Il mattone si deprezza sempre di più. Secondo i dati dell’ufficio studi del marketplace immobiliare idealista, nel 2018 si è registrato un calo del 3,7% rispetto all’anno scorso, portando i valori a una media di 1.753 euro al metro quadro. Il calo nell’ultimo trimestre è stato dell’1,1%. Compravendite immobiliari in aumento e prezzi in calo. Questa è la tendenza di massima registrata negli ultimi dodici mesi (ma il trend è ormai in atto da 5 anni). Secondo Vincenzo De Tommaso, responsabile dell’Ufficio Studi di idealista “l’andamento del mercato è contrastato, con svalutazioni nelle città del centro sud e in provincia, dove c’è un eccesso di offerta di abitazioni e il mercato va a rilento, ma si assiste anche al deciso rilancio delle grandi città del centro-nord, che trainano la ripresa dei valori. Per chi comprerà nel 2019 sarà un altro anno buono, con prezzi sempre molto convenienti e una congiuntura ancora favorevole per chi stipula un mutuo. Le compravendite si attesteranno intorno alle 600 mila unità, con prezzi su nelle città metropolitane che guideranno la tendenza alla stabilizzazione dei valori”. Il trend negativo delle quotazioni immobiliari investe tutte le regioni italiane ad eccezione del Friuli Venezia Giulia (2,4%) e del Molise (1,2%). Con svalutazioni nell’ordine del 6,6% le abitazioni di Umbria e Marche riportano i cali più significativi, davanti a Sicilia (-5,1%) e Lazio (-5%). I prezzi in Liguria si confermano i più elevati della Penisola, a una media di 2.568 euro al metro quadro, seguiti da Valle d’Aosta (2.451 euro/m²) e Trentino Alto Adige (2.363 euro/m²), che sopravanza adesso il Lazio (2.328 euro/m²). Statistica del 2 ottobre 2018: il terzo trimestre si chiude con una nuova battuta d’arresto per le case di seconda mano in Italia, con una flessione dell’1,4% nei tre mesi e del 2,5% su base annua. Il trend negativo dei valori porta il prezzo di richiesta a una media di 1.772 euro/m², ai minimi in oltre 7 anni di rivelazioni dell’ufficio studi di idealista. Lo rende noto uno studio di idealista. Il trend negativo dei valori immobiliari investe tutte le regioni italiane a eccezione di Basilicata (6%%), Molise (3,2%) e Calabria (0,5%). I ribassi percentuali più elevati si registrano in Friuli Venezia Giulia (3,3%), Lazio (-3%) e Valle d’Aosta (2,7%); 14 regioni segnano cali compresi tra il 2,5% dell’ Abruzzo e lo 0,5% delle Marche. La Liguria, in flebile calo rispetto a 3 mesi fa, guida la graduatoria dei valori regionali con i suoi 2.548 euro al metro quadro davanti a Valle d’Aosta (2.358 euro/m²) e Trentino Alto Adige (2.351 euro/m²). La regione più economica è ancora un altro trimestre in più la Calabria, con 889 euro al metro quadro, davanti a Molise (1.038 euro/m²) e Sicilia (1.105 euro/m²).