E alla fine la montagna ha partorito il topolino. Un tecnico, Giuseppe Conte, dal curriculum di fantasia chiamato da Di Maio e Salvini alla guida del prossimo governo, con il solo argine rappresentato dal Quirinale. L’opposizione a questa diarchia é in condizioni pessime. Berlusconi comincia a realizzare di essere stato abbandonato da Salvini che pensa di avere già in tasca non solo la leadership del centrodestra, ma anche quella del Paese, forte di un successo su tutto il territorio nazionale e di un confronto con Di Maio che lo vede prevalere sotto ogni aspetto. ‘Il mondo – dice Giuliano Ferrara – già ride di noi’ e non si capisce perché non dovrebbe. Le premesse sono le peggiori, sia sul fronte dei conti, sia su quello del rispetto e della considerazione dell’Unione europea. La realtà ci dice che il Paese oggi é nelle mani della demagogia e della sostanziale incompetenza. Sergio Mattarella é solo e rappresenta il buon senso, il rispetto delle istituzioni e la buona politica. Lunga vita a Sergio Mattarella. Ne abbiamo davvero bisogno