L’Ora

“A 25 anni da Via D’Amelio domani Sky Arte trasmettera’ “La corsa dell’Ora”, il film sul coraggioso giornale di Palermo che per primo denuncio’ la mafia, film che la Rai ha rifiutato. Peccato, peccato davvero, che il servizio pubblico abbia deciso di perdere un’occasione del genere: raccontare la storia dell’Ora, per ricordare che la mafia non si combatte solo con gli arresti e le inchieste giudiziarie ma anche diffondendo testimonianze e consapevolezza del fenomeno mafioso, sarebbe rientrato perfettamente nei doveri previsti dal Contratto di servizio della Rai”. E’ quanto scrive su facebook il deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi. “Se oggi in Italia si parla di mafia – prosegue Anzaldi – lo si deve anche a quel quotidiano, che ha pagato l’impegno contro Cosa Nostra con un altissimo contributo di sangue. E’ in quella piccola redazione che il 15 ottobre del 1958 vede la luce la prima inchiesta sul potere mafioso e per la prima volta vengono messi nero su bianco nomi, volti, fatti. Dopo 10 mesi ne fa un promemoria per il Presidente del Consiglio dell’epoca, Amintore Fanfani, perche’ costituisca una Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno mafioso. La risposta della mafia non si fa attendere e arriva con una carica di 5 chili di tritolo che, alle 4:52 del 19 ottobre del 1958, devastano la sede. Il 20 ottobre il giornale e’ di nuovo in edicola con un titolo di testa a nove colonne in caratteri cubitali: ‘La mafia ci minaccia, l’inchiesta continua’. Non solo: quell’esplosione squarcia la solitudine e il silenzio che circondano la redazione e quell’inchiesta arriva all’attenzione dell’Italia intera e del mondo. Lo stesso Presidente della Repubblica Saragat dichiarera’ in Parlamento:”. “Chi volesse rivivere la storia coraggiosa – scrive ancora il deputato dem – di quel giornale e dei suoi redattori, persone normali che senza protezione e senza aiuti e solo per amore della scrittura e della verita’ non esitarono a rischiare la vita, potra’ farlo guardando il film “La corsa dell’Ora”, di Antonio Bellia. Potra’ vederlo su Sky Arte che lo trasmettera’ in occasione dei 25 anni dalla strage di Via D’Amelio. Lo vedremo su Sky perche’ la Rai quel film l’ha rifiutato, non interessava. Anche se, ironia della sorte, molti dei documenti storici di quel film arrivano dalle Teche Rai”.

“Da cittadino palermitano non posso non venire qui a ringraziare per quello che L’Ora ha rappresentato per questa città per i racconti, il groviglio tra mafia e politica, gli interessi, per quello che ha saputo dare in un momento in cui tanti giornali erano più proni verso il potere”. Lo ha detto il presidente del Senato, Piero Grasso, a margine della proiezione a Palermo del film “Le corse de L’Ora”, che ricostruisce la storia dello storico quotidiano palermitano chiuso nel 1992. “Oggi è più difficile raccontare la mafia. Ieri mattina ero a Roma per vedere la mostra di Letizia Battaglia che con le sue foto ha raccontato la mafia. Foto terrificanti ma che davano l’idea. Oggi sarebbe molto difficile. Oggi forse una foto rappresentativa della mafia sarebbe quella di un palazzo con cento impiegati che rappresentano gli affari o i colleganti internazionali”, ha concluso.

In anteprima nazionale è stato presentato a Palermo, al cinema Rouge et Noir, “La Corsa de L’Ora”, docu-film scritto e diretto da Antonio Bellia, che ripercorre la storia del piccolo e glorioso quotidiano palermitano, fucina di firme prestigiose, sempre in prima linea nel denunciare la mafia. “La Corsa de L’Ora” racconta la storia del giornale palermitano negli anni della direzione di Vittorio Nisticò, tra il 1954 e il 1975. Le vicende del quotidiano, che chiuse i battenti nel 1992, si intrecciano con quelle della città di Palermo e con l’impegno di tanti intellettuali, giornalisti, scrittori che frequentarono la redazione e che fecero del L’Ora qualcosa di più di un semplice giornale d’opposizione. “La cosa che mi ha più stupito studiando e cercando tra gli archivi degli articoli pubblicati su L’Ora – afferma il regista Antonio Bellia – è lo spessore culturale di questo piccolo giornale. Le pagine della cultura sono straordinarie, vi erano i contributi di Leonardo Sciascia, Vincenzo Consolo, Gesualdo Bufalino, Renato Guttuso, Bruno Caruso, Michele Perriera, Danilo Dolci, e tanti altri intellettuali siciliani e non, che bazzicavano in quella redazione. A volte, leggendo gli articoli di Leonardo Sciascia, mi sono chiesto come fosse possibile che un quotidiano letto da una piuttosto scarna ed eterogenea popolazione, potesse avere un livello così alto di analisi politica, sociale e culturale”.
Il film conta sulla testimonianza di alcuni dei giornalisti protagonisti di quella stagione, formatisi nella redazione di Piazzetta Napoli e oggi firme autorevoli nelle redazioni dei principali quotidiani italiani. Tra loro, Marcello Sorgi, Francesco La Licata, Franco Nicastro, Piero Violante, Antonio Calabrò, Letizia Battaglia. Pippo Delbono interpreta Vittorio Nisticò. Direttore della fotografia è Daniele Ciprì, al montaggio Marzia Mete. Scenografie di Fabrizio Lupo, costumi di Dora Argento, fonico Danilo Romancino. La Corsa de L’Ora è prodotto da Demetra e Marvin Film.