‘L’Europa deve diventare un decisivo vettore di sviluppo economico, di coesione e di giustizia sociale. Serve una svolta. Non possiamo accettare in maniera passiva la logica degli ‘ultimatum’ da parte della Commissione Europea con la richiesta di ulteriori manovre correttive”. E’ quanto sottolinea il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, in un intervento oggi pubblicato in prima pagina sul quotidiano della Cei, Avvenire. “La Cisl predisporrà nelle prossime settimane un vero e proprio ‘Manifesto per l’Europa’, in vista del vertice di primavera e della ricorrenza dei 60 anni dei Trattati di Roma – annuncia la leader della Cisl – proprio per sollecitare un colpo d’ala ai Governi europei capace di riaprire l’orizzonte dell’integrazione economica e politica, prima che sia troppo tardi”. Furlan si aspetta che “il Governo Gentiloni possa continuare il suo cammino istituzionale, portando una posizione chiara e forte al prossimo vertice di Roma, sostenuta anche dalle parti sociali. Bisogna battersi per eliminare quei paletti rigidi a livello europeo che frenano oggi la crescita e gli investimenti pubblici in infrastrutture materiali e immateriali, politiche attive del lavoro, innovazione, ricerca, formazione, insieme alla garanzia degli interventi straordinari per la ricostruzione delle aree terremotate, la messa in sicurezza del patrimonio urbanistico e culturale, l’accoglienza dei profughi”, rimarca la leader Cisl.
La ricetta della Cisl parte dal completamento dell’ Unione economica e cioè avviare l’Unione fiscale; creare un ministro del Tesoro europeo che risponda al Parlamento; passare dal Fiscal Compact all’Investment Compact; avviare una politica di sicurezza e di difesa europea; costruire un Fondo europeo integrativo dei sussidi di disoccupazione nazionali quando il tasso di disoccupazione di un Paese membro supera la media del tasso di disoccupazione europeo; dare vita ad un Fondo europeo di sostegno all’occupazione giovanile. “La Brexit, la vittoria di Trump, il ritorno dei protezionismi e di scenari geopolitici che speravamo definitivamente consegnati ai drammatici archivi della storia non lasciano dubbi sulla necessità della svolta europea”, aggiunge ancora Furlan. “I lavoratori, le loro conquiste, i diritti, le tutele, il welfare subirebbero gli effetti devastanti del ritorno alle monete nazionali, alle barriere doganali e valutarie, alle svalutazioni competitive, all’inflazione galoppante, ad un debito pubblico, in assenza dell’Euro e del quantitative easing della Bce. E sarebbe condannata al default. Per queste ragioni, nell’interesse delle persone e del lavoro, la Cisl sarà in prima linea insieme al sindacato europeo nei prossimi mesi che saranno decisivi nella battaglia per l’Europa economica e politica unita”, conclude la Segretaria Generale della Cisl.