investimenti

“Le misure per noi più negative? Il taglio degli investimenti, e la conferma assolutamente politica del reddito di cittadinanza e di quota 100 per le pensioni. Che per noi sono operazioni elettorali e puramente assistenzialistiche, che non guardano allo sviluppo”. Lo dice Alberto Dal Poz, industriale dell’automotive e presidente di Federmeccanica, in un’intervista a ‘La stampa’. “Sapevamo che certo non c’era la possibilità di varare delle manovre di choc fiscale come quella realizzata negli Stati Uniti da Trump dopo pochi mesi dalla sua elezione. Saremmo stati però pronti a discutere insieme un piano di tagli alla spesa – aggiunge – Quando ci sono poche risorse, vanno mobilitate perché siano volano di crescita e di sviluppo. L’unico volano efficace da questo punto di vista è la creazione di lavoro da parte delle imprese: è un fatto che sostenendo le imprese, anche nelle fase di maggior difficoltà e recessione, si generano effetti moltiplicatori benefici per l’intera economia. Si vuole creare lavoro? È sulle imprese che bisogna puntare, perché creano ricadute virtuose che restano sul territorio. Nel Movimento Cinque Stelle qualcuno aveva balenato l’ipotesi che il reddito di cittadinanza potesse passare attraverso le imprese, nel processo di creazione di lavoro, ma non se n’è fatto nulla. E adesso si avvicina una fase economica non buona”.

“Siamo l’unico paese che cresce dell’1,8% senza un euro di contributo al Pil dai lavori pubblici. Perché da un anno e mezzo purtroppo non ci sono investimenti in questo senso, è tutto bloccato. È una ripresa fatta tutta dalle imprese. E dato che il lavoro lo creano le imprese la politica deve incentivarle quanto più possibile. Il reddito di cittadinanza è una grande stupidata, perché se io ho un euro da spendere lo devo investire sul lavoro. E se ho 600 milioni o un miliardo, tanto ci costerebbe non adeguare l’età della pensione il prossimo anno, è meglio che li usi ad esempio con la decontribuzione per le aziende che, oltre ai giovani, assumono reintroducendoli nel mondo del lavoro gli over 50 che ne sono stati espulsi”. Lo ha dichiarato, intervenendo a Coffee Break, Maurizio Lupi, coordinatore nazionale di Alternativa popolare.

Una manovra che non fornisce le giuste risposte in un Paese che cresce meno dell’Europa e che paga il prezzo dei pochi investimenti. Maurizio Landini, segretario confederale della Cgil, durante il convegno organizzato dalla sezione del Friuli Venezia Giulia del sindacato, dal titolo ‘Lavoro e innovazione, quale ripresa per il Fvg’, lancia l’allarme, ma anche alcune proposte per il futuro del Paese. Dalla manovra 2018 appena presentata dal governo, secondo l’ex leader della Fiom, non arrivano le risposte giuste per rilanciare il Paese che e’ indietro rispetto alla Ue, “perche’ si insiste sulla strada sbagliata degli incentivi, gia’ scelta con il jobs act, e dei finanziamenti a pioggia, mentre manca un’idea di sistema che riguardi anche il sostegno mirato all’innovazione, alla qualificazione del lavoro, a una politica delle infrastrutture e dei trasporti”. Landini sull’innovazione rimarca che la tecnologia non e’ neutra perche’ servono progetti condivisi su cosa innovare. Sul fatto che si possano perdere lavori, l’ex leader delle tute blu, ricorda come ad assumere siano state soprattutto aziende che hanno investito in innovazione, che riesce a generare occupazione anche nell’indotto. C’e’ anche una proposta per le Pmi visto che “gli investimenti sull’innovazione sono concentrati nell’85% dei casi nelle grandi imprese del Nord, e vanno quindi create reti di impresa per consentire anche alle piccole imprese di investire su questo terreno”. Infine, Landini esprime preoccupazione per la vicenda Ilva auspicando che Cassa depositi e prestiti entri nella nuova societa’ “come elemento di garanzia rispetto agli investimenti e al futuro occupazionale”.

Snam ha sottoscritto con la Banca europea per gli investimenti un contratto di prestito di 310 milioni di euro per il finanziamento di alcuni progetti mirati a potenziare il sistema gas italiano, rendendo la rete ancora piu’ sicura, efficiente, flessibile e interconnessa. Il finanziamento e’ rivolto a investimenti per un costo complessivo stimato pari a oltre 600 milioni di euro e riguardanti principalmente. Il finanziamento di 310 milioni di euro sara’ a tasso fisso pari a 1,5%, avra’ una durata di 20 anni e rientra nella politica di ottimizzazione della struttura finanziaria di Snam, in quanto complementare ai prestiti obbligazionari e bancari e caratterizzato da durate piu’ lunghe a costi competitivi.

La compagnia energetica russa Gazprom prevede di investire complessivamente 850 miliardi di rubli (14,1 miliardi di dollari) nella costruzione delle condutture Power of Siberia nel 2018-2019. Lo ha annunciato oggi il capo della divisione politica economica e finanziaria dell’azienda, Alexander Ivannikov. “Abbiamo una cifra globale per il programma di investimenti 2018-2019, quindi la cifra di 850 miliardi di rubli e’ senza breakdown”, ha detto ai giornalisti. Il gasdotto Power of Siberia percorre 3.000 chilometri (1.864 miglia) ed progettato per trasferire gas dai centri produttivi della regione Irkutsk della Russia e della Repubblica di Sakha ai consumatori che vivono nell’Estremo Oriente russo e in Cina.

“Una sola cifra a testimonianza del fatto che il Mezzogiorno è concretamente e non a parole in cima all’agenda del governo: da qui al 2023 sono 95 i miliardi messi in campo per la ripartenza del Sud. Di questi, 66 mld, e cioè il 70%, vengono dal bilancio dello Stato e 29 dall’Europa”. Lo ha detto il Ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, nel suo intervento di stamani a “La radio ne parla”, il programma di Radio1 Rai. Il ministro ha quindi sottolineato il “grande sforzo” del governo italiano finalizzato ad un necessario riequilibrio territoriale, nel quadro – Costituzione alla mano – di un’Italia unita e indivisibile.

Nel 2016 il volume degli investimenti nel settore alberghiero “si è attestato oltre il miliardo di euro (pari a circa 1,142 milioni) con un incremento del 28% circa rispetto ai volumi dell’anno precedente”. Lo ha dichiarato Paolo Crisafi, direttore generale di Assoimmobiliare, nel corso del suo intervento alla terza edizione del “Forum Internazionale Turismo e Cultura – Fondazione Biagio Agnes”, promosso e organizzato dall’omonima Fondazione. “Le prospettive per il 2017 sono, dunque, positive e l’evidenza di un forte dinamismo del mercato è tangibile sin da inizio anno”, ha dichiarato Crisafi. . “Sebbene anche per il 2017 il livello di attenzione sia focalizzato sui trophy asset, che storicamente hanno rappresentato circa il 74% del volume totale degli investimenti alberghieri in Italia, si riscontra un crescente interesse anche per gli alberghi appartenenti al segmento di qualità (tre e quattro stelle) che negli anni hanno mostrato una più limitata liquidità”.

Pressione fiscale in calo nel terzo trimestre del 2016 ma resta comunque al 40,8%, segnando una riduzione di 0,2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lo rileva l’Istat. L’istituto rileva anche che il potere d’acquisto delle famiglie, ovvero il reddito reale, è aumentato nel terzo trimestre 2016 dello 0,1% sul trimestre precedente e dell’1,8% su base annua. Si registra così, in termini tendenziali un aumento dell’1,9% del reddito disponibile delle famiglie. Il reddito disponibile rispetto al trimestre precedente, è aumentato dello 0,2% mentre i consumi sono cresciuti dello 0,3%.
Il rapporto tra il deficit e il Pil nel terzo trimestre è stato pari al 2,1%, in lieve peggioramento (+0,1 punti percentuali) rispetto allo stesso trimestre del 2015. Guardando il dato cumulato dei primi tre trimestri, l’indebitamento netto si e’ attestato al 2,3% del Pil, in calo a confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente (era al 2,6%). La propensione al risparmio delle famiglie si attesta al 9,3% nel terzo trimestre 2016, in lieve calo (-0,1%) rispetto al trimestre precedente. La lievissima flessione congiunturale della propensione al risparmio rispetto al trimestre precedente, osserva l’istituto di statistica, deriva da una crescita dei consumi finali di poco superiore a quella del reddito disponibile delle famiglie consumatrici (rispettivamente 0,3% e 0,2%). La quota di profitto delle società non finanziarie,pari al 41,7%, è risultata invariata rispetto al trimestre precedente. Il tasso di investimento, pari al 19,4%, è aumentato di 0,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Gli investimenti fissi lordi hanno segnato una crescita del 2,2% in termini congiunturali e del 3,8% in termini tendenziali.

Dalla sua fondazione, nel 1990, Telethon ha investito in ricerca oltre 475 milioni, finanziando 2.600 progetti con quasi 1.600 ricercatori e piu’ di 470 malattie studiate. Un sistema di valutazione stringente, rigore, premio del merito, riduzione al massimo dei margini di errore sono alcuni cardini su cui poggia la scelta dei progetti da finanziare per la ricerca sulle malattie genetiche rare, per la quale si stanno raccogliendo fondi in questi giorni con una maratona sulle reti Rai e un sms al 45510. A spiegarlo Francesca Pasinelli, direttore generale della Fondazione. “Abbiamo mutuato questo sistema, al punto praticamente da copiarlo, dai Paesi con ricerca scientifica di successo, come quelli anglosassoni – spiega – uno dei cardini e’ rappresentato dal fatto che in fase di erogazione dei fondi si fanno controlli piu’ stringenti e in comparazione, cosa che consente di scegliere il progetto piu’ promettente, innovativo e in grado di dare risposte. Cio’ permette anche di minimizzare i margini di errore. Poi vi sono altri controlli, tesi a verificare che i soldi vengano spesi bene”. “Da noi lavorano molti ex scienziati, in grado di dare una lettura dei progetti – aggiunge – fanno attenzione a scegliere i valutatori del progetto, mai solo uno e rigorosamente attivi nella ricerca, impedendo conflitti di interesse. Poi la valutazione finale e’ collettiva. E’ questa una delle ragioni che ha fatto in modo che negli anni la nostra ricerca abbia avuto performance molto buone, in termini di innovazione scientifica, ma anche dal punto di vista dell’applicazione pratica”. Il metodo, di “peer review”, si utilizza nelle riviste scientifiche ma con la differenza che in Telethon, anche la decisione finale e’ collettiva. “La promessa implicita , il patto con il donatore, e’ l’investimento in una ricerca che abbia il paziente come obiettivo. Non promettiamo la cura per tutti, ma l’impegno a perseguirla – conclude – e per farlo e’ fondamentale seguire l’intera filiera della ricerca”.

 

Dopo la riduzione degli sgravi contributivi dal 100% al 40% rallenta l’occupazione in Italia: +0,3% al Centro-Nord, +0,2% al Sud. E’ quanto emerge dal Rapporto Svimez 2016 sull’economia del Mezzogiorno aggiornate a novembre. “Serve una nuova politica industriale per il rilancio del Mezzogiorno. Bene ha fatto il Governo a ripristinare solo nel Mezzogiorno per il 2017 l’esonero totale dal pagamento dei contributi Inps a carico del datore di lavoro per i nuovi assunti, giovani e svantaggiati, a tempo indeterminato”. E’ quanto propone lo Svimez nel Rapporto 2016 sull’economia del Mezzogiorno presentato oggi a Roma. Per lo Svimez “e’ giunto il momento di cambiare registro, superando l’attuale basso accesso delle imprese meridionali alla quasi totalita’ di strumenti nazionali di politica industriale. E’ necessario orientare le risorse verso interventi per la crescita dimensionale, l’internazionalizzazione, l’accesso al credito, oltre che a favore della ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico. Implementare, poi, Industria 4.0 declinando territorialmente a favore del Sud gli interventi di incentivazione. Finanziare a tasso zero le imprese meridionali per la nuova Sabatini e implementare anche al Sud i competence center. E rilanciare l’attrattivita’ degli investimenti al Sud attraverso le ZES, Zone Economiche Speciali”.