Ci sono 20 bambini tra le vittime dell’attacco di ieri su Khan Sheikhoun, che sarebbe stato condotto con armi chimiche. Lo comunica l’Osservatorio siriano dei diritti umani, che ha aggiornato il bilancio delle vittime. Secondo gli attivisti, i morti sono almeno 72, fra cui 20 bambini e 17 donne. L’Osservatorio, citando fonti mediche del luogo, ha ribadito che la cittadina è stata “bombardata con materiale ritenuto gas”.
Per il ministero della Difesa russo, la contaminazione con sostanze chimiche è stata la conseguenza di un raid aereo delle forze governative su un deposito di armi chimiche dei ribelli. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero di Mosca, Igor Konoshenkov, su YouTube, come riporta l’agenzia LaPresse che cita la Reuters.”Ieri, dalle 11.30 alle 12.30 ora locale, l’aviazione siriana ha condotto un attacco su un grande deposito di munizioni dei terroristi e una concentrazione di materiale militare alla periferia orientale di Khan Sheikhoun”, ha dichiarato Konoshenkov.
Per i medici di Save the Children che si trovano in Siria e che hanno curato i bambini coinvolti nel presunto attacco con armi chimiche a Khan Sheikhoun, i sintomi sono coerenti con quelli causati da gas nervini. “I medici di una delle cliniche gestite dal nostro partner Syrian Relief ci hanno raccontato di aver ricevuto tre bambini sotto i sei anni, appena coscienti, che faticavano a respirare, con il naso che colava e le pupille contratte. I medici dicono che questi sintomi sono coerenti con l’uso di agenti nervini, come il sarin”, scrive l’organizzazione in una nota. Ha dichiarato Sonia Khush, direttrice di Save the Children in Siria: “Se fosse confermato l’utilizzo di questa sostanza vietata, saremmo di fronte ad un palese violazione del diritto internazionale e ad una preoccupante indicazione che ci dice che non tutte le armi chimiche sono state distrutte, come chiesto dalla risoluzione 2118 del Consiglio delle Nazioni Unite del settembre 2013”. (Immagine: @laStampa.it)