Cisl

Bisogna migliorare le condizioni di vita delle famiglie, dando piu’ spazio alla crescita, attraverso le due leve: la politica redistributiva e la riduzione della pressione fiscale a favore delle aree sociali medie e basse del lavoro dipendente, dei pensionati e del lavoro autonomo. La ripresa degli investimenti pubblici stornati dal calcolo del deficit, nell’ambito di un Piano di investimenti europei assai piu’ efficace del Piano Junker”. E’ quanto sostiene la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan, commentando i dati del Barometro nazionale Cisl. “Occorre migliorare la qualita’ del Lavoro – osserva Furlan – favorendo il lavoro stabile. Bisogna rafforzare i redditi dando piu’ spazio alla contrattazione innovativa e alla partecipazione, lavorare per una coesione sociale che sostenga l’inclusione nel lavoro e nelle opportunita’. Serve anche una ragionata e intelligente politica industriale, che sia una visione condivisa fra Governo e parti sociali – conclude – sul posizionamento competitivo della manifattura italiana nel mondo e sulle strategie del suo sviluppo, del suo rafforzamento, della sua innovazione, della sua produttivita’ che ogni attore, per il suo ruolo, dovra’ gestire”.

“Le ‘pensioni d’oro’ sono un’offesa al lavoro non meno grave delle pensioni troppo povere, perche’ fanno si’ che le diseguaglianze del tempo del lavoro diventino perenni”. Lo ha detto il Papa in udienza ai delegati della Cisl, ricevuti in occasione del congresso nazionale e guidati dal segretario generale Annamaria Furlan. Il Papa ha detto che e’ “urgente un nuovo patto sociale per il lavoro, che riduca le ore di lavoro di chi e’ nell’ultima stagione lavorativa, per creare lavoro per i giovani che hanno il diritto-dovere di lavorare”. Ed ha aggiunto: “Nelle nostre societa’ capitalistiche avanzate il sindacato rischia di smarrire la sua natura profetica, e diventare troppo simile alle istituzioni e ai poteri che invece dovrebbe criticare, alla politica, o meglio, ai partiti politici, al loro linguaggio, al loro stile”.

“C’e’ un sistema paese sempre affannato nell’emergenza a seguito di terremoti ed altre calamita’ naturali e sempre in ritardo nel programmare quegli interventi che permettono invece di affrontare non piu’ l’emergenza ma i problemi con un respiro molto diverso”: lo ha affermato stamani a Perugia la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, secondo cui questa “e’ un po’ la cartina di tornasole del sistema Italia”. Nel capoluogo umbro per il congresso nazionale della Filca Cisl, il sindacato delle costruzioni della Cisl che anche sul tema della ricostruzione post terremoto sta discutendo proprio a Perugia in questi giorni, Furlan ha detto ai giornalisti che “giustamente l’impostazione della nostra categoria e’ quella di dire che e’ ora di cominciare ad essere un paese che previene il disastro dell’evento naturale: che non si puo’ impedire, pero’ si possono mettere in sicurezza il territorio e tutto quello che hai costruito”. Per Furlan, su questo tema c’e’ “una responsabilita’ anche parlamentare della politica, visto che non c’e’ una legge nazionale degna di questo nome per affrontare le conseguenze degli eventi sismici: per cui di terremoto in terremoto abbiamo bisogno di una serie di decreti che ti fa ripartire da zero ogni volta per poter avviare il recupero e la ricostruzione”. Secondo Furlan occorre dunque capire “come si esce da una gestione emergenziale e come invece si puo’ riuscire a programmare una serie di interventi di messa in sicurezza e di prevenzione”.

“E’ molto importante il patto ‘Fabbrica Roma’ firmato oggi tra Cgil Cisl, Uil e la sindaca Virginia Raggi che apre una stagione di dialogo sociale indispensabile e necessario per affrontare i gravi problemi della capitale dai trasporti, ai rifiuti, al welfare, all’innovazione, agli appalti, alle periferie”. Lo sottolinea la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan. “Di fronte alla situazione difficile di Roma sul piano economico e sociale – ha aggiunto – serve una assunzione di responsabilità da parte di tutti i soggetti, coinvolgendo il sindacato ed i lavoratori nell’opera di risanamento e di rilancio in tutte le attività produttive della città. Roma è oggi la cartina di tornasole di tutti i problemi del Paese: disoccupazione giovanile, aumento delle diseguaglianze sociali, degrado delle periferie urbane, stallo negli investimenti pubblici in infrastrutture, innovazione e servizi, fuga dei grandi gruppi editoriali da Sky a Mediaset, un’insufficiente valorizzazione del grande patrimonio archeologico, architettonico e culturale. Non si possono affrontare questi problemi con l’autosufficienza della politica e senza coinvolgere i lavoratori ed i cittadini. Ecco perché questo protocollo è per la Cisl un segnale positivo, un primo passo per cercare di migliorare lo stato di questa città sempre più in crisi ed in balia di se stessa da tempo, attraverso un ruolo attivo del sindacato e con la sua partecipazione responsabile”, ha concluso la segretaria generale della Cisl.

“Non c’è Paese al mondo dove i temi del lavoro siano così ideologizzati come da noi. Così in Italia ogni volta che la politica interviene sulla materia del lavoro senza confrontarsi adeguatamente con le parti sociali, tutto diventa un pasticcio ideologico. Con i voucher ci siamo caduti in pieno”. Lo dice la segretaria della Cisl Annamaria Furlan in una intervista a La Stampa.”Quando hanno deciso di abrogarli – spiega – sospinti dal referendum della Cgil, io dichiarai che era un errore. I voucher dovevano rimanere per le famiglie e le onlus, così come erano nati. Per le aziende, il tema invece doveva essere affidato alla contrattazione”.”Per due anni – ricorda – abbiamo chiesto invano al ministro Poletti di riformarli, perché erano evidenti gli abusi. Così non è stato. Anzi, per paura hanno deciso l’abrogazione lasciando un vuoto normativo che avrebbe riportato al nero tanti lavori discontinui che invece avevano trovato una forma di emersione”.Il ritorno dei voucher ora rappresenta “errore su errore. Seguendo le spinte politiche delle più svariate parti, il governo non ha trattato la materia con il sindacato. E così si arriva all’emendamento che c’è e non c’è. Alla fine mi pare di capire che s’è giunti a una soluzione migliorativa rispetto al passato, sia per retribuzione, sia per alcune forme di tutela, però in un clima politico di scontro continuo, davvero inaccettabile”

“Ora bisogna ripristinare i voucher per le famiglie e per le Onlus senza chiamarli voucher”. E’ la considerazione portata sul palco del XII Congresso Cisl Lombardia dalla segretaria generale del sindacato Annamaria Furlan. Secondo la sindacalista il governo si ora in difficoltà su questo tema, dovendo “evitare l’alzata degli scudi pronti e minacciosi di quella parte della politica che vuole creare instabilità”.”Sono in affanno”, ha sottolineato la sindacalista riferendosi a chi è chiamato ora a elaborare un nuovo strumento, “non si capisce la proposta”. Secondo Furlan, intanto, non potendo contare sui voucher “ci si preclude dalla possibilità di far emergere dal nero un po’ di cose”.

“Neutralizzare gli aumenti dell’Iva e’ necessario, ma il problema va risolto in modo diverso. Dobbiamo evitare che da un lato la neutralizzazione assorba larga parte delle risorse economiche, dall’altro insistere perche’ l’operazione possa essere fatta nell’ambito di una riforma complessiva dell’Irpef”. E’ quanto ha affermato il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli, nel corso di un’audizione sul decreto manovrina di fronte alle commissione Bilancio congiunte di Camera e Senato. La Cisl ha puntato il dito contro la politica dei tagli lineari che, ha sottolineato Petriccioli, e’ seguita da “una decrescita della nostra economia”. In particolare, la Cisl ha evidenziato la necessita’ di “riorganizzare le tax expenditure, almeno per quanto riguarda le duplicazioni e la parte che non riguarda i diritti costituzionalmente garantiti. Ci sarebbe – ha osservato Petriccioli – un aumento generale della pressione fiscale, ma l’intervento sarebbe comunque meno recessivo dei tagli lineari”.

“Il lavoro, le persone, la comunità in cerca di futuro”. S’intitola così il XII congresso regionale della Cisl, che si aprirà a Palermo nel primo pomeriggio di giovedì 4 maggio e si concluderà venerdì 5 con l’elezione dei vertici che guideranno il sindacato nel prossimo quadriennio. A darne notizia la Cisl, che informa che all’assise, che si svolge ogni quattro anni, prenderanno parte 400 persone che arriveranno dalle nove province siciliane. 280 saranno i delegati in rappresentanza dei 305 mila 958 iscritti in Sicilia al sindacato di piazza Castelnuovo; 174 i componenti del consiglio regionale che, a conclusione della due giorni, porranno nell’urna la scheda del voto, previsto a scrutinio segreto. Il congresso si terrà nel San Paolo Palace Hotel di Palermo (via Messina Marine), presenti autorità del mondo istituzionale, dell’economia, della politica. E rappresentati dell’associazionismo e del volontariato. Per la Cisl nazionale Gigi Petteni, della segreteria confederale. Ma sarà possibile seguire i lavori in diretta, via Facebook.
Sono previsti, giovedì 4 alle 16,30, la relazione d’apertura del segretario generale in carica Mimmo Milazzo e, a seguire, il contributo di Riccardo Compagnino, esperto di contabilità pubblica e consigliere del sindacato per le politiche finanziarie e di bilancio. Venerdì alle 13, a conclusione della mattinata di lavori, l’intervento della leader nazionale Cisl Annamaria Furlan. In apertura di giornata, l’esposizione del professor Gaetano Armao sul tema “Insularità come opportunità”. Nel pomeriggio le operazioni di voto e l’elezione del segretario e della segreteria che guideranno la Cisl siciliana nei prossimi quattro anni.
#crescereperilfuturo l’hashtag che la Cisl lancerà in occasione del congresso: slogan che è anche la parola d’ordine sui social del congresso confederale nazionale che sarà celebrato a Roma (all’Eur), successivamente, dal 28 giugno all’1 luglio.

“Buon compleanno alla Cisl che oggi compie 67 anni. Una organizzazione libera, pluralista, autonoma dalla politica, da sempre un baluardo della democrazia nel nostro paese “. E quanto scrive la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, su twitter ricordando oggi il sessantasettesimo anniversario della fondazione della Cisl avvenuta a Roma al Teatro Adriano il 30 aprile del 1950.

“Nonostante gli sforzi del Governo e delle altre istituzioni, la questione meridionale e’ ancora la “questione nazionale”. Ed il sacrificio dei contadini di Portella della Ginestra e dei loro familiari e’ ancora vivo e rimane da esempio per chi si batte per la giustizia sociale, contro le diseguaglianze, i soprusi, le mafie”. Lo sottolinea la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, dalle colonne de “L’Unita’” alla vigilia del Primo Maggio che Cgil, Cisl, Uil celebranno quest’anno in Sicilia a Portella della Ginestra. “Per tornare a guardare con ottimismo al proprio futuro, l’Italia deve mettere il lavoro al primo posto. Il lavoro e’ il valore unificante e fondativo del nostro paese, cio’ che garantisce la dignita’ della persona, i suoi bisogni, le sue prerogative. Sono gli stessi principi fondamentali per cui i contadini meridionali lottavano settanta anni fa contro lo sfruttamento incivile nei campi, l’arroganza dei datori di lavoro di quel tempo, le connivenze della mafia”, aggiunge la leader della Cisl. “Da allora tante cose sono cambiate nella societa’ italiana. Conquiste importanti sono arrivate sul piano dei diritti e delle garanzie occupazionali grazie alle lotte del movimento sindacale. Ma in Italia ci sono piu’ di tre milioni di disoccupati, il lavoro dei giovani e la sua sicurezza sono ancora da conquistare in molte zone del nostro paese dove le piaghe del caporalato e dello sfruttamento della manodopera non sono state mai estirpate. Il lavoro e’ cio’ che rende libere le persone dal ricatto della malavita, quello che rende davvero la persona completa, le permette di esprimersi, di contribuire al bene comune. Senza lavoro non c’e’ sviluppo, progresso, liberta’”.