Che il web abbia dato la possibilità a sprovveduti e a psicopatici in servizio permanente effettivo di pontificare e di minacciare personalità politiche e celebrità è un fatto contro cui poco si può fare. Certo, oggi i loro messaggi razzisti, violenti e squilibrati possono raggiungere milioni di persone e fare proseliti. Ebbene, come si può combattere questo pernicioso fenomeno? Con le leggi, da una parte e con la cultura dell’indifferenza dall’altra. Ai servizi di intelligence e alla polizia postale – ossia quella che si occupa dei reati informatici e della loro repressione – devono essere destinate nuove e più importanti risorse. Sull’altro versante, si proceda con la catalogazione e con la diffusione di tutti quei siti web promotori di violenza, di messaggi farneticanti e di fake news seriali. In questo modo offriremo un’arma in più a coloro che possono esserne preda. Una informazione è sbagliata si contrasta con una informazione e corretta e vera. L’incivilta la si combatte con le armi della indifferenza.