Giampaolo Pansa non potrà più scrivere alcun articolo. Questa è già di per sé una brutta notizia. E non potrà più farlo perché è venuto a mancare all’età di 84 anni, a Roma. Questa è ancora più brutta. Personaggio controverso, natura provocatoria, coscienza critica e irriverente, Pansa ha combattuto per tutta la vita contro tutte le chiese, le lobby, le oligarchie. Ha vivisezionato il potere in tutte le sue forme, mantenendo una lucidità,una autonomia di pensiero e una libertà che non è per nulla facile preservare e mantenere. La sua credibilità, la sua reputazione, la sua opera di testimonianza umana e professionale gli hanno garantito la possibilità di girovagare in varie testate giornalistiche, rimanendo se stesso, con la schiena dritta, le sue convinzioni, il suo modo di essere. La sua figura di giornalista, oggi, stride con il contesto attuale di fake news imperanti, di social media che imperversano, di velocità della notizia, in un panorama giornalistico segnato dalla sostanziale scomparsa di inchieste e di approfondimenti, ma la sua dedizione totale al mestiere, la sua fedeltà al lettore e alle proprie idee, rimangono con tutta la loro forza.