Landini (Fiom) su Pmi ‘facciano rete: investimenti punto debole’

Una manovra che non fornisce le giuste risposte in un Paese che cresce meno dell’Europa e che paga il prezzo dei pochi investimenti. Maurizio Landini, segretario confederale della Cgil, durante il convegno organizzato dalla sezione del Friuli Venezia Giulia del sindacato, dal titolo ‘Lavoro e innovazione, quale ripresa per il Fvg’, lancia l’allarme, ma anche alcune proposte per il futuro del Paese. Dalla manovra 2018 appena presentata dal governo, secondo l’ex leader della Fiom, non arrivano le risposte giuste per rilanciare il Paese che e’ indietro rispetto alla Ue, “perche’ si insiste sulla strada sbagliata degli incentivi, gia’ scelta con il jobs act, e dei finanziamenti a pioggia, mentre manca un’idea di sistema che riguardi anche il sostegno mirato all’innovazione, alla qualificazione del lavoro, a una politica delle infrastrutture e dei trasporti”. Landini sull’innovazione rimarca che la tecnologia non e’ neutra perche’ servono progetti condivisi su cosa innovare. Sul fatto che si possano perdere lavori, l’ex leader delle tute blu, ricorda come ad assumere siano state soprattutto aziende che hanno investito in innovazione, che riesce a generare occupazione anche nell’indotto. C’e’ anche una proposta per le Pmi visto che “gli investimenti sull’innovazione sono concentrati nell’85% dei casi nelle grandi imprese del Nord, e vanno quindi create reti di impresa per consentire anche alle piccole imprese di investire su questo terreno”. Infine, Landini esprime preoccupazione per la vicenda Ilva auspicando che Cassa depositi e prestiti entri nella nuova societa’ “come elemento di garanzia rispetto agli investimenti e al futuro occupazionale”.

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