Non ci possono essere dubbi: le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo previste per il 26 maggio 2019 rappresentano un momento decisivo per il futuro prossimo venturo. Si tratta di un appuntamento elettorale che assume un significato ancora più importante di quello intrinseco, per il significato politico che i suoi risultati non potranno che avere. Al di là delle appartenenze ideologiche e partitiche, la vera sfida è tra coloro che continuano a credere nella funzione sociale, culturale, economica e di garanzia delle libertà che l’Unione, con tutti i suoi difetti e le sue lacune, assolve e tra quelli che vogliono accedervi per metterla in discussione se non per disgregarla. Da una parte l’Internazionale sovranista che ha fatto del populismo e della demagogia, dell’odio sociale e della paura i suoi strumenti e dall’altra le forze politiche europeiste, popolari e liberali. La scelta che i cittadini europei dovranno in ultima analisi compiere non potrà che rispondere a questa discriminante che prevale su tutte le altre considerazioni. E’ per questo che queste Europee sono diverse da tutte le altre. Perché si decide del futuro del continente, delle sue aspettative di libertà, di prosperità, di pace e di sviluppo per i prossimi decenni.