Papa Francesco

Il nostro Paese sta scivolando rovinosamente in una tipologia di fascismo ignorante, stupido e razzista. Le regole democratiche e costituzionali che ci siamo dati fanno fatica a contenere l’entusiasmo beota e arrogante di un governo leghista-pentastellato che non ha alcuna cognizione o competenza persino per l’ordinaria amministrazione. Un Esecutivo che ha come armamentario solo slogan, selfie, fake news, minacce, ultimatum, social media, paure, invidie sociali, complotti, stupidità e strafalcioni. Un governo che si contraddice più volte al giorno, unito solo nell’occupazione del potere. E tutto questo avviene nella incredibile assenza di qualsivoglia forma di opposizione: Forza Italia e Berlusconi sono stati avvistati nei pressi del loro ombelico, il Pd persiste nel meschino regolamento di conti interno per la spartizione delle vettovaglie e dei vestiti logori di una sinistra in stato comatoso che ha smarrito se stessa, i suoi valori, il suo respiro, la dignità. Tutto il resto è routine, arte di arrangiarsi, sopravvivenza spicciola, decadenza piena. Qualche parola di buon senso arriva da Sergio Mattarella, più solo che mai e da Papa Francesco che non ha però trovato ancora la forza e il tempo per spiegare che Gesù Cristo è incompatibile con il verbo fariseo di Salvini e con i verbi sbagliati e ipocriti di Di Maio e dei somari grillini. Scivoliamo verso l’abisso. Inesorabilmente. I nuovi barbari, nuovissimi, sono al potere e distruggeranno tutto ciò che potranno. Povera Italia. Poveri noi, democraticamente governati dai nuovi fascisti ignoranti e stupidi.

Non possono di certo passare inosservate le parole intelligenti e disarmanti di Massimo D’Alema che, se non suonano come una resa, di certo rappresentano l’ammissione del fallimento di un’area politico-culturale, dello smarrimento della sua linea e della sua mission. Si, perché é stato proprio l’arrogante e intelligente lider Maximo D’Alema a dire che “Papa Francesco al momento è il miglior leader della sinistra anche perché la sinistra fatica”. E non é un caso che lo abbia detto nel corso della presentazione del libro ‘Cattolici senza partito?’ di Giorgio Merlo. D’Alema, oggi dirigente di Liberi e Uguali, parla del uovo progetto messo in piedi assieme al presidente del Senato Pietro Grasso ‘non vogliamo essere un club esclusivo di ex comunisti, ma un progetto aperto che deve accogliere anche i principi cattolici”. Nel vuoto e nelle divisioni della sinistra, Papa Francesco, con la sua difesa degli ultimi, con la sua critica al turbocapitalismo che crea disuguaglianze, con la sua lotta per il riconoscimento dei diritti sociali e civili, viene a colmare un vuoto politico lasciato dalla sinistra storica ma anche da quella più moderna e secolare. D’Alema ammette la sconfitta e lancia un appello a quel mondo cattolico sensibile ad alcuni temi. Un leader della sinistra di certo non inconsapevole, Bergoglio, che continua a svolgere un ruolo importante nella denuncia dei mali sistemici di oggi. Non si può non sottolineare il coraggio e l’onestà di D’Alema che ha molti difetti ma che sa chiamare le cose con il loro nome e assumersi la responsabilità di ciò che dice, di ciò che ha fatto e, soprattutto, di ciò che non ha fatto.

“Si, ho davvero paura. Siamo al limite. Basta un incidente per innescare la guerra. Di questo passo la situazione rischia di precipitare. Quindi bisogna distruggere le armi, adoperarci per il disarmo nucleare”. Cosi’ Papa Francesco, sul volo da Roma verso Santiago del Cile, ha risposto ad una domanda di una giornalista sul fatto se abbia davvero paura di una guerra nucleare, avendo prima fatto distribuire ai cronisti al seguito una foto scattata a Nagasaki dopo l’esplosione atomica del ’45.

Sara’ un anno che, oltre al completamento della riforma della Curia, comprendera’ focus particolari come quelli sulle famiglie e sui giovani, e ancora importanti viaggi all’estero e in Italia. Il 2018 di Francesco si preannuncia con un calendario sempre denso di eventi mentre, nonostante le resistenze da piu’ parti e qualche inciampo di troppo, prosegue il cammino ‘riformatore’ dell’attuale pontificato, verso una Chiesa – come vuole Bergoglio – ancor piu’ proiettata verso una dimensione universale e decentrata e dallo spiccato accento pastorale, ‘accogliente’ e missionario. Mentre si attende per lunedi’ 8 gennaio, appena concluso il ciclo natalizio, il discorso del Papa al Corpo diplomatico, gia’ uno dei piu’ significativi dell’anno, per tracciare la linea dell’azione e della visione internazionale della Chiesa, Francesco gia’ una settimana dopo, lunedi’ 15 gennaio, partira’ per l’importante trasferta in Cile e Peru’ (fino al 22), ancora nella ‘sua’ America Latina per la quale continua ad auspicare la soluzione delle gravi discrepanze sociali e il riscatto della corruzione. Per ora, per l’anno appena cominciato, non ci sono altre visite all’estero ufficialmente confermate, ma il Papa dovrebbe andare anche all’Incontro Mondiale delle Famiglie che si svolgera’ a Dublino dal 21 al 26 agosto: un’occasione che, oltre a tirare le fila della ricezione della Amoris Laetitia, avrebbe anche una rilevante valenza politica per la possibilita’ che Bergoglio si rechi pure in Irlanda del Nord giungendoci dalla Repubblica dell’Eire, fatto mai accaduto prima. Restano al momento in ballo altri viaggi di cui si e’ fatta voce (Paesi baltici? Si puo’ riparlare del Sud Sudan, dopo il viaggio ‘saltato’ l’anno scorso? A quando l’attesissima visita in Uruguay e nella natia Argentina?), ma mancano indicazioni di alcun tipo mentre gli unici indizi possono essere i ‘vuoti’ nel calendario della Casa pontificia, come quelli nella prima settimana di giugno (annullata l’udienza generale di mercoledì 6, per cui il Papa dovrebbe essere fuori) o alla fine di settembre (annullato l’Angelus di domenica 23). Visite papali avranno comunque luogo anche in Italia: sabato 17 marzo nelle Pietrelcina e San Giovanni Rotondo di Padre Pio, mentre non e’ ancora ufficializzata la data della trasferta a Venezia per l’incontro con le Chiese del Nordest. Quanto ai temi al centro dell’agenda papale, oltre alla definizione degli ultimi aspetti della riforma della ‘Pastor bonus’ per l’organizzazione della Curia romana (prossimo appuntamento del ‘C9′ dal 26 al 28 febbraio) e ai sempre piu’ delineati accorpamenti nel sistema dei media vaticani, a quello della famiglia si aggiungera’ quello dei giovani, su cui va avanti il lavoro preparatorio – compresa anche la valutazione dei questionari compilati online entro il 31 dicembre appena trascorso – del Sinodo in programma dal 3 al 28 ottobre prossimi. E sempre in ottobre, almeno dalle ipotesi che si fanno in sede di postulazione e presso la diocesi di Brescia, potrebbe svolgersi un altro grande evento: la canonizzazione di papa Paolo VI, Pontefice particolarmente caro a Bergoglio e per il quale e’ stato individuato il secondo miracolo, utile alla proclamazione della santita’. Non e’ affatto escluso che nell’anno possa anche arrivare la canonizzazione di mons. Oscar Romero e che Francesco possa andare ad officiala in Salvador. Possibile, infine, un nuovo Concistoro per la creazione di cardinali, mentre in campo internazionale sono sempre attivi i canali di negoziato con la Cina per il possibile accordo sulla nomina dei vescovi. (Ansa)

“Trattamenti progressivamente più sofisticati e costosi sono accessibili a fasce sempre più ristrette e privilegiate di persone e di popolazioni, ponendo serie domande sulla sostenibilità dei servizi sanitari”. Lo ha scritto Papa Francesco nel messaggio che ha inviato a mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, e ai partecipanti al Meeting europeo della World Medical Association sulle questioni del “fine-vita”, in programma oggi e domani in Vaticano.
Il Pontefice, come riporta l’Agensir, ha rilevato un “incremento dell’ineguaglianza terapeutica”, “ben visibile a livello globale, soprattutto comparando i diversi continenti”. Per Francesco “è presente anche all’interno dei Paesi più ricchi, dove l’accesso alle cure rischia di dipendere più dalla disponibilità economica delle persone che dalle effettive esigenze di cura”.
Il Papa ha ribadito anche di “non abbandonare mai il malato”, perché “se sappiamo che della malattia non possiamo sempre garantire la guarigione, della persona vivente possiamo e dobbiamo sempre prenderci cura, senza abbreviare noi stessi la sua vita, ma anche senza accanirci inutilmente contro la sua morte”.
Da Francesco anche un richiamo alla “pacatezza” nel dibattito nelle società democratiche per “trovare soluzioni – anche normative – il più possibile condivise”. E “Una particolare attenzione va riservata ai più deboli, che non possono far valere da soli i propri interessi”. Francesco auspica quindi una legislazione in campo medico e sanitario che presenti una “ampia visione e uno sguardo complessivo su cosa maggiormente promuova il bene comune nelle situazioni concrete”.

Papa Francesco partecipera’ il 16 ottobre presso la sede della Fao a Roma alle celebrazioni della Giornata mondiale dell’alimentazione-World Food Day insieme al direttore generale della Fao, Jose’ Graziano da Silva, a diversi ministri dell’agricoltura del G7 – Lawrence MacAulay (Canada), Ste’phane Travert (Francia), Maurizio Martina (Italia), Sonny Perdue (Usa) e al Commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, Phil Hogan. Parteciperanno anche il presidente dell’Ifad Gilbert F. Houngbo e il direttore esecutivo del Wfp David Beasley. Ne da’ notizia la Fao, nel sottolineare che la Giornata mondiale dell’alimentazione 2017 “si svolge nel contesto di un mondo dove milioni di persone sono costrette a fuggire dalle loro case – mai come adesso dalla Seconda Guerra Mondiale – a causa di guerre e instabilita’ politica. La fame a livello mondiale, in crescita per la prima volta dopo decenni, la poverta’ e un aumento di eventi meteorologici estremi legati al cambiamento climatico sono altri fattori importanti che contribuiscono alla sfida dell’emigrazione”. Alle ore 09.00 – informa la Fao – Papa Francesco inaugurera’ una scultura donata alla Fao dallo stesso pontefice. La scultura, dell’artista italiano Luigi Prevedel, raffigura Alan Kurdi, il bambino siriano il cui annegamento nel 2015 e’ diventato il simbolo della drammatica situazione dei rifugiati di tutto il mondo. Alle ore 09.30 si svolgera’ la cerimonia d’apertura della Giornata Mondiale dell’Alimentazione. Papa Francesco aprira’ la cerimonia con un intervento dal tema: “Cambiamo il futuro dell’emigrazione – Investiamo nella sicurezza alimentare e nello sviluppo rurale”. Alle 11.30 seguira’ una conferenza stampa cui partecipano il direttore generale della Fao, diversi ministri dell’agricoltura del G7, il Commissario Ue per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale, il presidente dell’Ifad e il direttore esecutivo del Wfp. Alle ore 15.30, infine, gli Ambasciatori Speciali di Buona Volonta’ della Fao per Fame Zero (per l’Europa Carlo Petrini) parleranno del loro impegno verso iniziative ‘Fame Zero’.

Perché tarda una presa di coscienza da parte dei governi sui cambiamenti climatici? “Mi viene in mente una frase dell’Antico Testamento: l’uomo è uno stupido, un testardo che non vede”. Così Papa Francesco di ritorno dalla Colombia. “E’ l’unico animale che cade due volte nella stessa buca. La superbia, la sufficienza… e poi c’è il ‘dio tasca’. Tante decisioni dipendono dai soldi”.

“C’è una malattia che può colpire i battezzati” e che si chiama “alzheimer spirituale”. “Consiste nel dimenticare la storia del nostro rapporto personale con Dio, quel primo Amore che ci ha conquistati fino a farci suoi. Se diventiamo ‘smemorati’ del nostro incontro con il Signore, non siamo più sicuri di niente; allora ci assale la paura che blocca ogni nostro movimento”. Così Papa Francesco nel messaggio in occasione della 38.ma edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli, che si é aperto a Rimini, ha inviato al Vescovo Mons. Francesco Lambiasi, tramite il Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin. Come evitare questo “alzheimer spirituale”?”C’è una sola strada: attualizzare gli inizi, il ‘primo Amore’, che non è un discorso o un pensiero astratto, ma una Persona – prosegue – La memoria grata di questo inizio assicura lo slancio necessario per affrontare le sfide sempre nuove che esigono risposte altrettanto nuove, rimanendo sempre aperti alle sorprese dello Spirito che soffia dove vuole”.

“E’ in atto una evidente e benefica rivoluzione culturale” nell’affrontare il fenomeno della corruzione, ha detto il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, traendo le fila nella sua relazione annuale: “Siamo consapevoli che gli effetti positivi” si potranno vedere “solo nel medio lungo periodo, sempre che la strada intrapresa venga perseguita con ancora maggiore impegno da tutti gli attori istituzionali”. A tale proposito ha ricordato “la netta e reiterata posizione del Papa che ha anche reso noto di avere allo studio la possibilita’ di scomunica dei corrotti”. Nella Sala della Regina, alla Camera, dove l’Anac ha presentato la relazione, erano presenti anche monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, e l’arcivescovo Silvano Maria Tomasi, segretario delegato del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, il “ministero” della Santa Sede che ha organizzato in Vaticano nei giorni scorsi il dibattito internazionale sulla corruzione, dove si e’ ipotizzato di scomunicare i corrotti.

Papa Francesco torna a lanciare, dal balcone di piazza San Pietro, il suo appello per il Venezuela. “Esprimo la mia vicinanza alle famiglie che hanno perso i loro figli nelle manifestazioni di piazza – ha detto dopo l’Angelus – Faccio appello affinché si ponga fine alla violenza e si trovi una soluzione pacifica e democratica alla crisi. Nostra Signora di Coromoto interceda per il Venezuela”. Bergoglio ha poi chiesto di pregare tutti “nostra Signora di Comoroto per il Venezuela” recitando l’Ave Maria. “Il 5 luglio ricorrerà la festa dell’indipendenza del Venezuela. Assicuro la mia preghiera per questa cara Nazione”, ha aggiunto.Non è la prima volta che il pontefice tocca l’argomento. Lo scorso ottobre Francesco aveva ricevuto in forma privata il presidente Maduro, “nel quadro della preoccupante situazione di crisi politica, sociale ed economica che il Paese sta attraversando e che si ripercuote pesantemente sulla vita quotidiana dell’intera popolazione”, spiegò il Vaticano.