A Silvio: ‘vendi il Milan e chiudi Forza Italia’. Centrodestra cercasi

In poche parole, Alfio Marchini aveva più voti prima. Poi Berlusconi ha deciso di dargli il suo appoggio, dopo il sacrificio di Guido Bertolaso, e fu così che il più’ belloccio e benestante tra i candidati a sindaco di Roma ha racimolato solo un misero 11%. Che dire? Il centrodestra targato Arcore è in agonia: vive solo per garantire qualche seggio ai fedelissimi del cerchio magico e poco più. Di certo c’è che il Cavaliere, dal patto del Nazareno in poi, non ne ha azzeccata una. Mal consigliato? No, sbaglia da solo, in modo dilettantesco, ed in questo è davvero bravo: prima l’addio al patto del Nazareno, poi l’elezione al Quirinale di Mattarella senza di lui: una operazione in solitario di Matteo Renzi, e ora la piena sconfitta alle amministrative. La realtà è che Forza Italia ormai non rappresenta nulla: non ha identità politica, non ha un progetto, ne’ una classe dirigente all’altezza. Il centrodestra ormai è solo una accozzaglia populista e vociante. Il centro politico, tra l’altro, è alla ricerca di se stesso, perso tra antiche faide e rivalità. Renzi già lo incarna ma la partita per dare rappresentanza all’elettorato moderato e’ tutta aperta e il referendum contribuirà a fare chiarezza. E poi c’è il M5S, chiamato a ruoli di governo e alle vere responsabilità politiche e una minoranza Pd che punta tutte le sue fiches sul no al Referendum costituzionale, in odio all’usurpatore. Il quadro politico del Paese è disarmante. C’è da preoccuparsi perché i populismi avanzano, di pari passo con la sfiducia nella politica e nella cosa pubblica.

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