Cisl

“Il primo maggio a Portella della Ginestra ed a Piazza San Giovanni sono due eventi importanti strettamente connessi e carichi di significato per il sindacato”. E’ quanto ha sottolineato oggi il segretario confederale organizzativa della Cisl, Giovanna Ventura nel corso della conferenza stampa in Rai sul Concerto del Primo Maggio. “Saremo al mattino a Portella della Ginestra a 70 anni dalla strage per coinvolgere i giovani ed attualizzare la memoria storica di coloro che hanno perso la vita proprio per tutelare e salvaguardare le lotte dei contadini e per affermare il diritto e la dignità del lavoro. Al pomeriggio ed alla sera a Roma rappresenteremo, invece, la stretta connessione che esiste tra il lavoro, la creatività e la cultura in ogni sua forma. La musica oggi più che mai si configura anche come un fatto sociale, è una comunicazione universale, uno strumento di pace, di dialogo e di inclusione, un’arte capace di unire le culture più diverse e le generazioni. Ecco perché, per rappresentare al meglio questa sinergia, le esibizioni degli artisti a Roma si intrecceranno con le storie di lavoratori che vivono situazioni particolari in un clima di gioia, di divertimento ma anche di profonda riflessione. Portella della Ginestra e San Giovanni”, ha concluso.

“Per esprimere un giudizio sul Def è ancora presto, poiché non abbiamo ancora ricevuto i testi e quindi il condizionale è assolutamente d’obbligo”. Queste le parole di Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl, intervistata stamattina dal Giornale Radio Rai. “Crediamo che sia una buona notizia non aver fatto una manovra depressiva. Non c’è l’aumento dell’Iva, non ci sono tagli alla crescita e questo è assolutamente un fatto importante”, aggiunge Furlan. “E’ stata confermata una politica di detassazione della contrattazione di secondo livello e – prosegue la leader sindacale – per gli accordi aziendali quelli che favoriscono la partecipazione organizzativa dei lavoratori e altro elemento significativo è la conferma delle risorse per la ricostruzione delle aree terremotate e per il sostegno alle imprese delle stesse zone, così come sono importanti gli interventi previsti per la lotta alla povertà e per favorire l’inclusione sociale”. “Ci pare però di non avere ancora visto sufficiente determinazione per mettere le mani ad una vera riforma fiscale e di riduzione delle imposte per aumentare i salari dei lavoratori e le pensioni. Questo è un aspetto fondamentale per il Paese e crediamo sia, anche con i dati che sono emersi in questi ultimi tempi, una situazione che esige una risposta immediata dal Governo”, conclude Furlan.

“La democrazia economica e la partecipazione organizzativa sono gli strumenti per rendere i lavoratori piu’ forti, protagonisti attivi del cambiamento”. Lo ha detto la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, nel suo intervento conclusivo al Congresso della Cisl dell’area metropolitana di Torino-Canavese. “Attraverso la contrattazione, la partecipazione ed anche i fondi previdenziali possiamo influenzare le imprese, dove e come si produce, contribuire alla qualita’ ed alla competitivita’ delle aziende. Questa e’ la grande sfida che la Cisl lancera’ nel suo Congresso, adeguandoci al cambiamento anche sul piano organizzativo”. La Furlan ha sottolineato che “i processi di innovazione di industria 4.0 dovranno vedere anche una valorizzazione del ruolo del lavoro 4.0 e della formazione 4.0 come avviene da tempo in Germania in modo dare nuovo slancio alla contrattazione aziendale ed al ruolo dei delegati”.

“E’ importante quello che oggi assieme alla Ces diremo ai grandi dell’Europa, che, se non vuole morire, deve assolutamente cambiare. Deve diventare l’Europa che mette al centro il lavoro, lo sviluppo, l’occupazione, il welfare dei cittadini”. Lo ha detto il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, a margine dell’incontro delle tre confederazioni italiane con la segreteria della Ces, la confederazione europea dei sindacati, e i rappresentanti di delle organizzazioni dei lavoratori di alcuni Paesi europei nell’ambito delle celebrazioni per i 60 dei Trattati di Roma. “Questo è il mandato che noi affidiamo a loro – ha proseguito – e non vogliamo essere delusi come non vogliono essere delusi gli uomini e le donne convintamente europeiste, ma vogliono sentire un Europa vicina, un’Europa che si occupi dei problemi della gente. Credo che davanti agli attentati terroristici l’Europa debba essere ancora più forte e unita. L’Europa deve rispondere a tutto questo perché è fondamentale per l’equilibrio del mondo. E’ e deve essere costruttrice di pace, ma questo si può realizzare davvero solo se si iniziano a costruire gli Stati Uniti d’Europa, un’unica politica economica; un’unica politica di welfare; e anche un’unica politica che sappia rispondere agli attacchi terroristici”.

‘L’Europa deve diventare un decisivo vettore di sviluppo economico, di coesione e di giustizia sociale. Serve una svolta. Non possiamo accettare in maniera passiva la logica degli ‘ultimatum’ da parte della Commissione Europea con la richiesta di ulteriori manovre correttive”. E’ quanto sottolinea il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, in un intervento oggi pubblicato in prima pagina sul quotidiano della Cei, Avvenire. “La Cisl predisporrà nelle prossime settimane un vero e proprio ‘Manifesto per l’Europa’, in vista del vertice di primavera e della ricorrenza dei 60 anni dei Trattati di Roma – annuncia la leader della Cisl – proprio per sollecitare un colpo d’ala ai Governi europei capace di riaprire l’orizzonte dell’integrazione economica e politica, prima che sia troppo tardi”. Furlan si aspetta che “il Governo Gentiloni possa continuare il suo cammino istituzionale, portando una posizione chiara e forte al prossimo vertice di Roma, sostenuta anche dalle parti sociali. Bisogna battersi per eliminare quei paletti rigidi a livello europeo che frenano oggi la crescita e gli investimenti pubblici in infrastrutture materiali e immateriali, politiche attive del lavoro, innovazione, ricerca, formazione, insieme alla garanzia degli interventi straordinari per la ricostruzione delle aree terremotate, la messa in sicurezza del patrimonio urbanistico e culturale, l’accoglienza dei profughi”, rimarca la leader Cisl.
La ricetta della Cisl parte dal completamento dell’ Unione economica e cioè avviare l’Unione fiscale; creare un ministro del Tesoro europeo che risponda al Parlamento; passare dal Fiscal Compact all’Investment Compact; avviare una politica di sicurezza e di difesa europea; costruire un Fondo europeo integrativo dei sussidi di disoccupazione nazionali quando il tasso di disoccupazione di un Paese membro supera la media del tasso di disoccupazione europeo; dare vita ad un Fondo europeo di sostegno all’occupazione giovanile. “La Brexit, la vittoria di Trump, il ritorno dei protezionismi e di scenari geopolitici che speravamo definitivamente consegnati ai drammatici archivi della storia non lasciano dubbi sulla necessità della svolta europea”, aggiunge ancora Furlan. “I lavoratori, le loro conquiste, i diritti, le tutele, il welfare subirebbero gli effetti devastanti del ritorno alle monete nazionali, alle barriere doganali e valutarie, alle svalutazioni competitive, all’inflazione galoppante, ad un debito pubblico, in assenza dell’Euro e del quantitative easing della Bce. E sarebbe condannata al default. Per queste ragioni, nell’interesse delle persone e del lavoro, la Cisl sarà in prima linea insieme al sindacato europeo nei prossimi mesi che saranno decisivi nella battaglia per l’Europa economica e politica unita”, conclude la Segretaria Generale della Cisl.

“La liberta’ di stampa e’ un diritto costituzionale ed una garanzia di democrazia. Va rispettata da tutti. La politica pensi a risolvere i problemi del Paese”. Lo scrive la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, su twitter esprimendo solidarieta’ alla Fnsi ed all’Ordine dei giornalisti rispetto alla proposta di Grillo di una giuria popolare sui mezzi di informazione.

“Bene la riduzione delle tasse sulle imprese, ma forse occorrerebbe un riordino complessivo, certo c’e’ un po’ di delusione sul fatto che non si sia affrontato gia’ da quest’anno il tema della riduzione dell’Irpef, nel 2017 si deve avere una speranza di ridurre le tasse sui cittadini, in particolare l’Irpef”. Lo ha detto Maurizio Petriccioli, segretario confederale della Cisl, nel corso dell’audizione sulla legge di Bilancio, nelle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato. “La Cisl vede molto, molto positivamente l’ accordo sulle pensioni – ha aggiunto Petriccioli -, ma il paese ha bisogno di una forte ripresa, il problema del paese e’ di domanda, e’ evidente che le risposte che vanno messe in campo in questa situazione devono andare nella direzione di piu’ investimenti pubblici e una riduzione del peso fiscale. In tema di investimenti pubblici notiamo che ci sono importanti passi avanti e il nostro giudizio legata al progetto dell’industria 4.0 e’ positivo, si vede un inizio di un progetto di politica industriale di cui il Paese ha veramente bisogno”.

L’intesa tra il governo ed i sindacati sulla previdenza “apre una nuova fase nel rapporto tra la politica ed i corpi intermedi dopo anni di ‘disintermediazione’ e di ostracismo sulla concertazione”. Lo scrive sul Gazzettino il segretario della Cisl Annamaria Furlan. La sindacalista ricorda che “era dal lontano 2007 che non concordavamo un intervento cosi’ dettagliato e corposo sulla previdenza (con uno stanziamento di ben 6 miliardi in tre anni) per un sostegno concreto ai piu’ deboli della societa’”. E’ importante aver fatto passare il concetto, rileva, “che sulle questioni pensionistiche e del lavoro, il dialogo con il sindacato e’ un valore aggiunto”. Per Furlan, “si tratta di una svolta politica, ma soprattutto culturale, un segnale in controtendenza rispetto al clima di divisioni e di rissa persistente nel Paese”. Finalmente si torna ad utilizzare un  metodo di confronto e un linguaggio “che favoriscono la coesione sociale e la partecipazione. Si coglie, in particolare, la necessita’ di una condivisone sulle scelte sociali ed economiche, piu’ volte sollecitata dal Presidente della Repubblica, Mattarella”. Il risultato, secondo il segretario della Cisl e’ che alla fine “siamo riusciti a ripristinare un criterio di equita’ ed un patto di solidarieta’, cancellando anche alcune iniquita’ assurde della riforma Fornero: in primis il concetto che non tutti i lavori sono uguali, cosi’ come non tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori sono uguali”. Restano, comunque, delle questioni aperte. “Dobbiamo continuare sulla strada del dialogo con il governo – conclude – fronteggiando nelle prossime settimane con lo stesso spirito di co-responsabilita’ le grandi questioni aperte: come favorire la crescita con interventi fiscali che sostengano la domanda aggregata e gli investimenti produttivi; aumentare l’occupazione stabile dei giovani; rinnovare subito tutti i contratti aperti ma cambiando anche il sistema e le relazioni industriali in modo da alzare sia la produttivita’ sia i salari; far partecipare i lavoratori ai processi di trasformazione, di innovazione e di qualita’ nelle aziende e nella pubblica amministrazione”.

“Cosa sia strategico, in termini settoriali, non deve deciderlo il governo”, perche’ quello che va bene per un territorio non va bene per un altro. Cosi’ il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, durante il suo intervento al convegno milanese della Cisl a Palazzo delle Stelline. “Gli investimenti devono essere al centro: la giusta scelta di politica economica e’ fondamentale per tenere incollate le nostre imprese, per far sentire una prospettiva, che oggi si sente perduta”, continua il ministro. “Non c’e’ un luminoso futuro tecnologico, bisogna aprire un ragionamento su due dimensioni: esterna e interna”, aggiunge. Per quanto riguarda quella esterna “l’Europa ha i dazi piu’ bassi al mondo: entra chiunque, mentre noi entriamo difficilmente in Paesi che tendono a specializzarsi nelle nostre produzioni. Per questo dobbiamo attuare delle strategie di attacco, come creare degli standard occidentali che diventino globali”, sostiene Calenda. “Nella dimensione esterna le politiche convergono e su queste si puo’ fare molta Europa, ma gli investimenti sono difficilmente standardizzabili, perche’ riguardano i singoli Stati”.

“Una candela per Emmanuel. #NoRacism”. E’ il titolo della manifestazione con cui lunedì alle 18, in piazza Verdi a Palermo, cittadini, associazioni, movimenti e istituzioni renderanno omaggio alla memoria di Emmanuel Chidi Namdi, il richiedente asilo nigeriano di 36 anni ucciso a sprangate, a Fermo nelle Marche, da un aggressore ultrà della squadra locale. A promuovere il sit-in con le candele accese, come “metafora della vita che sopravvive all’odio”, la Consulta delle culture del Comune di Palermo, la Cisl e l’Anolf, l’associazione cislina ‘Oltre le frontiere’. L’iniziativa, affermano gli organizzatori, è aperta a tutti.