Dagli indipendentisti sardi arriva la solidarieta’ a quelli catalani dopo la dichiarazione di indipendenza da parte del presidente della Catalogna, subito sospesa per aprire il dialogo con Madrid. Rossomori, Liberu, Sardos, Sardegna Possibile, Sardigna Natzione, Sardigna Libera, Progres, Gentes, Comunidades, Fiu e Irs ritengono che il popolo catalano abbia diritto all’autodeterminazione. “Esprimiamo incondizionata solidarieta’ al popolo catalano e condanniamo ogni violenza e ogni repressione – scrivono in un documento -. Facciamo appello all’Unione Europea e a ognuno dei suoi componenti, Italia compresa, perche’ raccolga l’appello lanciato dal governo catalano per una mediazione politica. Come sardi, guardiamo alle vicende della Catalogna con ammirazione e rispetto – aggiungono – di piu’: ci sentiamo coinvolti nella loro lotta, perche’ sappiamo che, prima o poi, sara’ anche la nostra”. Per Bustianu Cumpostu di Sardigna Natzione Indipendentzia, “il problema e’ politico e politicamente va risolto, in maniera democratica e pacifica ma senza fermare il processo verso l’indipendenza che il popolo catalano ha iniziato con una decisione democratica”. Secondo il presidente del Partito dei Sardi, Paolo Maninchedda, “i fatti catalani dimostrano che non si vince con le parole del disprezzo e della separazione funzionali all’affermazione di un’egemonia. Dividere i Sardi in liberi e servi non giova a nessuno – scrive sul suo blog -. O si sta insieme, e non solo tra indipendentisti, ma con coalizioni molto ampie, o perde la Sardegna”. Critico il fondatore di “Sardegna in marcia”, Federico Ibba, secondo il quale “la Sardegna e i sardi non vogliono separarsi dall’Italia: per l’unita’ di essa hanno combattuto e sono morti contribuendo a generare il senso di patria che ancora oggi sentiamo orgogliosamente. La Sardegna vera e’ quella che gira il mondo aggredendo i mercati internazionali e vendendo i nostri prodotti che mantengono particolarita’ ed unicita’ proprio grazie al nostro essere isola Centro del Mediterraneo”.