Svezia

Democrazia, sicurezza internazionale, adesione ai valori di libertà e di progresso sociale. Sono gli obiettivi consolidati in due paesi, la Finlandia e la Svezia che si apprestano ad avviare le procedure utili per un loro ingresso nella Nato. Nessuna paura di Putin e di Mosca per le due donne che guidano questi due paesi: la prima é Sanna Marin, 36 anni, premier dal piglio deciso e con le idee chiare. L’obiettivo dell’adesione all’Alleanza Atlantica diventa in questi giorni ancora più strategico, soprattutto se si considera la vicinanza con Mosca e la guerra che si combatte in Ucraina proprio per definire i confini e allontanare lo spauracchio della Nato dalle mire egemoniche dello zar Vladimir. La premier finlandese tra qualche giorno presenterà al Parlamento la relazione per votare l’ingresso nell’Alleanza. Addio, quindi, alla storica neutralità per il Paese che dista dalla Russia solo 1300 chilometri. Stesso sogno nutre la Svezia guidata da un’altra donna, Magdalena Andersson, anch’essa socialdemocratica, che potrebbe entrare nella Nato negli stessi tempi della Finlandia, una terra che, lo ricordiamo, ha vinto per il quinto anno consecutivo la classifica di Paese più felice del mondo: é il World Happiness Report 2022, sponsorizzato dalle Nazioni Unite, e stilato sulla base di dati diversi come il Pil, il livello di solidarietà, la libertà individuale, la salute e il tasso di corruzione. Evidentemente, nessuna paura che un accesso nella Nato possa mutare il benessere, la pienezza di vita e la felicità cosi a duro prezzo raggiunte.

La mancata qualificazione della nazionale di calcio al mondiale in Russia é la dimostrazione che nel nostro Paese non sono per nulla isolati i casi in cui al vertice di alcuni organismi ci si arriva non per meritocrazia ma per cooptazione e che, del loro comportamento, molti dirigenti non rispondono in prima persona. Quali meriti, quali titoli aveva il ct della nazionale Gian Piero Ventura per assumerne la guida? Chi lo designato, quali criteri ha seguito? Del suo fallimento epocale chi ne risponderà? Vi saranno dimissioni? Questo é ciò che si chiede il tifoso della nazionale di calcio dopo la disfatta contro la Svezia. Fino a quando nel nostro Paese i principi di meritocrazia e di responsabilità non saranno onorati, faremo a livello planetario figure meschine come quella che Ventura ci ha regalato.

“Poteva andare meglio ma accettiamo il sorteggio. Siamo l’Italia, abbiamo la nostra tradizione, non deve farci paura nessuno”. Lo ha detto il team manager della nazionale italiana Lele Oriali commentando l’accoppiamento con la Svezia nello spareggio per andare al Mondiale in Russia. “Siamo ottimisti, pensiamo in positivo anche se sappiamo di avere davanti un avversario difficile e scorbutico – ha proseguito ai microfoni di Sky Sport – E’ una formazione importante e molto forte, in un girone difficile è riuscita a passare arrivando seconda ma battendo la Francia 2-1 ed eliminando una Olanda in crescita. E’ un sorteggio non agevole”.

Ironicamente, Winston Churchill affermava ‘ho dato le mie dimissioni, ma le ho rifiutate’. Ha 29 anni ed é il ministro svedese della Scuola e della Formazione, la piu’ giovane della storia del paese scandinavo. Era. Perche’ l’esponente del partito socialdemocratico, musulmana, arrivata come profuga dalla Bosnia Erzegovina per sfuggire alla pulizia etnica, e fermata dalla polizia nella città di Malmoe, risultata positiva all’etilometro con 0,2 grammi di alcol per litro di sangue, ha deciso di lasciare l’incarico. ‘E’ stato il piu’ grosso sbaglio della mia vita’, cosi ha dichiarato in conferenza stampa – e me ne assumero’ la responsabilità’. Perché suscita scalpore questa notizia? Semplice: i criteri di comportamento dei politici di fronte ad infrazioni, negligenze o reati, sono i piu’ vari e rispondono ad un etica della responsabilità e ad una coscienza che spesso latitano se non in rari casi come questo. Ricoprire un incarico pubblico, gestire il denaro dei contribuenti, assumere decisioni da cui dipendono i destini e la vita di milioni di persone, richiedono non solo ‘lucidita’ – sarebbe proprio il caso di dire – ma anche e soprattutto consapevolezza del proprio ruolo, della necessità di dare l’esempio. La fiducia nella classe dirigente dipende dalla loro credibilità, dal loro comportamento e dal sapere essere consequenziali, assumendosi la responsabilità delle parole che pronunciano, delle azioni che pongono in essere, e delle omissioni di cui dovessero essere colpevoli. In Italia non funziona così: molto spesso non é sufficiente neanche la flagranza, e lo sappiamo bene. Purtroppo.

L’Italia di Conte raggiunge gli ottavi degli Europei di calcio che si disputano in Francia. E’ con questo secondo successo in due partite che gli azzurri raggiungono il passaggio successivo. Partita molto equilibrata e contratta fino a quando un gol di Eder al minuto 83 regala il successo alla nostra nazionale. Niente da fare per Ibrahimovic e compagni. L’Italia sale così a 6 punti in classifica, mentre la Svezia resta ferma a 1. Ininfluente ai fini della qualificazione agli ottavi la terza partita con l’Irlanda, prevista per mercoledi 22 giugno alle ore 21.