del quale mi devo occupare dopo, una candidatura e’ come un tavolo che poggia su tre gambe. E’ un triangolo. Le tre gambe sono, il comitato olimpico perche’ e’ l’interlocutore ufficiale con il CIO, gli enti locali perche’ se non sono d’accordo la candidatura e’ morta in partenza, ed il governo. Dando per scontato, a prescindere dalla delle sede eventuale che si puo’ considerate nell’arco alpino da est a ovest, le prime due cose, rimane la terza, il governo. Considerando che ci saranno elezioni politiche vorrei evitare che venissero fatti nuovamente certi errori. Dopo le lezioni verranno fatte valutazioni serene ed eventualmente un discorso sia per il 2026 che per il 2030 perche’ visto il precedente che si e’ creato nel 2024 e 2028 con Paris e Los Angeles (accordo tra i due comitati, ndr) penso che sia possibile possa avvenire la doppia aggiudicazione anche per i Giochi invernali”.

La mancata qualificazione della nazionale di calcio al mondiale in Russia é la dimostrazione che nel nostro Paese non sono per nulla isolati i casi in cui al vertice di alcuni organismi ci si arriva non per meritocrazia ma per cooptazione e che, del loro comportamento, molti dirigenti non rispondono in prima persona. Quali meriti, quali titoli aveva il ct della nazionale Gian Piero Ventura per assumerne la guida? Chi lo designato, quali criteri ha seguito? Del suo fallimento epocale chi ne risponderà? Vi saranno dimissioni? Questo é ciò che si chiede il tifoso della nazionale di calcio dopo la disfatta contro la Svezia. Fino a quando nel nostro Paese i principi di meritocrazia e di responsabilità non saranno onorati, faremo a livello planetario figure meschine come quella che Ventura ci ha regalato.

“Poteva andare meglio ma accettiamo il sorteggio. Siamo l’Italia, abbiamo la nostra tradizione, non deve farci paura nessuno”. Lo ha detto il team manager della nazionale italiana Lele Oriali commentando l’accoppiamento con la Svezia nello spareggio per andare al Mondiale in Russia. “Siamo ottimisti, pensiamo in positivo anche se sappiamo di avere davanti un avversario difficile e scorbutico – ha proseguito ai microfoni di Sky Sport – E’ una formazione importante e molto forte, in un girone difficile è riuscita a passare arrivando seconda ma battendo la Francia 2-1 ed eliminando una Olanda in crescita. E’ un sorteggio non agevole”.

Giampiero Ventura non ci sta ‘basta paragoni con l’Italia degli Europei. Il ko con la Francia non mi preoccupa, è con Israele che serve il risultato’ Il ct della Nazionale non nasconde la sua delusione per l’esordio con la Francia e da Israele lancia la ‘sua’ Italia: “Sono stato io a fare paragoni con l’Italia degli Europei, ma da ora voglio chiarire una cosa: basta con quelli del passato”. “La velocità è frutto del lavoro, e noi abbiamo avuto tre giorni…”. Ventura glissa anche sulla statistica favorevole che non vede l’Italia perdere i match iniziali delle qualificazioni da 50 partite. “Se la statistica fosse una garanzia sarebbe bello ma preferisco credere nei giocatori e nella loro voglia di migliorare. Mi aspetto un passo avanti rispetto a quello che è stato fatto in soli 3 giorni”. Perché è una di quelle partite in cui non conta la bellezza, quanto il risultato e mi auguro sia positivo”. Mister Ventura si dice ” non preoccupato: quello che conta è la squadra. E noi come squadra siamo abituati a fare cose difficili”. Il match di stasera é di quelli che pesano: ci si gioca la qualificazione ai Mondiali e partire con il piede giusto potrebbe essere decisivo.

In un periodo nel quale il Paese è attraversato da tensioni politiche e incertezza economica, la nazionale di calcio si incarica più o meno consapevolmente di unire e di superare le divisioni. Cosi Carlo Tavecchio, presidente Figc “L’entusiasmo attorno alla Nazionale e’ una grande vittoria del Commissario tecnico e di tutto il gruppo, nessuno escluso: i tifosi si riconoscono in loro e nella maglia azzurra. Gli straordinari dati di ascolto ci rendono particolarmente orgogliosi perche’ la Nazionale e’ il fenomeno televisivo da sempre piu’ seguito, rappresenta probabilmente la passione piu’ unificante del Paese”. Con queste parole, riportate dal sito internet della Federcalcio, il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, commenta il boom di ascolti per gli azzurri. La Nazionale di Antonio Conte continua a vincere sul campo e anche in Tv. Dopo i 18 milioni e 981 mila spettatori (share del 64.45%) del primo match con il Belgio, gli italiani hanno confermato la loro passione e il loro attaccamento per la Nazionale anche in occasione della sfida di ieri con la Svezia. Nonostante la gara si sia giocata in un giorno feriale e in un orario pomeridiano, sono stati 13 milioni 847 mila (70,55 di share, un dato superiore alle sei gare dell’Europeo del 2012) gli italiani che hanno seguito la Nazionale in Tv in quella che anche ieri e’ stata la trasmissione piu’ vista dell’intera giornata televisiva: 11 milioni e 209 mila i telespettatori su Rai Uno (share del 57.10% e prepartita seguito da 6 milioni e 415 mila telespettatori con il 37.41% di share), 2 milioni e 40 mila su Sky Sport 1 (share del 10.4%) e 598 mila (3.04 di share) su Rai 4 (share del 3.04%) con il commento della Gialappa’s Band.

 

 

 

 

 

Giovanni Trapattoni non commentera’ piu’ le partite della nazionale di calcio agli Europei. Al suo posto Zenga. “Sono in vacanza, pensavo di andare agli Europei, ma non è andata così quindi li seguirò alla televisione. Le mie osservazioni sono diverse rispetto a quelle del telespettatore, sono un uomo di calcio, non maleducato, ma magari durante la telecronaca mi lascio andare. Non ho mai bestemmiato, ma poi si sa che c’è sempre qualche solone”. Così Giovanni Trapattoni, commentando la fine della sua esperienza come commentatore televisivo Rai ai microfoni di Radio Crc. L’ex ct della Nazionale è stato sostituito da Walter Zenga come seconda voce delle telecronache delle partite degli azzurri. “Ho i capelli grigi e quindi un po’ di esperienza e in Italia non mi stupisce più nulla. Sono sempre stato rispettoso, ma poi c’è chi guarda la pagliuzza. Ho avuto qualche richiesta nel continente africano, penso di essere abbastanza lucido per poter scegliere serenamente”.