sanità

I dati dell’ultimo paper realizzato dal Censis dicono che gli italiani considerano essenziale il welfare per la coesione sociale e lo sviluppo, ma le difficolta’ economiche hanno modificato lo scenario e cambiato la percezione dei cittadini riguardo determinati aspetti della spesa sociale. Lo spiega, tra l’altro, la ricerca ‘La forza della trasparenza per il welfare italiano?’ realizzata dal Censis per il Forum Ania-Consumatori, presentata oggi a Roma da Francesco Maietta, Responsabile dell’Area Politiche sociali del Censis, e discussi da Giacomo Carbonari, Segretario Generale del Forum Ania-Consumatori, Luigi Di Falco, Responsabile Vita e Welfare di Ania, Antonio Longo, Presidente del Movimento Difesa del Cittadino, con le conclusioni di Pier Ugo Andreini, Presidente del Forum Ania-Consumatori, e Giuseppe De Rita, Presidente del Censis. Sono sempre meno tollerati inefficienze, sprechi, comportamenti opportunistici, tanto piu’ in un ambito che dispone di risorse pubbliche sempre piu’ scarse e dovrebbe garantire il massimo della trasparenza nell’utilizzo delle risorse. Tra i cittadini prevale l’opinione che in passato il welfare sia stato troppo generoso e che questo aspetto sia stato una delle cause della crisi (lo pensa il 50,6%). Anche per questo motivo il 58,1% dei cittadini e’ convinto che molti dei tagli finora operati nel welfare siano stati utili, colpendo sprechi e inefficienze. I cittadini esprimono pertanto consenso per una logica razionale della politica economica: si’ ai tagli che sanno colpire sprechi e inefficienze, no ai tagli lineari, ciechi, indiscriminati.

“Giu’ le tasse, piu’ soldi per i malati”. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi presenta così sulla sua eNews settimanale la Legge di Bilancio 2017, che da qualche giorno ha deciso di illustrare in Tv. Dopo Canale 5, stasera sarà a Porta a Porta. “Mi sono accorto che anche i punti principali della Legge di Bilancio non sono stati illustrati a dovere”, riflette il premier, mentre pubblica una sintesi sul web. “L’eliminazione di Equitalia e la possibilità di pagare le multe senza le supersanzioni e gli interessi di mora”, esordisce, aggiungendo all’elenco “i due miliardi di euro in più sulla sanità a cominciare dai farmaci oncologici innovativi” e “i soldi di Industria 4.0 con un pacchetto di misure per la competitività che non ha eguali nel recente passato”. Continua Renzi: “L’abbassamento delle tasse, ulteriore: dall’Ires al 24% alle partite Iva, all’Iri, al canone Rai che scende da 100€ a 90€, fino alle tasse agricole; l’aumento delle pensioni per chi prende meno di mille euro: avranno una quattordicesima. E la possibilità di andare in pensione con qualche anno di anticipo con la formula “Ape”. Tra i punti principali, “la possibilità di sbloccare alcune partite ferme da tempo sul pubblico impiego, a cominciare dal comparto sicurezza, dai contratti e da nuove assunzioni nei settori di prima necessità (come infermieri e agenti di pubblica sicurezza)”. In questa stabilità ci sono “diverse buone notizie”, conclude Renzi, che “sono state possibili nonostante un lavoro incredibile di abbassamento del deficit visto che siamo a 2,3%, il livello più basso degli ultimi dieci anni”.

“Nella sanita’ italiana, che vale circa 110 miliardi di euro all’anno, sopravvivono tutti i germi possibili per facilitare la corruzione: molto denaro pubblico, molti appalti, molte voci di spesa ed una enorme presenza della politica”. E’ un passaggio di un’analisi approfondita sulla corruzione in sanita’ contenuta nel libro, edito dal Gruppo 24 Ore, “La prevenzione dei reati nelle strutture sanitarie pubbliche e private” a cura di Ivano Maccani, Giuseppe Melis e Andrea F. Tripodi. “Fonte di sprechi e disservizi – scrivono gli autori in quello che e’ un vero e proprio manuale per non sconfinare nell’illegalita’ nel settore sanitario -, la corruzione in sanita’ brucia purtroppo risorse preziose anche nel nostro Paese, soprattutto in tempi di crisi economica”. Il comparto sanitario, infatti, “frequentemente oggetto dell’attivita’ delle sezioni giurisdizionali e degli uffici di procura della Corte dei Conti, conferma infatti la sua tendenza ad essere un ambiente particolarmente esposto a situazioni illecite di varia natura. E’ infatti quasi fisiologico che il fenomeno corruttivo si annidi dove circola piu’ denaro”.