Quirinale

E alla fine la montagna ha partorito il topolino. Un tecnico, Giuseppe Conte, dal curriculum di fantasia chiamato da Di Maio e Salvini alla guida del prossimo governo, con il solo argine rappresentato dal Quirinale. L’opposizione a questa diarchia é in condizioni pessime. Berlusconi comincia a realizzare di essere stato abbandonato da Salvini che pensa di avere già in tasca non solo la leadership del centrodestra, ma anche quella del Paese, forte di un successo su tutto il territorio nazionale e di un confronto con Di Maio che lo vede prevalere sotto ogni aspetto. ‘Il mondo – dice Giuliano Ferrara – già ride di noi’ e non si capisce perché non dovrebbe. Le premesse sono le peggiori, sia sul fronte dei conti, sia su quello del rispetto e della considerazione dell’Unione europea. La realtà ci dice che il Paese oggi é nelle mani della demagogia e della sostanziale incompetenza. Sergio Mattarella é solo e rappresenta il buon senso, il rispetto delle istituzioni e la buona politica. Lunga vita a Sergio Mattarella. Ne abbiamo davvero bisogno

“Oggi ho incontrato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dopo essere stato scelto come candidato premier e capo della forza politica, ho ritenuto utile un incontro conoscitivo, anche in vista dei prossimi mesi che saranno molto importanti per il Paese e per il Movimento 5 Stelle. Ho illustrato al presidente il percorso che faremo per la definizione del programma e della squadra di Governo con cui ci presenteremo alle prossime elezioni”. Cosi’, in un post sul suo profilo Facebook, Luigi Di Maio. “Durante l’incontro ho avuto modo di esporre al presidente la nostra posizione su vari temi politici e d’attualita’. Gli ho espresso anche la nostra preoccupazione per la legge elettorale che sta per arrivare in Aula alla Camera. Ringrazio il presidente Mattarella per avermi ricevuto”, conclude Di Maio.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il decreto con il quale, su proposta del ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, sono stati nominati 25 Cavalieri del Lavoro. Ecco l’elenco completo degli insigniti: Giuseppe Ambrosi (Industria alimentare – Lombardia); Luigi Aquilini (Industria edilizia, costruzioni – Estero); Catia Bastioli (Industria chimica – Piemonte); Fabrizio Bernini (Industria robotica e automazione – Toscana); Stefano Borghi (Industria impiantistica – Emilia Romagna); Urbano Roberto Agostino Cairo (Industria comunicazioni – Lombardia); Laura Calissoni (Industria tessile – Lombardia); Marisa Carnaghi (Industria lavorazioni meccaniche – Lombardia); Francesco Casoli (Industria elettromeccanica – Marche); Maurizio Cimbali (Industria macchine per l’industria alimentare – Lombardia); Giuseppe Valentino Condorelli (Artigianato prodotti dolciari – Sicilia); Juan Bautista Cuneo Solari (Commercio grande distribuzione – Estero); Cesare De Michelis (Industria editoria -Veneto); Luigi De Rosa (Industria trasporti, logistica – Campania); Pietro Di Leo (Industria prodotti da forno – Basilicata); Nicola Di Sipio (Industria accessori per autoveicoli – Abruzzo); Michael Ebner (Industria editoria giornali – Trentino Alto Adige); Francesco Maldarizzi (Commercio automobili – Puglia); Federico Marchetti (Commercio elettronico, beni di lusso – Lombardia); Licia Mattioli (Artigianato gioielleria – Piemonte); Carlo Messina (Credito – Lombardia); Francesco Mutti (Industria conserve – Emilia Romagna); Massimo Perotti (Industria nautica – Liguria); Giuseppe Recchi (Industria infrastrutture, telecomunicazioni – Lazio); Marco Zigon (Industria elettromeccanica – Campania)

Sara’ il violoncellista Giovanni Sollima il protagonista del tradizionale concerto del 1 giugno che il Capo dello Stato offre al corpo diplomatico accreditato in Italia per la Festa della Repubblica. Il concerto, che si tiene nel Salone dei Corazzieri al Quirinale, sara’ trasmesso in diretta da Rai uno dalle 18. Accompagnato dai Solisti Aquilani, il noto violoncellista si esibira’ in un programma di musica italiana: Vivaldi, Donizetti, Boccherini e una composizione dello stesso Sollima.

Vince il no. Matteo Renzi annuncia le sue dimissioni, dopo la vittoria del No al referendum, con voce rotta dalla commozione, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi che conclude con un ringraziamento a moglie e figli. Il popolo italiano “ha parlato in modo inequivocabile chiaro e netto”, ha detto il premier Matteo Renzi. “Questa riforma è stata quella che abbiamo portato al voto, non siamo stati convincenti, mi dispiace, ma andiamo via senza rimorsi. Come era chiaro sin dall’inizio l’esperienza del mio governo finisce qui”, ha detto ancora Renzi. “Nel pomeriggio riunirò il consiglio dei ministri e poi salirò al Quirinale per consegnare al presidente della Repubblica le dimissioni”.

La legge di Bilancio è stata trasmessa al Quirinale. Il testo, secondo quanto riporta l’Ansa, “è più ‘asciutto’ passando, rispetto alle prime bozze circolate, da 122 a 104 articoli in tutto”. Si confermano i capitoli che riguardano: anticipo delle pensioni, interventi per migranti e per la ricostruzione e prevenzione riguardo al terremoto. Dopo la firma del presidente Mattarella la manovra approderà alla Camera e sarà assegnata alla commissione Bilancio per le audizioni. Cambia la clausola di salvaguardia in caso non si centrasse l’obiettivo di 1,6 miliardi di incasso della voluntary bis. I minori incassi saranno coperti con tagli di spesa, previo benestare del Consiglio dei ministri entro il 31 agosto 2017. Tra le misure principali, il nuovo fondo da 1,9 miliardi nel 2017 per interventi su viabilità, dissesto idrogeologico, edilizia pubblica, scuole, prevenzione del rischio sismico. Tra le misure di contrasto all’evasione fiscale, viene introdotta la lotteria dello scontrino: dal 2018 si potrà partecipare all’estrazione di premi con uno scontrino con il codice fiscale del cliente, emesso da chi trasmette alle Entrate i dati per via telematica. Confermato il riordino del sistema delle concessioni in scadenza delle frequenze. Tra gli interventi, il bonus per le mamme (800 euro) e per le rette di asili nido (1000 euro). Il blocco degli aumenti dei tributi e delle addizionali locali è prorogato per tutto il 2017. Dal prossimo anno arriva l’Iri per le Pmi e ai contribuenti in contabilità semplificata sarà applicato il regime ‘per cassa’ per la determinazione dei ricavi, su cui pagare le imposte. Estese e rafforzate le agevolazioni per gli investimenti in start up e Pmi innovative. Il canone Rai per il 2017 scende a 90 euro. Arriva l’Ape, anticipo pensionistico, che si potrà richiedere con una pensione di almeno 700 euro. Slitta l’aumento dell’Iva del 10 e del 22% nel 2017. Il Fondo sanitario nazionale sale di due miliardi e va a quota 113 nel 2017. Nasce il fondo Africa, 200 milioni di euro previsti solo per il 2017 per rilanciare il dialogo con i Paesi africani.

E’ di nuovo scontro sul referendum. Sinistra Italiana ed M5s hanno fatto ricorso contro il quesito referendario che, a loro avviso, si tradurrebbe in “una sorta di spot”. I ricorrenti, tra l’altro, chiamano in causa il decreto della presidenza della Repubblica di indizione della consultazione popolare ma il Colle replica che la formulazione è stata ammesso dalla Cassazione. Parlano di uno ‘spot pubblicitario’, tanto suggestivo quanto incompleto e fuorviante, a favore del Governo che ha preso l’iniziativa della revisione e che ora ne chiede impropriamente la conferma ai cittadini, che non meritano di essere ingannati in modo così plateale”. Il ricorso al Tar Lazio è dunque contro il Decreto del Presidente della Repubblica con cui, indicendo il referendum per il prossimo 4 dicembre, “è stato tra l’altro stabilito il quesito che dovrebbe comparire sulla scheda di votazione”. A presentarlo sono stati gli avvocati Enzo Palumbo e Giuseppe Bozzi (che attualmente difendono i ricorrenti messinesi dinanzi alla Consulta nel giudizio per l’incostituzionalità dell’Italicum), nella loro qualità di elettori e di esponenti del Comitato Liberali x il NO e del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, e i senatori Vito Claudio Crimi (M5S) e Loredana De Petris (Sinistra Italiana-SEL). Intanto il Quirinale fa sapere che ‘In relazione a quanto affermato in una nota di ricorrenti al Tar Lazio, in cui impropriamente si attribuisce alla Presidenza della Repubblica la formulazione del quesito referendario, negli ambienti del Quirinale si precisa che il quesito che comparirà sulla scheda è stato valutato e ammesso, con proprio provvedimento, dalla Corte di Cassazione, in base a quanto previsto dall’art 12 della legge 352 del 1970, e riproduce il titolo della legge quale approvato dal Parlamento.