Gianluca Galletti, ministro per l’Ambiente, in una intervista al Quotidiano Nazionale, parla di ‘Centristi per l’Europa’, il nuovo soggetto politico presentato sabato a Roma (Pierferdinando Casini e Giampiero D’Alia gli altri esponenti del progetto moderato). Dopo Ncd, Idea, Popolari per l’Italia, Scelta civica. Ala, Udc, arrivano i Centristi per l’Europa. Perché? “In un quadro politico straordinariamente frammentato, dove la critica all’Europa rischia di moltiplicare la sfiducia dei cittadini e accreditare scenari tanto clamorosi quanto controproducenti, non c’è nessuno che abbia il coraggio di sostenere il contrario: serve più Europa, non meno. Tra una Ue riveduta e corretta e un’Italia che si illude di stare da sola, noi contempliamo solo la prima ipotesi. E occupiamo questo spazio politico”, è la riflessione di Galletti.
“In Italia vince chi aggrega il voto moderato e di fronte ai tanti estremisti in servizio permanente noi riteniamo di poter offrire un solido approdo di programma e di valori. E’ una proposta che richiede coraggio, non vedo elementi di speculazione”, risponde il ministro alla domanda su come vede il posizionamento al centro, la sola strada da percorrere o la “classica prova di ambiguità” di fronte ad un elettorato che si polarizza. Tra Renzi e Berlusconi? “Io con Renzi ho governato tre anni e sono convinto che abbia lavorato bene. Parlo anche da ministro dell’Ambiente: è il governo Renzi a vantare il provvedimento sugli eco-reati. E molto altro, dal Jobs Act alla Buona Scuola. Si poteva fare meglio? Certo, sono il primo a dirlo. Ma intanto una strada è stata tracciata. Sarebbe sbagliato se il Pd tornasse a posizioni antiche. Quanto a Berlusconi, spieghi se sta coi lepenisti alla Salvini o vuole riproporsi in chiave moderata: in mancanza di risposta, inutile aprire fronti”, dichiara il ministro