Renzi

Renzi risponde ad una domanda sulle alleanze parlando alla festa: “ci sono tante persone che odiano. Io non credo si possa fare politica cosi'”. In particolare, Renzi, e’ tornato, pur senza nominarla esplicitamente, sulla vicenda Consip che ha lambito anche suoi familiari. “Noi siamo dell’idea che quelli che vanno sotto processo devono stare in aula e questo vale per tutti, qualunque grado di parentela abbiano. Pero’ mi colpisce quello che sta avvenendo – ha proseguito -: se qualcuno, se un rappresentante delle istituzioni ha manomesso delle prove contro il presidente del Consiglio e’ una cosa gravissima, enorme. Dobbiamo dire basta alla cultura dell’odio ci vuole trasparenza totale su quello che e’ successo. Non permetteremo a nessuno di oscurare la verita’: su questa cosa andremo fino in fondo non per la mia persona, la mia famiglia ma perche’ lo dobbiamo al Paese. L’odio ad personam – ha concluso – deve finire: dobbiamo dirlo a quelli che vogliono stare con noi”.

“Sono passati sei anni, ma e’ nostro dovere tenere vivo il ricordo di quei ragazzi che sognavano un mondo migliore. Fare politica significa anche tenere viva la loro speranza. Avanti, insieme”. Con queste parole il segretario del Pd Matteo Renzi ricorda su Facebook la strage di Utoya. “Ricordo bene – scrive Renzi – quel pomeriggio di sei anni fa. Prima la notizia dell’autobomba nel centro di Oslo, che avrebbe provocato 8 morti. Poi la sparatoria ad Utoya dove persero la vita 69 ragazzi che partecipavano ad un campus del Partito Laburista. Le notizie drammatiche arrivavano frammentate e tutti ci facevamo le stesse domande: chi poteva sparare contro dei ragazzi di neanche 20 anni e perche’? Nel giro di qualche ora fu catturato il colpevole, Anders Breivik 32 anni. Che si rivelo’ anche l’organizzatore dell’esplosione dell’autobomba. Breivik, un simpatizzante di estrema destra, nel processo disse che aveva fatto tutto perche’ ?voleva fermare i danni del partito laburista e la decostruzione culturale della Norvegia a causa dell’immigrazione dei musulmani?. Nel processo fu riconosciuto sano di mente e condannato al massimo della pena prevista in Norvegia. In questi sei anni non ha mai mostrato segni di pentimento. La Norvegia reagi’ con grande forza di fronte a tutto quell’orrore. Quattro giorni dopo norvegesi scesero in piazza in tante citta’. L’allora primo ministro norvegese Stoltenberg pronuncio’ delle parole bellissime: ‘La Norvegia ce la fara’. Il male puo’ uccidere gli individui, ma non potra’ mai sconfiggere un popolo intero. Questa sera il popolo norvegese sta scrivendo la storia. Con le armi piu’ potenti del mondo ? la liberta’ di parola e la democrazia? stiamo disegnando la Norvegia per il dopo 22 luglio 2011′”.

“Alla ripresa autunnale il PD organizzera’ la propria conferenza programmatica, come proposta da tanti a cominciare da Andrea Orlando, nei giorni che vanno dal 12 al 15 ottobre”. Lo scrive il segretario del Pd Matteo Renzi nella eNews. “Proprio nel decennale della fondazione del PD”, aggiunge. “Insieme a Maurizio Martina e Tommaso Nannicini chiederemo a un piccolo team di cinque persone di coordinare i lavori della Conferenza perche’ sia davvero un’occasione utile di confronto sul futuro del Paese. Ci sta a cuore il futuro dell’Italia, non il futuro delle singole carriere personali”, scrive l’ex presidente del consiglio.

Ritornera’ lei a palazzo Chigi? “Vediamo chi vince le elezioni. Io non sono ossessionato dall’idea di tornare a Palazzo Chigi”, risponde Matteo Renzi nel corso della registrazione di Bersaglio mobile, su La7. Quello che accadra’ dopo “lo vedremo sulla base dei voti”. A chi gli chiede quali alleanze esclude, Renzi risponde: “Io voglio vincere le elezioni. Non posso rispondere sulle alleanze, se non conosco legge elettorale, quanti partiti si presenteranno e quanto prenderemo. Il mio sogno e’ portare il Pd a governare questo paese”. Ma l’alleanza con Berlusconi? “Con Berlusconi ho fatto un accordo istituzionale, e l’ha rotto lui. Ma non ho mai fatto un accordo di governo. Sfido chiunque a dire il contrario”

“Personalmente ho vissuto un periodo delicato e bellissimo. La cosa che ancora oggi fatico a comprendere non e’ la sconfitta al referendum o la pubblicazione di intercettazioni personali, non e’ la scissione o la polemica post-primarie quando uno sperava di poter finalmente parlare di politica anziche’ di polemica. La cosa che proprio fatico a digerire e’ la possibilita’ che pezzi delle istituzioni abbiano fabbricato prove false contro l’allora Presidente del Consiglio. Perche’ questa vicenda – su cui continuiamo a chiedere verita’ e giustizia – continua a sembrarmi enorme per la credibilita’ delle istituzioni”. Lo scrive il segretario del Pd Matteo Renzi nella sua e-News.

“Non basta porre il veto sul Fiscal compact, e non credo neppure che Gentiloni avra’ la forza per farlo. Bisogna tornare allo spirito della Maastricht di Guido Carli, non solo per 5 anni, ed eliminare tutti gli accordi successivi voluti dalla Germania che hanno irrigidito il sistema e scavato un fossato tra i paesi del Nord e del Sud Europa”. Cosi’ Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, a “La Stampa”. “Per fare tutto questo Renzi non e’ credibile, perche’ nei suoi 1.000 giorni di governo il debito e’ aumentato, nonostante i ripetuti sconti arrivati da Bruxelles”, ha sottolineato.

Il segretario del Pd Matteo Renzi, in una intervista al Tg2 affronta il tema del deficit e delle tasse prendendo spunto dal suo libro ‘Avanti’. Afferma l’ex premier: “Nel libro scrivo una proposta a cui stiamo lavorando da anni, seria e ragionata: Buttiamo giu’ il debito ma contemporaneamente torniamo ai parametri di Maastricht, 3% di deficit e 2% di crescita, per dare un po’ di ossigeno all’economia. Rottamare il fiscal compact e l’austerity e avere meno tasse per le famiglie, soprattutto quelle con figli, artigiani e imprenditori e chi non ce la fa”. Aggiunge il leader dei dem: “Per me non dovrebbe essere solo una proposta del Pd e del segretario del Pd ma un’opportunità per tutti”.

“Ci deve essere un numero chiuso di arrivi. Non dobbiamo sentirci in colpa se non possiamo accogliere tutti”. Lo dice Matteo Renzi, nel corso della rassegna stampa Ore nove. Renzi conferma che lo ius soli “e’ una norma di civilta’, non c’entra con la sicurezza”. Il problema, spiega, sta nel rapporto con l’Europa. “Nel 2018 si discutera’ di bilancio, se altri paesi che si sono impegnati ad accogliere non lo fanno, credo che sia giusto che l’Italia dica che non contribuira’ a pagare 20 miliardi all’Unione europea”.

Tra Renzi e Pisapia, “sto col Pd”. Così il sindaco di Milano Beppe Sala in un’intervista al Corriere della Sera. “Non si arriverà a nessuna intesa tra Pd e Insieme prima delle elezioni”, aggiunge, “lo dico con rammarico, ma vedo qualcosa che si avvicina molto a un’ostilità. Non sarebbe logica; ma il sentimento è questo”. Il motivo per cui è impossibile un’alleanza vasta di centrosinistra “in parte è legato alla personalità di Renzi. Ma onestamente non ho visto segni di convergenza. Ho sentito buone idee, in entrambi i campi. Ripeto: io sto col Pd”. Il segretario dem, spiega Sala, “io lo apprezzo, perché non è afflitto dalla tipica voluttà della sconfitta che caratterizza la sinistra italiana. Le primarie gli hanno dato ragione, e le primarie si rispettano. Detto questo, Renzi è un po’ indisponente. Lo sa anche lui. Resta da capire se questo suo modo d’essere fa arrabbiare solo i compagni di viaggio della politica, o anche gli elettori. Lo vedremo presto, alla resa dei conti. Io all’assemblea dei circoli Pd, con la libertà di uno che non ha la tessera, mi sono sentito di fargli presente che le amministrative sono state un campanello d’allarme”.

Renzi ha vinto “molto bene congresso e la sua leaedership e’ pienamente legittimata”. Lo ha detto il ministro per la Coesione territoriale, Claudio De Vincenti, parlando con i giornalisti in occasione di una iniziativa pubblica a Pompei. Il partito democratico per il ministro “deve ascoltare e capire i problemi della societa’, trovare le soluzioni e guardare al futuro”. E la missione è “quella di inserire l’azione di riforma del governo in una prospettiva, guardare lontano partendo dai problemi che le persone vivono oggi”.