“Anche se la legge elettorale non cambiasse e dunque non prevedesse una coalizione tra liste, il Pd puo’ e deve farsi carico di aprire un ‘cantiere’ in cui far convergere culture politiche, movimenti, associazioni che si riconoscono in alcuni valori fondanti: autentico europeismo, democrazia sociale, solidarieta’, riformismo: Un ‘cantiere’ in cui nessuno debba sentirsi spogliato della propria identita’ e autonomia. Un ‘cantiere’ che torni a costruire il senso dei legami e della comunita’ nei territori. Lo definirei un ‘patto democratico’ che assicuri stabilita’ nei prossimi cinque anni e ponga le basi per una nuova stagione”. Lo afferma Lorenzo Dellai, Presidente di Democrazia Solidale e Capogruppo ‘DeS-Cd’ alla Camera. “In questo quadro, potra’ essere importante il contributo del cattolicesimo democratico e del popolarismo – sottolinea Dellai – attorno al quale sta ritornando attenzione e considerazione, dopo il lungo periodo della archiviazione delle culture politiche. Il Partito democratico sia lungimirante e attivi ora un processo di nuova e vera collaborazione tra forze di centro e di sinistra che si riconoscono tra di loro. Credo che il cattolicesimo democratico e il popolarismo abbiano il dovere di far uscire la politica dalla logica del pragmatismo di breve termine e degli slogan vuoti e rimettere al centro la persona e le comunita’.Nel medio periodo l’assetto della politica e’ destinato a cambiare: e certo si avverte la necessita’ di una nuova presenza della nostra cultura politica. Ma bisogna che il popolarismo, che non e’ mai stata una ideologia, si rigeneri nella comunita’ prima che nelle congetture dell’organizzazione politica. Di sicuro non puo’ rinascere dal rilancio di un centro destra che non e’ lontano da noi solo perche’ alleato con Salvini, ma perche’ ha il Dna dei conservatori inglesi piu’ che quello della Cdu”.