voucher

La segretaria confederale della Cgil, Tania Scacchetti, ha inviato ieri una nota a tutte le strutture del sindacato per chiarire la situazione che si è determinata con l’introduzione dei nuovi voucher. Nella nota, tra le altre cose si legge: “Le procedure non sono così semplificate come vengono annunciate e i meccanismi utilizzati per garantire trasparenza e controllo sono prevalentemente affidati a un sistema di messaggistica, molto debole e di dubbia efficacia in caso di contenzioso, cosi come alcune procedure, come quelle dei pagamenti, sono particolarmente penalizzanti per i prestatori”. “Rimane poi, nonostante i chiarimenti della circolare, inalterata una delle maggiori criticità delle nuove norme, cioè un profilo sanzionatorio debole, in alcuni casi pressoché nullo, come nel caso della Pubblica amministrazione e tolte le sanzioni amministrative, che rischia di alimentare un nuovo utilizzo improprio dello strumento, in esplicito dumping con forme contrattuali maggiormente tutelanti. Quanto previsto nel caso della agricoltura è particolarmente pericoloso perché di fatto la circolare Inps definisce essa stessa l’importo del corrispettivo orario per i prestatori, suddivisi in tre aree e senza tenere conto del riferimento proprio dei contratti collettivi nazionali di lavoro. Non solo, in questo caso il riferimento orario è più basso che per il resto del lavoro occasionale e ciò determina anche un innalzamento delle ore di possibile prestazione per singolo lavoratore, aprendo chiaramente ad un utilizzo molto più ampio di quello configurabile come mera prestazione occasionale o saltuaria. Infine altra questione che è oggetto di particolare preoccupazione politica è la previsione che affida alle parti la definizione del compenso delle ore successive alle prime 4 ore. La norma, infatti, anche in considerazione delle dichiarazioni che ha fatto il Presidente Boeri, rende ulteriormente evidente non solo il limite di legare l’occasionalità a un solo e mero riferimento economico, ma anche la volontà di introdurre ampi riferimenti per la possibile normazione di un salario minimo legale superando la contrattazione collettiva”.

“Il messaggio che daremo sabato e’ che hanno sbagliato; si violano le regole della democrazia, non si rispetta il diritto di voto dei cittadini, anzi da questo punto di vista si determina un vero e proprio vulnus e una conferma di un Governo e di forze politiche che non hanno il coraggio di discutere apertamente nel paese dei temi del lavoro, di affrontarli e di vedere il giudizio”. Lo ha affermato la leader della Cgil, Susanna Camusso, a margine della presentazione del libro di Iginio Ariemma ‘Bruno Trentin – I diari 1988-1994′. “Continueremo la nostra battaglia su due versanti – ha sottolineato Camusso – quello del rispetto dell’articolo 75 e quello sulla Carta dei diritti e, quindi, del contrasto alla precarieta’ e per la ridefinizione di un lavoro dignitoso e non sempre meno pagato come i voucher sottendono”.

“La ‘manovrina’ non puo’ trovare il consenso del Gruppo di Forza Italia, che quindi esprimera’ il suo voto contrario”. Lo ha annunciato Stefania Prestigiacomo, deputata di Forza Italia, intervenendo in aula in dichiarazione di voto finale sul decreto disposizioni urgenti in materia finanziaria. “I motivi sono diversi, iniziando dal fatto che questa manovra partita come il tentativo del Governo di sistemare le cose mediante un mix di riduzione della spesa pubblica e un aumento della pressione fiscale, si e’ trasformata in un provvedimento ‘omnibus’ in cui si e’ fatto entrare di tutto”, ha spiegato. “La maggioranza ha sottolineato piu’ volte la presenza di misure di ‘correzione’ e di ‘sviluppo’: in realta’, la parte dello ‘sviluppo’ e’ troppo debole. Abbiamo cercato, con alcuni nostri emendamenti e con spirito costruttivo di offrire la prospettiva di una strada diversa da percorrere, ad esempio con la proposta della flat tax. E se apprezziamo che vi siano gli interventi per le aree terremotate e l’occasione colta per mettere una toppa alla vicenda dei voucher, non capiamo proprio invece il diniego ricevuto alla richiesta di riportare il Fondo per le politiche sociali e quello per le non autosufficienze alla dotazione iniziale, andando a reinserire quanto tolto nell’intesa decisa dalla Conferenza Stato-Regioni. Forza Italia votera’ no con la speranza di poter avviare al piu’ presto un nuovo dibattito politico, mettendo sul banco una visione diversa, ricette di politica economica concrete, in grado di rimettere finalmente in pista il nostro Paese, sulla strada della crescita”, ha detto ancora.

“Non c’è Paese al mondo dove i temi del lavoro siano così ideologizzati come da noi. Così in Italia ogni volta che la politica interviene sulla materia del lavoro senza confrontarsi adeguatamente con le parti sociali, tutto diventa un pasticcio ideologico. Con i voucher ci siamo caduti in pieno”. Lo dice la segretaria della Cisl Annamaria Furlan in una intervista a La Stampa.”Quando hanno deciso di abrogarli – spiega – sospinti dal referendum della Cgil, io dichiarai che era un errore. I voucher dovevano rimanere per le famiglie e le onlus, così come erano nati. Per le aziende, il tema invece doveva essere affidato alla contrattazione”.”Per due anni – ricorda – abbiamo chiesto invano al ministro Poletti di riformarli, perché erano evidenti gli abusi. Così non è stato. Anzi, per paura hanno deciso l’abrogazione lasciando un vuoto normativo che avrebbe riportato al nero tanti lavori discontinui che invece avevano trovato una forma di emersione”.Il ritorno dei voucher ora rappresenta “errore su errore. Seguendo le spinte politiche delle più svariate parti, il governo non ha trattato la materia con il sindacato. E così si arriva all’emendamento che c’è e non c’è. Alla fine mi pare di capire che s’è giunti a una soluzione migliorativa rispetto al passato, sia per retribuzione, sia per alcune forme di tutela, però in un clima politico di scontro continuo, davvero inaccettabile”

“Ora bisogna ripristinare i voucher per le famiglie e per le Onlus senza chiamarli voucher”. E’ la considerazione portata sul palco del XII Congresso Cisl Lombardia dalla segretaria generale del sindacato Annamaria Furlan. Secondo la sindacalista il governo si ora in difficoltà su questo tema, dovendo “evitare l’alzata degli scudi pronti e minacciosi di quella parte della politica che vuole creare instabilità”.”Sono in affanno”, ha sottolineato la sindacalista riferendosi a chi è chiamato ora a elaborare un nuovo strumento, “non si capisce la proposta”. Secondo Furlan, intanto, non potendo contare sui voucher “ci si preclude dalla possibilità di far emergere dal nero un po’ di cose”.

“Se qualcuno pensa, dopo la sciatteria politica di aver cancellato i voucher con un tratto di penna” per paura di un referendum popolare, “adesso pensano di infilare dalla finestra cio’ che e’ uscito dalla porta”, reintroducendoli nella manovra di aggiustamento dei conti, “ci riterremo con le mani libere e non sentiremo nessuna responsabilita’ nei confronti del governo Gentiloni”. Lo dice Francesco Laforgia, capogruppo Mdp alla camera, nel suo intervento a ‘Fondamenta’ a Milano.

“Spiace davvero: quella del Governo sui voucher e’ stata una decisione priva di dignita’ politica. Al Lingotto era stato detto no alla politica della paura alimentata dai populismi, ma anche questa e’ politica della paura allo stato puro. Un messaggio veramente pessimo, pessimo, pessimo”. Cosi’ Enrico Zanetti, segretario di Scelta Civica.

“I media e la ricerca del consenso prendono il sopravvento sugli obiettivi della politica. Azzerato il confronto con i problemi degli italiani, l’agenda di Parlamento e Governo ormai segue la scia della cronaca, proponendo un risultato parziale che ad esempio ci fa riflettere solo sui voucher e sulla disoccupazione giovanile quando si parla di lavoro, di biotestamento nel campo dei diritti umani e di emergenza sicurezza sul tema dell’immigrazione. Pecchiamo di semplificazioni e il primo indicatore a favore di questo ragionamento e’ proprio la legge delega Lepri sul sostegno universale e decrescente per i figli a carico, che ritrova importanza nel dibattito parlamentare solo dopo il Lingotto e la risonanza mediatica data alle parole di Nannicini”. Cosi’ in una nota Renata Polverini.
“L’Italia tra i Paesi Ue con i salari piu’ bassi, la delocalizzazione e i licenziamenti alla K-Flex di Roncello e la scarsissima soddisfazione degli italiani riguardo al futuro del lavoro, solo per citare alcune notizie di oggi, non sono fatti da catalogare e schematizzare sotto un’unica colonna, quella della precarieta’ o della scarsa occupazione – continua Polverini -. Sono temi che vanno affrontati singolarmente attraverso disegni parlamentari ad hoc: misure a favore dell’abbassamento del costo del lavoro, mirata riflessione sul termine “flessibilita’” lavorativa da non confondere con la precarieta’, e infine incoraggiamento dell’internazionalizzazione e diversificazione delle nostre aziende piuttosto che della delocalizzazione”.

“Al governo diciamo di fissare la data per il referendum, farla coincidere con le elezioni amministrative e di mettere i cittadini nelle condizioni di esprimersi”. Lo ha detto Maurizio Landini, segretario generale della Fiom-Cgil a Cosenza. “Se invece – ha aggiunto Landini – vuoi evitare il voto, fai nuove leggi sul lavoro, che prevedano innanzitutto l’eliminazione dei voucher, e apri una costruttiva discussione con il sindacato. La Cgil lancia questa battaglia contro i voucher e per la responsabilita’ solidale negli appalti. Ai cittadini diciamo: andate a votare al referendum e cancellate queste leggi sbagliate. Al governo, invece – ha concluso il leader della Fiom – chiediamo di aprire un confronto vero sulle pensioni, sugli ammortizzatori sociali e sulla nuova politica industriale”.

“I voucher sono uno degli strumenti che hanno impoverito il lavoro rendendo ancora piu’ fragili e precari i giovani lavoratori e le fasce piu’ deboli e ricattabili della nostra societa’. Nati per il lavoro accessorio nel tempo sono diventati un’altra cosa e hanno reso instabile un pezzo di lavoro che prima era stabile. Il 30% dei nuovi posti di lavoro sono stati occupati da persone pagate con i buoni. Questo istituto e’ uno strumento inquinato e inquinante. I voucher hanno esteso precarieta’, diseguaglianze ed insicurezza sociale. Per questo non possono essere riformati o corretti, possono essere solo aboliti o in Parlamento o con il prossimo referendum”. Lo afferma il deputato di Sinistra Italiana Giorgio Airaudo.