La privacy e’ un diritto fondamentale, sancito come tale dalla Costituzione: lo ha stabilito oggi la Corte suprema dell’India, accogliendo un ricorso contro un censimento biometrico al centro della politica del governo di Narendra Modi. Il database era stato istituito gia’ due anni fa ma la consegna delle informazioni era avvenuta inizialmente in maniera volontaria. In seguito l’esecutivo aveva reso il programma obbligatorio, rendendo i dati indispensabili per poter beneficiare di sussidi pubblici, aprire conti in banca o fare acquisti di un valore superiore alle 50mila rupie, l’equivalente di 780 dollari. Secondo i nove giudici della Corte, pero’, il diritto alla privacy “e’ parte intrinseca dell’articolo 21 che protegge la vita e la liberta’”.