Catalogna

“La situazione che si sta verificando in Catalogna, la sua lotta per l’autodeterminazione, per il diritto a decidere e per poter votare, è la situazione politica più interessante in questo momento in Europa”. E’ quanto dichiara Julian Assange, in un’intervista a Rac1, esprimendo la convinzione che in Catalogna “si segnerà un precedente sul tipo di democrazia che vedremo in Europa ed in tutto il mondo occidentale”. Il fondatore di Wikileaks ha duramente criticato il capo del governo spagnolo, Mariano Rajoy, per esercitare “una repressione molto grave per gli standard europei”. Un atteggiamento di Madrid su cui peserebbe secondo Assange “il fantasma di Franco che continua a incombere sulle istituzioni e sulla politica spagnola”.

Secondo il Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, il referendum in Catalogna si deve fare oppure no, come sostiene il governo spagnolo? “Ha ragione il governo spagnolo, perche’ questo referendum e’ contro la Costituzione spagnola e anche contro le norme catalane. Questo referendum non ha nulla a che vedere con quello che si fa in Lombardia e in Veneto: quello e’ per l’autonomia, questo per la secessione. Io mi auguro che si arrivi ad una soluzione politica, che Madrid e Barcellona ricomincino a parlare tra loro”, ha affermato Tajani ai microfoni del programma di Rai Radio1 Un Giorno da Pecora, condotto da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro. “Il referendum da un punto di vista legale e’ illegittimo, non e’ permesso dalla Costituzione, ma questo lo dicono anche gli stessi giuristi catalani”, ha aggiunto Tajani a Rai Radio1.

“Lo Stato ha agito e continuerà a farlo, ogni illegalità avrà la sua risposta. La disobbedienza alla legge è l’opposto della democrazia”. Lo ha detto il premier spagnolo Rajoy dopo il blitz della guardia nazionale spagnola effettuato con perquisizioni e arresti per fermare l’organizzazione sull’indipendenza della Catalogna, consultazione fissata dalle autorità locali per il 1° di ottobre, contro il parere del governo e della Corte costituzionale. Ha aggiunto Rajoy: “Il referendum non può essere celebrato, non è mai stato legale o legittimo”. Oltre 40mila persone hanno manifestato in plaza de Catalunya a Barcellona e migliaia sono scese a nel centro di Madrid per condannare la linea dura adottata dal governo per impedire il voto.

Il premier spagnolo, Mariano Rajoy, incontrerà oggi il leader del Psoe, Pedro Sanchez, e il presidente di Ciudadanos, Albert Rivera, per illustrare loro le operazioni giudiziarie e di polizia in corso in Catalogna per impedire che vi siano le condizioni per lo svolgimento del referendum per l’indipendenza convocato per il primo ottobre. In questo modo, spiegano fonti citate dal cito di El Pais, Rajoy vuole la conferma dell’appoggio dei due partiti – che non partecipano al suo governo di minoranza ma ne hanno permesso la formazione – alle azioni del governo contro la sfida secessionista catalana. Subito dopo la notizia degli arresti, il Psoe ha confermato l’appoggio del governo “anche alle misure che risultano più difficili da accettare”, ha affermato il segretario della Organización socialista, José Luis Ábalos. “Il Psoe è stato sempre in difesa della legalità”, ha aggiunto.

Il portavoce del governo catalano Jordi Turull ha accusato il governo di Madrid di “assedio latente”. Turull ha anche affermato che “il governo non cambiera’ nulla di quanto pianificato”, nonostante le minacce di Madrid, “per difendere i diritti umani fondamentali come la liberta’ di espressione o il diritto all’iniziativa politica”. Quindi l’invito ai cittadini di essere fiduciosi: “Abbiate fiducia nel governo perche’ continuiamo con la stessa determinazione”.