ong

“Le cosiddette Ong stanno riprendendo su vasta scala un’opera di fiancheggiamento dei trafficanti di persone che operano in Libia. In particolare Open Arms ha sfidato la guardia costiera libica che chiedeva giustamente di poter riportare sul proprio territorio le persone illegalmente partite dalle coste africane. Abbiamo varato, nella scorsa legislatura, un regolamento per le Ong che deve essere rispettato da tutti. Anche dalle autorita’ italiane e dalla guardia costiera del nostro Paese. Si e’ discusso nel Parlamento, sono state prese delle decisioni all’unanimita’ grazie all’iniziativa di Forza Italia. Ora non si puo’ ricominciare daccapo. L’Italia deve contribuire a una politica di controllo delle nostre frontiere marittime. Queste Ong svolgono un’azione temeraria, sono un pericolo nel Mediterraneo. Siamo consapevoli che in Italia non solo le iniziative di Forza Italia ma anche l’impegno di altre forze politiche hanno contribuito a un’inversione di rotta. Bisogna tenere alta la guardia, denunciare cio’ che sta avvenendo e mettere in evidenza l’azione provocatoria che alcune Ong stanno nuovamente mettendo in atto nel Mediterraneo”. Lo dichiara il senatore Maurizio Gasparri (FI).

“Non facciamo la guerra alle Ong ma ai trafficanti di esseri umani”. Lo ha ribadito ieri il ministro dei Trasporti Graziano Delrio intervistato dal Tg1 su Rai 1 riguardo al codice delle Ong e alla gestione dei flussi migratori. “Non dobbiamo mettere in contrasto le regole con l’umanità, le Ong stesse ci hanno chiesto un codice – ha aggiunto – e il 90% di loro lo ha sottoscritto, governiamo il fenomeno non contro le Ong ma insieme a loro”.

I provvedimenti presi dal governo italiano per fronteggiare il fenomeno dell’immigrazione sono “giusti” e sono stati assunti in maniera collegiale. “Ma comunicativamente dobbiamo stare attenti ad evitare banalizzazioni. Prima di tutto non si deve far passare l’idea che siamo in una emergenza”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, a ‘In Onda’ su La7. “Non e’ vero che c’e’ un invasione che non ha precedenti nella storia come spesso appare dai media”, ha aggiunto.

“Le Ong che non hanno voluto firmare il protocollo con l’Italia devono essere escluse dal sistema di soccorso, altrimenti aggiungiamo la farsa alle tragedie. La linea del Ministro Minniti e’ quella corretta e negli altri componenti del governo dovrebbe esserci il rammarico di non averla seguita gia’ durante il governo Renzi, piuttosto che il dubbio se procedervi ora”. Lo scrive su Facebook Enrico Zanetti, segretario di Scelta Civica.

“La polemica sulle Ong trova poco spazio qui in Libia, noi abbiamo il compito di fermare i trafficanti, e l’impiego di una missione militare italiana non crea nessun problema per la grande maggioranza di persone qui a Tripoli”. Lo dice alla Stampa l’ex imprenditore nautico italiano Giulio Lolli, latitante in Libia, che ha combattuto nelle milizie contro Gheddafi e ora e’ “uno dei capi delle Forze speciali di sicurezza marittima del porto di Tripoli guidate dal comandante Taha El Musrati, in sostanza la polizia marittima che e’ cosa diversa dalla Guardia costiera”. “Noi abbiamo l’incarico di fermare gommoni e barconi e riportarli indietro. Se qualcuno prova a impedircelo, usiamo metodi forti per portare a compimento il nostro lavoro”, spiega Lolli. “Li riportiamo in porto, gli diamo da mangiare e da bere, facciamo fronte alle loro necessita’ piu’ immediate, assicuriamo all’adempimento di tutte le procedure sanitarie in coordinamento con la Mezza luna rossa con cui lavoriamo sempre assieme. Poi li consegniamo all’immigrazione, li’ il nostro lavoro e’ finito”. “Non e’ che le Ong ci diano fastidio, se arrivano prima loro, anche dentro le acque territoriali libiche, non possiamo fermarli, loro fanno il loro lavoro”, rileva Lolli. Il sentore che ci sia collusione tra qualche operatore e i trafficanti “ce l’ho io personalmente, e non sono il solo, ma non dal punto di vista ufficiale. Anche perche’ se qualcuno chiedesse alle autorita’ libiche del fenomeno delle Ong, probabilmente non saprebbe neppure di cosa si stia parlando”.

“Mentre emergono prove inconfutabili sui contatti tre le Ong e gli scafisti dalle indagini delle procure siciliane, il Pd con Renzi insiste con lo ius soli e con idee risibili tipo il numero chiuso per gli immigrati. Sono scollegati dalla realta’. Ci troviamo di fronte a un’autentica emergenza sul fronte immigrazione, a gravi indizi di reato per queste sedicenti organizzazioni che, ammantate dallo spirito umanitario, hanno solo aiutato i trafficanti di persone, senza considerare il risvolto criminale che ha accompagnato anche in Italia l’accoglienza di questi disperati, e ancora hanno il coraggio di parlare di cittadinanza facile e integrazione. Questa politica demagogica ci ha portato al disastro attuale. La sinistra e’ nemica degli italiani se continua a negare l’evidenza. Il governo piuttosto pensi a far rispettare il codice di condotta alle Ong. Controlli a tappeto, fermi dei sospetti e chiusura dei nostri porti a chi non rispetta le regole. Chi aiuta scafisti e trafficanti di persone deve andare fuori dal Mediterraneo. Deve essere arrestato”. Lo dichiara in una nota il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri (FI)

Il Codacons ha deciso di presentare una diffida al ministero dell’Interno affinché revochi a Medici senza frontiere il permesso di svolgere attività di salvataggio in mare. “Il rifiuto di Msf di firmare il Codice di condotta per le Ong impegnate nelle operazioni di salvataggio dei migranti in mare è un atto gravissimo spiega il presidente Carlo Rienzi – una forma di ribellione a regole sacrosante e necessarie per mettere ordine al settore. Medici senza frontiere non può arrogarsi il diritto di decidere in totale autonomia le regole, né può sottrarsi alle decisioni dello Stato”. Continua Rienzi: “Per tale motivo e di fronte a un comportamento che riteniamo inaccettabile, abbiamo deciso di diffidare il ministero dell’Interno affinché revochi con effetto immediato a Msf il permesso di svolgere attività di salvataggio in mare”.

Medici senza frontiere non ha accolto il documento del Viminale sul codice di condotta per le organizzazioni umanitarie nel salvataggio in mare. Ieri si è tenuto il vertice al ministero dell’Interno tra le ong e il capo di gabinetto Mario Morcone, per verificare la posizione delle organizzazioni in merito al Codice di condotta, elaborato dal ministero. Il no è arrivato anche dalla ong tedesca Jugend Rettet. Medici senza frontiere nei giorni scorsi aveva diffuso un documento in cui elencava i punti critici e le modifiche da apportare. Le organizzazioni umanitarie avevano ricevuto un testo in cui erano state recepite alcune delle richieste avanzate. “Abbiamo deciso di non firmare, ma tutti quei punti che non sono problematici per noi continueremo a rispettarli”. Save the children ha deciso di accettare il Codice di condotta perche’ come ha spiegato il Direttore generale Velerio Neri “gran parte delle cose che il Codice prevede, gia’ le facciamo da sempre. Inoltre laddove c’erano degli articoli che ci preoccupavano, come nel caso dei trasbordi, abbiamo risolto bene e seguiremo le indicazioni della Guardia costiera”.
Ha firmato anche Moas. “La nostra missione e’ da sempre quella di salvare piu’ vite possibili in mare, e questo documento ci permette di continuare a farlo” ha spiegato il fondatore Christopher Catrambone. Sono 13 gli impegni chiesti dal Viminale alle Organizzazioni non governative col Codice di condotta sottoscritto ieri al ministero.
La mancata sottoscrizione del documento o l’inosservanza degli impegni previsti “puo’ comportare – si legge nel documento – l’adozione di misure da parte delle autorita’ italiane nei confronti delle relative navi, nel rispetto della vigente legislazione internazionale e nazionale, nell’interesse pubblico di salvare vite umane, garantendo nel contempo un’accoglienza condivisa e sostenibile dei flussi migratori”. Tra gli impegni, non entrare nelle acque libiche, “salvo in situazioni di grave ed imminente pericolo”; non spegnere o ritardare la trasmissione dei segnali di identificazione, non fare comunicazioni per agevolare la partenza delle barche che trasportano migranti; informare lo Stato di bandiera dell’attivita’ intrapresa dalla nave; dichiarare le fonti di finanziamento alle autorita’ dello Stato in cui l’ong e’ registrata.

“Per celebrare degnamente la giornata dell’Onu contro la tratta di esseri umani bisogna stroncare nel Mediterraneo le attività delle Ong che, recandosi nelle acque della Libia a prelevare i clandestini, incrementano i guadagni dei mercanti di schiavi che operano sul continente africano, alimentano una speculazione vergognosa e fanno crescere anche il numero delle morti”. Lo dichiara il senatore Maurizio Gasparri (FI). “Le Ong si ammantano di ragioni umanitarie – aggiunge – ma finiscono per aiutare i criminali ovunque, anche in Italia. Ricordiamo gli scandali del Cara di Mineo, di Isola Capo Rizzuto e di Roma, dove cooperative rosse e organizzazioni criminali di varia estrazione hanno speculato sulla disperazione degli immigrati mettendo le mani sui miliardi che vengono sperperati in Italia per l’accoglienza. Basta con le Ong per stroncare la tratta di persone”.

Il codice sui trasbordi di migranti continua a far discutere. Gabriele Eminente, direttore generale di Medici Senza Frontiere Italia, in una intervista a Repubblica spiega: “Non abbiamo preclusioni di tipo ideologico a collaborare con le autorita’ italiane, come dimostriamo da anni”. E aggiunge: “Abbiamo tracciato una linea rossa, indicando al Viminale le modifiche minime da fare perche’ si possa accettare il suo Codice”. Continua il direttore generale di Msf: “Noi non diciamo che non vogliamo la polizia, diciamo che puo’ salire a determinate condizioni: una di queste, non lo nego, e’ che non vengano portate armi a bordo”. Sulla missione italiana in Libia, aggiunge, “bisogna aspettare di capire quali saranno le regole di ingaggio e cosa dira’ il Parlamento. Ma qualunque tipo di missione che abbia come conseguenza l’aumento dei respingimenti in Libia ci vede del tutto contrari. Sappiamo bene degli abusi e delle violenze che subiscono i migranti laggiu’: riportarli indietro significa riportarli all’inferno”.