Legge elettorale

“Il passaggio sulla legge elettorale ha un significato molto piu’ profondo di quanto si vuol far apparire. Il tema non e’, siccome la questione di fiducia e’ una forzatura non voto la legge. Ma, invertendo l’ordine dei fattori, il tema e’, siccome il nostro obiettivo e’ dare al sistema una legge elettorale che risponda ad un equilibrio istituzionale e fondamentale per la credibilita’ delle istituzioni democratiche, la questione di fiducia interviene a renderne piu’ probabile l’approvazione. Diversamente, i 120 emendamenti a scrutinio segreto, presentati per provocare l’incidente in aula e far cadere la legge, ne avrebbero messo a rischio l’approvazione. E non ci possiamo piu’ permettere un altro passaggio a vuoto. Ne va della credibilita’ del parlamento e della politica”. Cosi’ il deputato Dem Giuseppe Lauricella, capogruppo in Giunta delle elezioni. “Qui non e’ in gioco l’elezione o la rielezione di questo o quello – spiega Giuseppe Lauricella – oppure la vittoria di una parte o di un’altra. E’ il momento di mettere da parte l’interesse politico personale o di partito e rispondere ad una sola esigenza: dare un sistema elettorale capace di produrre maggioranze omogenee e soprattutto dare una prova di credibilita’ istituzionale. A questo punto, se non passasse la legge non avremo semplicemente rinunciato all’ennesimo tentativo ma avremo assestato un colpo letale alla nostra credibilita’ istituzionale, con massimo gaudio di chi si alimenta screditando proprio le istituzioni. Ma a quel punto – conclude il deputato Dem – sarebbe lo stesso equilibrio democratico ad entrare in crisi”.

“Non votiamo la fiducia sul Rosatellum, voteremo la legge, quando ci si arriverà, ma non la fiducia”. Lo ha detto Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, al programma di Rai Radio1 Un Giorno da Pecora. Ma perché non votate anche la fiducia? “Perché quella è una scelta politica, di sostegno al governo”, ha sottolineato Gasparri

“L’atteggiamento dei 5 Stelle sulla Legge elettorale è incomprensibile. La protesta che stanno inscenando è totalmente irresponsabile. Si stanno dimostrando per quello che sono: traditori della volontà popolare. I veri eversivi sono coloro che ritardano il voto perché la gente vuole esprimersi il prima possibile e rispettare questa volontà è dovere della politica”. Così Gian Marco Centinaio e Massimiliano Fedriga, presidenti dei gruppi parlamentari leghisti.

“Considero altamente auspicabile – e la considero tale nel solco delle considerazioni sempre espresse dal Presidente Mattarella – l’approvazione in Parlamento con il piu’ largo consenso di una legge elettorale che naturalmente tenga nel massimo conto la sentenza della Corte costituzionale”. Cosi’ il presidente emertio Giorgio Napolitano in una nota. “Sul testo complessivo di cui oggi comincia la discussione alla Camera- aggiunge-, mi esprimero’ eventualmente quando giungera’ all’esame del Senato. Ma sento di dover fare gia’ ora un rilievo che ritengo importante e che auspico possa essere oggetto di attenzione nella serrata discussione che si apre alla Camera. Nel comma 7 dell’art. 1 la proposta riproduce la clausola preesistente, che prevedeva la dichiarazione del nome e cognome della persona indicata come capo della forza politica da parte dei partiti contestualmente al deposito del simbolo elettorale e del programma di ciascuno di essi. Ritengo che il sopravvivere di questa clausola ripresenti il grande equivoco gia’ manifestatosi, nel senso che l’elettore sia chiamato a votare per eleggere non solo il Parlamento, ma il capo dell’esecutivo. Qualcosa cioe’ di incompatibile con i nostri equilibri costituzionali, e che quindi va, a mio avviso, definitivamente eliminato. Neppure nel sistema francese si produce alcun equivoco del genere, in quanto non vengono confuse nello stesso voto l’elezione del Presidente con poteri di governo e l’elezione dell’Assemblea nazionale. Confido che si possa giungere alla modifica da me sollecitata prima che il testo giunga all’esame del Senato”.

“Signori, siamo in piena emergenza democratica. Nelle aule parlamentari si sta consumando l’ennesima aberrazione istituzionale: il Pd ha appena dato il suo ok alla fiducia sulla legge elettorale quindi il Parlamento non potra’ discuterla. Quello che hanno deciso due o tre capi di partito diventera’ legge senza che nessuno possa dire la sua. E’ un momento critico. State pronti”. Cosi’ Beppe Grillo su Facebook dove ha condiviso il post di Luigi Di Maio che sul blog aggiunge: “Alle 12 riuniremo il gruppo parlamentare e decideremo la nostra reazione, che sara’ durissima. E’ un colpo mortale alla democrazia, una violazione delle regole democratiche. Il Rosatellum e’ una Legge Truffa contro il Movimento 5 Stelle e contro la volonta’ dei cittadini. E’ una legge fatta ad arte per favorire alla prossima legislatura un governo Renzi-Berlusconi, a prescindere da chi vincera’ davvero le elezioni. Stanno stravolgendo la legge elettorale a 6 mesi dalle elezioni per provare a fermare la prima forza politica del Paese. Hanno paura dell’effetto che avrebbe la nostra probabile vittoria in Sicilia e ci combattono non con la bonta’ dei programmi, ma truccando le regole del gioco. L’intento e’ distruggerci, quello che otterranno sara’ rafforzarci. Faranno imbestialire i cittadini. Nei prossimi giorni saremo chiamati tutti a difendere le istituzioni della Repubblica. State pronti” conclude Di Maio.

“Speriamo che passi la legge elettorale perché prima si vota e meglio è, e per votare serve una legge”. Lo ha detto il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, alla vigilia dell’arrivo in aula della legge elettorale. “A noi va bene qualunque legge”, ha ribadito Salvini, che replicando alle critiche di Luigi Di Maio, dice: “Pensi all’incapacità dei sindaci a Cinque Stelle in giro per l’Italia”.

“La proposta di legge elettorale ora passa all’Aula di Montecitorio, mi auguro che il metodo di lavoro e di confronto adottato in Commissione non venga meno. Non e’ la legge elettorale che noi avremmo voluto, Alternativa popolare ha sempre detto che la scelta del cittadino e’ meglio garantita dalle preferenze, ma e’ un buon compromesso che garantisce la rappresentativita’ e armonizza le norme di Camera e Senato. Soprattutto e’ un segno di vitalita’ della politica e del Parlamento. E’ l’ultima possibilita’ che abbiamo in questa legislatura di assolvere al compito che la Costituzione ci assegna di dare ai cittadini lo strumento con il quale scegliere i loro rappresentanti e non di vedercelo imporre di risulta dalle pur legittime sentenze della Corte costituzionale”. Lo dichiara Maurizio Lupi, coordinatore nazionale di Alternativa popolare.

“Noi vogliamo che il capo della forza politica sia una persona specchiata”. Lo ha detto il deputato Danilo Toninelli (M5S) alla commissione Affari costituzionali della Camera, durante l’esame della legge elettorale ‘Rosatellum bis’. Toninelli ha presentato un emendamento, già etichettato ‘anti-Cav’, il quale prevede che non possa essere capo della forza politica chi è ineleggibile (come appunto Silvio Berlusconi). Toninelli ha ricordato peraltro che l’ex cavaliere non potrebbe comunque avere incarichi governativi, sempre per la legge Severino. “Ma manco in Corea del Nord fanno questa cosa! – ha tuonato Toninelli – Come si fa a indicare qualcuno che poi non può avere incarichi di governo?”.

L’indicazione del capo politico sulla scheda elettorale “è un elemento di grande trasparenza nei confronti dei cittadini” ma per non ostacolare l’arrivo delle legge in aula, Forza Italia ha deciso di ritirare il contestato emendamento che avrebbe potuto – secondo alcuni – spianare la strada a un ritorno di Silvio Berlusconi. Tuttavia, ha spiegato il deputato di Fi Paolo Francesco Sisto, nel corso della seduta della commissione Affari costituzionali, Forza Italia si riserva di riproporre la modifica in aula. “Nell’emendamento 1.173 – ha spiegato Sisto – chiediamo che il capo della coalizione sia il capo della forza politica che ottiene il maggior numero di voti, in sostanza rimettiamo al giudizio dell’elettorato l’individuazione del capo della coalizione. Non capisco perché questa modifica venga ritenuta truffaldina. Ma poichè abbiamo a cuore la possibilità di raggiungere l’obiettivo di votare il testo della legge elettorale, ritiriamo l’emendamento e ci riserviamo di riproporlo in aula”.

“L’emendamento ‘anti-Berlusconi’ alla legge elettorale proposto dal M5S e’ tanto risibile dal punto di vista tecnico, quanto il simbolo dell’ossessione grillina nei confronti del presidente di Forza Italia”. Lo afferma, in una nota, Roberto Occhiuto, deputato di Forza Italia. “Incapaci di proporre dei contenuti programmatici degni di questo nome – continua -, i Cinquestelle preferiscono rivolgere la loro attenzione a chi nella sua vita e’ riuscito a fare cio’ che loro non riuscirebbero a fare nemmeno in cento vite. L’invidia sociale che prende corpo in atti parlamentari e’ una brutta bestia. Tuttavia, comprendiamo lo sforzo del M5S, il loro emendamento – conclude Occhiuto – e’ la cartina di tornasole della rinnovata forza politica dirompente del presidente Silvio Berlusconi, faro democratico contro il populismo grillino”