Se da una parte la posizione fiscale continua a migliorare, dall’altra “gli sforzi di fondo per il consolidamento stanno perdendo di forza”. E’ quanto scrivono gli esperti della Bce nel rapporto sulla stabilita’ finanziaria diffuso questa mattina. “Il deficit fiscale aggregato dell’Eurozona e’ migliorato dall’1,5% del pil nel 2016 allo 0,9% nel 2017 – si legge nel rapporto – con un solo paese (la Spagna) che rimane sopra la soglia del trattato di Maastricht del 3%. Secondo le proiezioni della Commissione Europea, la posizione fiscale dovrebbe migliorare ancora nel 2018 e 2019 sebbene a un passo piu’ moderato rispetto agli anni precedenti”. Il miglioramento tuttavia, prosegue il rapporto, dovrebbe essere favorito soprattutto da condizioni cicliche favorevoli e in misura minore da minori spese per i tassi. “La posizione fiscale di fondo nell’Eurozona dovrebbe rimanere in larga misura neutrale nel corso del 2018-19 – spiega il rapporto – ma ci si attende che alcuni paesi allentino leggermente le loro politiche in materia. In effetti un deterioramento dei saldi strutturali di bilancio e’ previsto per la maggior parte dei paesi che sono stati colpiti dalla crisi. Alcuni paesi altamente indebitati sono a rischio di non compliance con gli sforzi fiscali strutturali previsti dalle regole del patto di stabilita’ e crescita (ad esempio Belgio, Francia, Italia e Portogallo). Anche le riforme strutturali hanno perso momentum, e vi e’ ancora bisogno di riuscire a ottenere una composizione delle finanze pubbliche nell’Eurozona piu’ favorevole alla crescita. Nel complesso, la dipendenza del miglioramento atteso nei saldi dalle condizioni cicliche rende l’outlook fiscale – e per estensione il market sentiment verso alcune emittenti sovrani dell’Eurozona – molto sensibili a cambiamenti nel clima di crescita”.