Laura Boldrini

Rilancio del welfare e politiche fiscali meno dure. Sono alcune delle vie immaginate dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, per dare un nuovo volto all’Europa. Boldrini ne ha parlato alla presentazione del rapporto sullo Stato sociale 2017. Il welfare bisogna “ripensarlo su una prospettiva diversa, e’ sempre stato un carattere identitario dell’Ue”, ha detto la presidente della Camera, che sulle politiche fiscali ha sottolineato la necessità di un intervento di armonizzazione “in modo equo e giusto o continueranno iniquita’ inaccettabili”.

“Io mi auguro che questa legislatura non termini prima che il provvedimento contro bullismo e cyberbullismo sia finalizzato, sarebbe una sconfitta per la politica”. Sono le parole della presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini durante il suo intervento in occasione della visita alla Casa Pediatrica Fatebenefratelli-Sacco di Milano, primo e finora unico centro specializzato nella cura delle vittime di questo fenomeno in Italia. Parallelamemte, partire dunque dall’attivita’ di eccellenza della Casa Pediatrica e ampliare la rete affinche’ entro il 2018 la maggior parte delle regioni possano avere un centro di ascolto e di contrasto al bullismo. Su questo tema e’ intervenuto il direttore della struttura specializzata, Luca Bernardo: “Ci siamo ripromessi che, entro il 2018, almeno buona parte d’Italia se non tutta, abbia un centro per regione- dice- individuato a partire dall’ambito universitario, ospedaliero e pediatrico”. Specializzato ma non prettamente medico, “questo perche’ non dobbiamo medicalizzare il problema- continua- ma esattamente il contrario: dovremo avere persone preparate scientificamente e tecnicamente come medici, psicologi ed educatori per instaurare un’alleanza”. Oltre a questo, la rete permetterebbe alle vittime e agli stessi bulli di avere una struttura di riferimento vicino a casa: “Non possiamo piu’ costringere persone che vengono da altre regioni con difficolta’ a viaggiare da un punto di vista economico”, aggiunge Bernardo. La senatrice dem Elena Ferrara, presente oggi alla visita di Boldrini, e’ la prima firmataria del provvedimento contro il bullismo. Un lavoro politico stimolato dal coraggio di Paolo Picchio, padre di Carolina, attivo su questo tema dopo che la figlia, bullizzata, si tolse la vita nel 2013. Paolo Picchio ha preso la parola durante la cerimonia, presenti anche due amici di Carolina, che hanno porto un omaggio al presidente della Camera. A detta di Picchio, e’ compito degli adulti aiutare i loro ragazzi a parlare, perche’ quello che manca e’ il dialogo: “Oggi i ragazzi parlano solo attraverso i social- dice- e invece devono parlarsi in faccia, ma soprattutto avere piu’ empatia verso gli altri. Solo cosi’ possiamo essere sicuri di garantire un futuro ai nostri ragazzi che saranno i genitori di domani. Voi- conclude Picchio- dovete essere sentinelle oggi perche’ domani sarete genitori e saprete educare i vostri figli”.

“Mi auguro che entro la fine di questa Legislatura venga approvata la legge sull’omofobia”. Lo ha spiegato il presidente della Camera, Laura Boldrini, durante la presentazione del libro “Ho molti amici gay – La crociata omofoba della politica italiana”, di Filippo Maria Battaglia (Boringhieri editore). Un testo presentato a Montecitorio presso la Sala Aldo Moro alla presenza, tra gli altri, della direttrice di Sky Tg24, Sarah Varetto. “La legge sull’omofobia – ha ricordato la Boldrini – e’ gia’ stata approvata alla Camera nel settembre 2013 ed ora e’ ferma al Senato da tre anni e mezzo in commissione Giustizia. Un impegno che spero riusciremo ad onorare”.

E’ mai stata comunista? “No”. Cosi’ la presidente della Camera, Laura Boldrini, a ospite a “Un giorno da pecora” su Radio1 Rai. “Non sono mai stata iscritta a un partito e ho fatto politica attiva solo quando mi sono candidata. Sono cresciuta in parrocchia e negli scout”, ha proseguito Boldrini. Il presidente della Camera ha un curriculum che testimonia il suo impegno sociale e politico in favore degli ultimi e si é spesa negli ultimi anni nella battaglia per le pari opportunità e per la difesa delle minoranze.

“Non ci si deve arrendere ad una narrazione negativa che indica l’Unione europea come esperienza fallimentare e capro espiatorio di tutti i problemi attuali. Problemi ve ne sono e non serve negarli”. Lo dice la presidente della Camera Laura Boldrini, nel suo intervento alla celebrazione del Sessantesimo anniversario dei trattati di Roma in corso nell’aula di Montecitorio. “La crisi economica- aggiunge la presidente della Camera- ha colpito pesantemente i nostri Paesi. Sono cresciute la disoccupazione, le diseguaglianze sociali e le fasce di poverta’. E le politiche restrittive con le quali le istituzioni europee e gli Stati membri hanno scelto di rispondere alla crisi non hanno certo alleviato questi problemi. Ma a questo si reagisce con un cambiamento nella politica economica, non prospettando un ritorno al protezionismo nazionale”. Boldrini spiega: “Piu’ Europa sociale, questa e’ la priorita’. Che significa piu’ investimenti per la crescita e per l’occupazione. E non c’e’ dubbio che la debolezza delle istituzioni europee, determinata dall’egoismo di alcuni Stati membri, abbia impedito una gestione razionale e condivisa di grandi problemi, primo fra tutti quello dei richiedenti asilo. Ma qualcuno puo’ davvero sostenere che problemi come i flussi migratori, la lotta al terrorismo, le politiche energetiche, il riscaldamento climatico, possono essere risolti da ogni Paese per proprio conto? Se le istituzioni europee non riescono a dare risposte tempestive e’ proprio perche’ quello dell’integrazione europea e’ ancora un progetto incompiuto. E questa incompiutezza non consente al nostro continente di sprigionare tutte le proprie potenzialita’ e di essere un protagonista di primo piano nella scena globale”.

“Trova riscontro anche sul versante parlamentare il richiamo della cancelliera tedesca Angela Merkel ad una Europa futura a piu’ velocita’. Nello sforzo fin qui tentato di procedere in modo unanime, l’Unione si e’ impantanata in un immobilismo che l’ha allontanata dai suoi cittadini e l’ha esposta ai colpi sempre piu’ duri di chi vorrebbe smantellarla. È ora di prendere atto delle differenze: rispettandole, ma senza farsene condizionare”. Lo dichiara la presidente della Camera, Laura Boldrini. “È quello che abbiamo fatto come Presidenti di 15 assemblee elettive di 13 Stati Ue. Siamo partiti in 4, a Montecitorio, nel settembre 2015, e abbiamo allargato il consenso su una dichiarazione che indica nella maggiore integrazione europea la strada da percorrere. Siamo convinti che, alle critiche e al malcontento, si debba rispondere non indebolendo, ma rafforzando l’Europa. A condizione che questa Europa sappia comprendere i costi pesanti che l’austerita’ ha scaricato su milioni di famiglie, metta al centro gli obiettivi del lavoro e di uno sviluppo sostenibile, rafforzi la sua dimensione sociale. Un’Europa che vada verso un’Unione federale di Stati, l’unica che puo’ permettere al nostro continente di avere un ruolo nella competizione globale”, sottolinea. “Su questi temi non c’e’ consenso unanime tra i Presidenti di Parlamento, come ovviamente non c’e’ tra i governi. Sappiamo che le 15 firme sulla nostra Dichiarazione non aumenteranno, perche’ altri Presidenti di Parlamento non vogliono l’integrazione politica. Ma e’ essenziale che chi crede in un’Europa diversa possa costruirla. Dunque le due velocita’ esistono gia’, nei fatti. È di questo che si dovra’ parlare in occasione dell’imminente anniversario dei Trattati di Roma. Solo cosi’, solo indicando una credibile prospettiva futura, si potra’ sfuggire al rischio della celebrazione retorica”.

“Sono certo che Valeria Fedeli non me ne vorrà se io insisto con una licenza che mi sono preso da molto tempo: quella di reagire alla trasformazione della lingua italiana con l’orribile appellativo di ministra o l’abominevole appellativo di sindaca. La chiamerò signora presidente come chiamavo Nilde Iotti. Penso che alla mia età qualche licenza mi sia concessa”. A dire la sua senza mezze misure su una questione delicata come quella del linguaggio di genere è il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, rivolto alla presidente della Camera Laura Boldrini e a Valeria Fedeli, titolare del ministero dell’Istruzione, alla consegna del Premio De Sanctis per la saggistica ricevuto per il suo ‘Europa politica e passione’. La sala scoppia in un applauso, mentre a reagire è proprio Boldrini, notoriamente sostenitrice della declinazione al femminile dei termini per le cariche istituzionali e professionali. “Questo è un tradimento, allora mi ridai la targa”, dice con un sorriso Boldrini, che lo ha appena premiato. Ma lui insiste: “Continuerò a chiamarti ancora presidente come chiamavo Nilde Iotti e spero che alla mia età qualche licenza rispetto alle mode mi sia concessa”. Lo scambio di battute finisce tra gli applausi e qualche risata, ma al termine della cerimonia Boldrini, pur sorridendo, precisa: “Il presidente Giorgio Napolitano ha le sue idee che rispetto ma io penso che i nomi vadano declinati. La società cambia e deve cambiare anche il linguaggio – sottolinea -. Nessuno mette in dubbio che si possa dire contadina, allora non vedo perché non si debba anche usare lo stesso metro quando si sale la scala sociale”.

Nella nuova legge elettorale bisogna “dare peso alla rappresentanza e garantire la governabilita’. Su questo si dovra’ lavorare. Il Parlamento potrebbe iniziare da subito. Ci sara’ la sentenza della Consulta, ma intanto a mio avviso si puo’ gia’ cominciare a lavorare su questo fronte”. E’ quanto auspica la presidente della Camera, Laura Boldrini, che nel tradizionale scambio di auguri con la stampa parlamentare e’ tornata a parlare dell’attuale situazione politica e del nuovo governo Gentiloni. “La Costituzione dice che si va a votare quando il governo non ha piu’ la fiducia del parlamento e quindi penso sara’ questo il modo per decidere quando dovremo andare a votare”, ha spiegato Boldrini, la quale ha ricordato che “tra i compiti del nuovo governo c’e’ sicuramente la legge elettorale, ma e’ giusto che sia il Parlamento ad elaborarla”. Tuttavia, ha sottolineato, “le questioni istituzionali non possono essere l’unico mandato di questo governo, ci sono anche le questioni sociali. E spero che il governo le metta al primo posto in agenda”.

Un albero di Natale alto 23 metri, decorato da oltre 30mila lampade a led e 64mila microled di fari multicolori illumina piazza Castello, il salotto buono di Torino. Ad inaugurarlo il presidente della Camera Laura Boldrini e il sindaco di Torino, Chiara Appendino, che hanno anche assistito all’apertura delle due prime finestrelle del calendario dell’Avvento di Luzzati. “Il nostro Paese sta attraversando un periodo di passaggio da una crisi ad un tempo diverso, con piu’ speranze – ha detto il presidente della Camera – Il nostro dovere e’ essere ottimisti e guardare avanti”. Un messaggio che ha voluto ricordare la recente alluvione che ha colpito il Piemonte e il terremoto del Centro Italia. “E’ nostro dovere accompagnare le persone in difficolta’ – ha detto il presidente Boldrini – nel percorso di ricostruzione. E’ nostro dovere non lascarli soli”. E riguardo al Paese e al post referendum ha dichiarato: “Mi aspetto un Paese che abbia la forza di andare avanti e di ricucire quelle lacerazioni che ci sono state. Tutti abbiamo il dovere di lavorare a questo obiettivo”.

Lunedi’ 21 novembre alle 17.30, Sala della Regina, in vista della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, verra’ proiettato in anteprima alla Camera “Io ci sono”, il film di Rai Fiction e Bibi Film che racconta la storia di Lucia Annibali, l’avvocata di Urbino sfregiata con l’acido nel 2013. La proiezione sara’ preceduta da un incontro-dibattito – trasmesso in diretta webtv – al quale prenderanno parte la Presidente della Camera, Laura Boldrini, la stessa Lucia Annibali, la Ministra Maria Elena Boschi, il direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall’Orto e la direttrice di Rai Fiction, Eleonora Andreatta. Diretto da Luciano Mannuzzi e interpretato da Cristiana Capotondi nei panni di Lucia Annibali, il film andra’ in onda su Rai Uno il 22 novembre.