Macron

“Quello che e’ successo ieri, col ministro delle finanze che e’ venuto a Roma e ha fatto una controproposta, dimostra che Macron ha capito che era stato fatto un errore”. Lo ha detto Enrico Letta ad Agora’ a proposito della vicenda Fincantieri. “Credo che la cosa veramente sbagliata (della politica di Macron, NdR) – ha proseguito Letta – sia stata Fincantieri: e’ stato un errore grosso perche’ era una scelta sostanzialmente di parlare alla pancia di quella zona della Francia, perche’ la nazionalizzazione e’ una scelta che non regge economicamente. Ricordiamoci che Stx era stata comprata dai coreani. Quindi la cosa direi grave – ha concluso Letta – e’ stata quella di non fare differenze tra coreani e italiani, e questo e’ inaccettabile”.

La Grecia richiede alla Francia di recitare un ruolo storico nell’Ue a tre livelli: politica estera, sviluppo sostenibile e sociale, e stato di diritto. Lo ha affermato il presidente ellenico Prokopis Pavlopoulos, ricevendo oggi al palazzo presenziale di Atene il capo dello Stato francese Emmanuel Macron. Secondo quanto riferisce il profilo Twitter del segretariato generale per i media del governo greco, Pavlopoulos ha dato il benvenuto a Macron come “il successore dei leader francesi che hanno posto le basi per una forte amicizia tra Grecia e Francia”. “Le storie di Grecia e Francia sono intrecciate, ma anche il nostro futuro e’ comune”, ha dichiarato da parte sua Macron. “Continueremo i nostri sforzi per mantenere la Grecia nella zona euro e salutiamo positivamente le riforme portate avanti dal governo greco”, ha aggiunto il presidente francese. Macron, dopo l’incontro con Pavlopoulos, incontrera’ nel primo pomeriggio il premier ellenico Alexis Tsipras.

Parigi ospita domani il vertice sull’immigrazione voluto dal presidente francese Emmanuel Macron. Alla riunione, in cui l’inquilino dell’Eliseo farà gli onori di casa, parteciperanno i leader di Italia, Germania e Spagna, nonché i rappresentanti di tre Paesi africani, cioè Ciad, Niger e Libia. Sarà presente inoltre l’Alta rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, Federica Mogherini. “I lavori serviranno a riaffermare l’appoggio dell’Europa a Ciad, Niger e Libia a favore del controllo e della gestione dei flussi migratori”, afferma la presidenza francese. L’incontro si aprirà con una riunione fra Macron e i presidenti di Niger e Ciad, rispettivamente Mahamadou Issoufo e Idriss Deby. A seguire ci sarà una riunione fra Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel; alle 16.55 si terrà invece la riunione vera e propria fra tutte le parti invitate: discuteranno dei flussi migratori dall’Africa all’Europa Macron, Issoufo e Deby, insieme al premier del governo libico internazionalmente riconosciuto Fayez al-Sarraj, nonché il premier Paolo Gentiloni, quello spagnolo Mariano Rajoy, Merkel e Mogherini. Dopo l’incontro a otto, intorno alle 19.30 ora locale, ci sarà infine una riunione di lavoro a quattro fra Macron, Gentiloni, Merkel e Rajoy per discutere delle “questioni di attualità”: i quattro discuteranno di come rafforzare la cooperazione internazionale alla luce degli attentati terroristici come quelli della scorsa settimana a Barcellona e Cambrils, in Catalogna.Dopo avere portato sotto controllo il passaggio di migranti in Europa attraverso la Turchia con un accordo fra Ankara e Ue, i responsabili europei sono preoccupati dalla rotta del Nord Africa, attraverso la quale migliaia di persone sbarcano sulle coste di Grecia e Italia. Secondo le stime dell’Unhcr, nel primo semestre del 2017 sono arrivate nel sud dell’Italia 83.752 persone. Di loro, 11.400 erano bambini non accompaganti o separati dai familiari, e alcuni sono stati vittime dirette di abusi. Inoltre in Spagna, secondo i dati di Frontex, l’agenzia europea delle frontiere, a luglio sono stati registrati 2.300 arrivi, quattro volte in più rispetto allo stesso mese nel 2016: questa cifra porta a 11mila persone il totale degli arrivi nei primi sette mesi del 2017, il che supera il numero di arrivi registrati in Spagna in tutto il 2016. Sempre secondo l’Unhcr, nei primi sei mesi del 2017 sono 2.253 le persone morte o risultate disperse nel Mediterraneo durante le pericolose traversate che hanno con destinazione l’Europa, mentre altre 40 persone sono morte sulla terraferma, nei pressi delle frontiere di Paesi europei.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il suo omologo francese Emmanuel Macron hanno discusso ieri al telefono sulla cooperazione in Siria e Iraq, ponendo anche l’attenzione alle altre principali crisi nel mondo, soprattutto in Libia, Ucraina e Venezuela. La Casa Bianca ha fatto sapere in un comunicato che i due leader hanno “esplorato come aumentare la cooperazione nella gestione delle crisi in Siria e in Iraq, e per contrastare l’influenza deleteria dell’Iran”.

“Nel caso di Stx non e’ comunque una questione tra Italia e Francia, ma qualcosa di molto piu’ importante. Non e’ nazionalismo italiano, pongo la questione di quale sia la strategia vincente. La cantieristica francese avrebbe solo benefici da Fincantieri, tanto piu’ che la gestione coreana si e’ rivelata inadeguata. Cosi’ come preferisco che Telecom sia comprata da un operatore francese che non da uno extra-europeo. Le sfide mondiali si vincono solo insieme”. Lo dichiara Antonio Tajani, presidente del Parlamento Europeo, in un’intervista al Corriere della Sera. Per Tajani “e’ l’Europa che deve proteggere i suoi interessi. L’interesse nazionale non inserito nel contesto europeo ci rende marginali e questo vale per la Francia, per la Germania come per l’Italia”. Aggiunge il presidente del Parlamento europeo: “Nessun Paese europeo puo’ reggere con i grandi protagonisti della scena globale. Questo non significa che non debba essere valorizzato il made in Italy o il made in France, ma dobbiamo unire le nostre forze, non lasciare divise le nostre debolezze con iniziative singole”. Quindi, conclude Tajani, “la nazionalizzazione di Saint-Nazaire da parte del governo francese pone sicuramente un problema politico generale: non e’ questa la strada per dare all’Europa una politica industriale e una politica industriale per la difesa. Abbiamo bisogno di campioni europei e non di campioni nazionali”.

Sulla vicenda Italia-Francia su Fincantieri-Stx per il governo italiano “non c’e’ verso che noi accettiamo il 50%. E’ una questione di dignita’, non ci muoviamo di un millimetro”. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, intervenendo a Roma a un’iniziativa del movimento ‘Forza Europa’ di Benedetto della Vedova e riferendosi alla decisione annunciata dalla Francia di nazionalizzare temporaneamente i cantieri Stx per bloccarne l’acquisto da parte di Fincantieri. E su Telecom ha dichiarato: “Non si risponde alla nazionalizzazione di Stx nazionalizzando Telecom. A una fesseria non si risponde con una fesseria. Questo non e’ un kindergarden in cui due bambini litigano, e’ una cosa seria”. Per Calenda la questione “mette in gioco come si sta insieme in Europa. Non e’ un lavoro sull’economia ma sulla modernita’ e rischia di perdere tutta l’Europa”.

“Il presidente francese ha tempo, non ha migliaia di persone che premono ogni giorno ai suoi confini, noi non possiamo permetterci di aspettare mesi, tanto meno di tergiversare fino alle elezioni in Libia, dobbiamo agire
subito perche’ la situazione puo’ andare fuori controllo”. Lo dice il ministro dell’Interno Marco Minniti in un colloquio con Libero in cui sottolinea che “e’ indispensabile che Europa e Africa lavorino insieme, perche’ ormai il confine sud della Libia e’ diventato il confine sud dell’intera Europa”. “La politica del Viminale”, chiarisce, “non e’ tesa a favorire l’immigrazione in Italia ma ad affrontare in Africa questa straordinaria tragedia e trovare li’ una soluzione definitiva”. “Segnali positivi ci sono”, spiega Minniti che nelle scorse settimane ha incontrato i sindaci di tredici citta’ libiche tra quelle piu’ coinvolte nel traffico di esseri umani. “Ho avvertito un’aria nuova in Libia”. “Faccio mio l’insegnamento del Grande Timoniere, Mao Tse Tung: ‘Non mi importa se il gatto e’ bianco o nero, mi importa che prenda il topo’”.

“Nessun escluso” dai negoziati per la stabilizzazione e la pacificazione della Libia: alla vigilia del faccia a faccia a Parigi tra il presidente del consiglio presidenziale di Tripoli Fayez Sarraj e il comandante dell’esercito nazionale libico, Khalifa Haftar, la Francia tiene a rassicurare l’Italia smentendo di volerla scalzare dalla partita diplomatica della Libia. “I nostri amici e partner italiani sono strettamente coinvolti in questa iniziativa”, garantiscono fonti vicine al presidente Emmanuel Macron, interpellate dall’ANSA all’Eliseo. Dall’Italia, anche il premier Paolo Gentiloni e il ministro degli Esteri Angelino Alfano si vogliono costruttivi. La riunione di domani a Parigi? “Mi auguro che sia un contributo positivo”, risponde il presidente del consiglio, a chi chiede un commento sull’iniziativa francese a margine di una visita in Brianza. Per Alfano non ci sono dubbi. “Il fatto che il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian sia qui per la terza volta in un mese – dice aprendo la XII/a conferenza degli ambasciatori a Roma – e’ indicativo di quanto Italia e Francia operino in modo sinergico per la stabilita’ della Libia”. In un’intervista pubblicata su Repubblica, il sottosegretario alle Politiche Ue, Sandro Gozi – che con Macron ha rapporti di collaborazione molto stretti, iniziati ben prima che accedesse alla poltrona piu’ importante della Republique – si appellava alla Francia affinche’ non ripeta in Libia “gli errori commessi nel passato. E Macron – ha avvertito Gozi – deve essere inclusivo e prevedere un rapporto speciale con l’Italia”. La Francia “lavora” e intende continuare a “lavorare strettamente con l’Italia sull’insieme delle iniziative” riguardanti la Libia, ribattono all’Eliseo, sottolineando che l’appuntamento di domani non va considerato un'”iniziativa esclusiva” ma si iscrive nel quadro di “sforzi” intrapresi “negli ultimi mesi” da altri attori della comunita’ internazionale, a cominciare dall’Ue, l’Unione africana o, appunto, l’Italia. “Anche questa mattina – insistono a Parigi – abbiamo avuto scambi molto intensi con Roma”, oltre naturalmente a quelli con i libici “andati avanti per tutta la notte”. L’obiettivo e’ “associare tutti gli attori”, regionali e non, per giungere al massimo risultato e Parigi assicura di nutrire “molto rispetto per la forte relazione tra l’Italia e la Libia” mentre l’ambasciatore d’Italia a Tripoli, Giuseppe Perrone, suggerisce di non “sacralizzare” l’incontro per non creare “aspettative eccessive”. Il faccia a faccia tra il capo del governo di accordo nazionale libico e l’antagonista della Cirenaica – il primo dopo quello del 2 maggio scorso ad Abu Dhabi – e’ previsto per le ore 16 nel castello di La Celle Saint Cloud, alle porte di Parigi, in presenza di Macron e del neo-inviato speciale dell’Onu per la Libia, Ghassan Salame’. Il pressing diplomatico del trentanovenne presidente di Francia comincera’ alle 15 con un primo colloquio a porte chiuse con Sarraj, a cui ne seguira’, alle 15:50, un secondo con Haftar, prima della riunione a quattro e la dichiarazione stampa alle 17:30. La crisi libica contiene due problemi ritenuti “prioritari” dal governo francese: la lotta alla minaccia terroristica e quella contro il traffico di migranti. “La sfida – spiegano all’Eliseo – e’ costruire uno Stato capace di rispondere ai bisogni fondamentali dei libici, dotato di un esercito regolare unificato sotto l’autorita’ del potere civile”, un passo considerato “necessario per il controllo del territorio libico”. La speranza a Parigi e’ che dal vertice di domani possa scaturire “una dichiarazione congiunta condivisa” dai due antagonisti sui “grandi principi di una transizione politica”. Per l’Eliseo “sarebbe gia’ un buon risultato”. Secondo fonti libiche, Sarraj e’ a Parigi gia’ da questa mattina.

La “ripresa dei negoziati” tra israeliani e palestinesi, in vista di una soluzione a due Stati. Lo ha chiesto il presidente francese, Emmanuel Macron, in presenza del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, sottolineando che “la Francia è pronta a sostenere tutti gli sforzi diplomatici in questa direzione”. Gli israeliani e i palestinesi, ha aggiunto, devono “poter vivere fianco a fianco dentro confini sicuri e riconosciuti, con Gerusalemme come capitale”. Iran, la situazione in Siria e il conflitto israelo-palestinese sono stati i temi principalmente discussi dai due leader nel loro primo incontro ufficiale.

“Macron rafforza i controlli alle frontiere. Farebbe bene anche ad organizzare centri di accoglienza in Corsica e nei porti francesi del Mediterraneo come noi facciamo in Sicilia”. Lo ha detto il capogruppo Pd alla Camera Ettore Rosato intervenendo a RaiNews24. “Quando bisognerà fare un passo in avanti sono convinto che la Francia darà una mano e applicherà una normativa diversa”, ha aggiunto.