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Un treno delle ferrovie Trenord è deragliato tra Pioltello e Segrate, alle porte di Milano. Il convoglio era partito da Cremona e diretto a Milano Porta Garibaldi. Sul luogo dell’incidente sono all’opera i Vigili del fuoco. Il bilancio provvisorio di quanto accaduto è di tre morti e cinque feriti gravi, un centinaio i feriti lievi. Le operazioni per estrarre i feriti che erano rimasti incastrati nelle lamiere sono terminate. Un cedimento strutturale di circa 20 centimetri di binario, circa due chilometri più indietro rispetto al luogo del deragliamento del treno regionale Trenod, è stato accertato dai tecnici di Rete Ferroviaria Italia. Lo si apprende da fonti della stessa Rfi. Attraverso indagini successive si dovrà stabilire se il cedimento del binario sia stato causa o effetto del deragliamento del treno. I tecnici hanno escluso qualsiasi malfunzionamento degli scambi della stazione di Pioltello. Al contrario, è risultato che i sistemi di sicurezza della rete hanno funzionato: i sensori posizionati sugli scambi hanno rilevato il passaggio anomalo di alcune vetture del treno ed hanno disposto a “via impedita” tutti i sistemi di segnalamento, bloccando di fatto la circolazione nell’area. Sono state tre le vetture del treno regionale 10452 Cremona – Treviglio – Milano Porta Garibaldi uscite dai binari. Il treno – secondo una prima ricostruzione di Rete Ferroviaria Italiana, che gestisce l’infrastruttura – ha percorso con alcune ruote fuori dalle rotaie circa due chilometri prima che una delle tre vetture impattasse un palo della trazione elettrica e si accartocciasse. A quel punto il treno si è scomposto. La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi di reato di disastro ferroviario colposo sull’incidente.

Nella prima settimana, “per ascoltare i cittadini”, il treno del Pd “Direzione Italia” ha toccato 22 province. “E’ un lungo viaggio dentro il Paese – ha detto a Matera, il segretario Dem, Matteo Renzi – un viaggio anche un po’ faticoso perche’ facciamo anche sette-otto tappe al giorno nel quale le questioni di cui mi parlano i cittadini non sono mai quelle interne al Pd o quelle che leggono sui giornali la mattina: le chiacchiere della politica romana io le lascio da parte”. I cittadini “ti domandano come si fa – ha aggiunto – a creare occupazione e posti di lavoro davvero nelle nostre terre. A me la gente chiede posti di lavoro, investimenti sulla sanita’, aiuti per chi ha figli perche’ oggi fare un figlio, se hai il ceto medio, ti fa portare immediatamente sotto la soglia di poverta’. E quindi – ha concluso – faccio un po’ fatica a seguire le discussioni interne dei partiti”.

“Tutti i segnali dell’economia sono ottimi. L’ultimo dato Istat, quello dei servizi, è di stamattina (ieri, ndr): 2.7% in più rispetto allo scorso anno. Ma tutto il mese è stato caratterizzato da previsioni riviste al rialzo. Lo scrive Matteo Renzi sulla Enews di mercoledì 30 agosto. “Le leggi di bilancio degli scorsi anni, il JobsAct, la scommessa sul sistema Paese stanno funzionando – continua il segretario del partito democratico – Mi piacerebbe che ci fosse più onestà intellettuale da parte di chi per anni ha attaccato le scelte di politica economica, ma forse non serve: negare la realtà è comunque impossibile. Il tempo è galantuomo, il tempo gioca con la nostra stessa maglia”. Per l’ex premier: “C’è ancora molto da fare per chi soffre”, ma “il miglior modo per aiutare chi non ce la fa è creare le condizioni per una crescita solida. E dopo anni di spread e riforme rinviate, finalmente la direzione è giusta”. Renzi si sofferma anche sulla questione dell’immigrazione, rispetto alla quale “sembra emergere una maggiore consapevolezza almeno a parole da parte dei nostri partner europei”. Prosegue il leader dei dem: “La Merkel che dice: ‘Basta con Dublino’ segna una svolta, sperando che alle parole seguano i fatti. Non dimentichiamo che tutti i nostri guai sull’immigrazione sono cominciati con l’Accordo di Dublino del 2003 e la Guerra in Libia del 2011. Oggi che la strategia complessiva dell’ ‘Aiutarli davvero a casa loro’ inizia a dare qualche frutto dobbiamo non credere a chi propone ricette demagogiche e populiste e lavorare passo passo, tutti insieme”. A Ottobre parte il viaggio in treno per sentire gli umori dell’Italia. Annuncia l’ex presidente del Consiglio: “Ho scritto una lettera a tutti i parlamentari e dirigenti del Pd. Chiedo anche al popolo delle enews: mi date una mano? Mi suggerite una tappa? Sarà soprattutto ascolto e dialogo con persone significative. Toccherò una sola località per provincia. Avete suggerimenti di realtà particolarmente rilevanti da visitare? L’email è questa: treno@partitodemocratico.it”

Trentadue le persone morte e altre ferite in India per il deragliamento ieri notte di un treno nello Stato meridionale di Andhra Pradesh. Lo riferisce l’agenzia di stampa Ani. A quanto hanno reso noto oggi responsabili delle ferrovie il locomotore e sette carrozze del treno Jagdalpur-Bhubaneswar Express sono usciti dai binari nel distretto di Vizianagaram intorno alle 23 locali (le 19,30 italiane).Dopo aver precisato che al momento dell’incidente, data l’ora, la maggioranza dei passeggeri dormiva, J.P. Mishra, funzionario delle East Coast Railway, ha detto che il bilancio delle vittime e’ destinato a salire a mano a mano che i soccorritori raggiungono i corpi intrappolati nelle lamiere contorte dei vagoni deragliati. Almeno due carrozze del convoglio di 22 sono state distrutte per il violento contatto con un treno merci che transitava su un binario parallelo, ed e’ in esse che si e’ registrato il maggior numero di vittime. Secondo i primi accertamenti la maggior parte di esse sono di passeggeri originari dello Stato di Orissa, essendo il treno partito dalla sua capitale Bhubaneswar. L’ultimo incidente ferroviario avvenuto in Andhra Pradesh risale al 28 dicembre 2013 quando un incendio nel distretto di Anantpur in una carrozza con aria condizionata del Bangalore City-Hazur Sahib Nanded Express causo’ 26 morti e decine di feriti.