“A differenza di Berlusconi io non penso che i Cinque stelle siano un’accozzaglia di disoccupati, disperati, depravati, che siano il male assoluto. Sono interlocutori con i quali si puo’ discutere”. Lo afferma il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, in un’intervista al quotidiano La Repubblica in edicola oggi. Per Salvini “un dialogo su alcuni punti, su certi temi importanti e’ possibile: l’onesta’ in politica, l’immigrazione, una certa visione dell’Europa, la sicurezza, il taglio dei vitalizi e delle pensioni d’oro. E non e’ poca cosa. Cambiano idea di frequente, eh. Pero’ ci si puo’ ragionare, ecco. Vedremo. Vedremo quel che succedera’, intanto votiamo, prima possibile”. Sull’immigrazione “ha impiegato vent’anni, la sinistra, per imparare la lezione che a noi era chiara da tempo – prosegue il segretario federale della Lega -. E’ provato che se quei 4,6 miliardi spesi per mettere in albergo 180 mila migranti si fossero utilizzati per interventi in Africa, si sarebbero aiutate 10 milioni di persone. E invece i governi Letta, Renzi, Gentiloni non hanno fatto altro che ripetere gli stessi errori, gli stessi proclami, gli stessi accordi sbagliati. Risultato: seicentomila sbarchi e 15 mila morti”. “Preso atto che ormai da quattro anni l’Europa se ne frega, e’ il tempo che l’Italia torni a fare l’Italia. Che poi e’ quello che fa la Spagna: difendere i propri confini – aggiunge -. Con Salvini al governo, da domani le navi della Marina e della Capitaneria rimandano indietro i primi quattro barconi, d’intesa con la guardia costiera libica. Vedrete che da domani non risalpano. Del resto diamo un sacco di soldi alla Libia, come alla Turchia, all’Europa, per essere ugualmente invasi. Basta, difendiamoci”.