Brunetta

“È giusto che il voto sul referendum sia pro o contro Renzi, perche’ Renzi ha voluto queste schiforme non con un’ampia maggioranza del Parlamento, ma le ha imposte a colpi di maggioranza del suo partito e della sua maggioranza di governo. È chiaro che se le ha imposte in questa maniera, con la violenza, con i voti notturni e i voti di fiducia, e’ chiaro che ha messo dentro se stesso in queste riforme”. Lo ha detto Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, in un’intervista a TgCom24. “Se gli italiani bocciano le riforme, bocciano lui, bocciano Renzi. È sbagliato dire non si deve personalizzare, innanzitutto perche’ a personalizzare e’ stato lui e poi perche’ queste riforme non sono state fatte da un ampio arco costituzionale, ma dal suo partito e dalla sua sedicente maggioranza. Perche’ al Senato Renzi non aveva la maggioranza, ha dovuto imbarcare Verdini e Alfano che erano stati eletti nel fronte opposto nel 2013. Quindi, ha voluto lui fare di queste riforme delle riforme di maggioranza ed e’ chiaro che se queste riforme vengono bocciate viene bocciata la maggioranza, viene bocciato lui, questo e’ matematico”.

“L’Agcom, rispondendo al mio esposto, ha ufficialmente richiamato la tv pubblica, con particolare riferimento al programma ‘Politics’, ricondotto alla testata del Tg3, perché assicuri la parità di trattamento tra i soggetti favorevoli e contrari al quesito referendario”. Ad affermarlo in una nota, è il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta. “La Rai – sostiene – è quindi formalmente ‘diffidata’ dall’Agcom e caldamente invitata, per così dire, a rispettare l’equa rappresentazione di tutte le opinioni politiche, le pari opportunità e il contraddittorio, così da garantire la completezza e l’imparzialità dell’informazione, su tutti i temi dell’attualità e dell’agenda politica, oltreché, ovviamente del referendum del prossimo 4 dicembre”.

jacopo Fo, figlio di Dario, interviene a gamba tesa per fare chiarezza sulla figura del padre dopo gli elogi e il ricordo della sua carriera e dei suoi meriti. “Si, adesso sono tutti a celebrare Dario. Dopo una vita che han fatto di tutto per censurarlo e colpirlo in tutti i modi. Vaffanculo. Onore a Brunetta che ha detto che mio padre non gli e’ mai piaciuto”. E’ lo sfogo del figlio di Dario Fo, Jacopo, apparso ieri, giorno della scomparsa del premio Nobel, in serata sul suo profilo Facebook. Il post ha gia’ ricevuto 14mila like e quasi 3mila condivisioni.

Quello sottoscritto ieri ad Arcore da Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni è un accordo per il futuro del Paese, per il rilancio del centrodestra unito di governo, per una prospettiva che rappresenti un’alternativa reale e credibile al Partito democratico e a Matteo Renzi”.Lo scrive su Facebook Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. Ecco i sette punti dell’Accordo di Arcore: I tre leader hanno concordato sulla necessita’ di un forte impegno del centro destra, unito nella battaglia contro la falsa riforma costituzionale. 2. La vittoria del NO non sara’ un salto nel buio, ne’ la fine di un processo riformatore. Al contrario, creera’ le condizioni perche’ si possa parlare di riforme vere: i tre partiti si impegnano fin d’ora a farsi promotori di una nuova riforma costituzionale che: introdurra’ il presidenzialismo con l’elezione diretta del Capo dello Stato; imporra’ il vincolo di mandato ai parlamentari (chi cambia idea deve dimettersi); tagliera’ davvero, “dimezzandoli”, costi e numero dei parlamentari; differenziera’ seriamente il ruolo fra Camera e Senato; riorganizzera’ lo Stato sulla base di un federalismo capace di valorizzare le comunita’ territoriali; riconoscera’ al popolo il diritto di esprimersi ogni qualvolta i trattati internazionali prevedano cessione di sovranita’. 3. Non per nostra scelta, ma per decisione del Presidente del Consiglio, il referendum sara’ anche un giudizio sul governo Renzi. Tale giudizio non puo’ che essere gravemente negativo; “4. Per queste ragioni, dopo la vittoria del NO riteniamo che il Governo dovra’ trarne le conseguenze, e in ogni caso escludiamo qualsiasi sostegno parlamentare ad un esecutivo che non abbia la fiducia dei cittadini – sottolinea Brunetta -; 5. Le forze politiche del centro-destra daranno quindi il massimo impulso alla campagna referendaria, con iniziative congiunte e specifiche di ogni partito, per sensibilizzare la maggioranza degli italiani evidenziando il disegno di potere, inefficiente ma pervasivo, del Presidente Renzi e del Partito Democratico. 6. I tre partiti metteranno in campo tutte le iniziative necessarie per allargare il perimetro del centro-destra, facendo appello alla societa’ civile, ai milioni di italiani che non credono piu’ in questa politica, e che di fronte al fallimento del renzismo vogliono contribuire con una risposta credibile a un progetto di governo serio dell’Italia. 7. Le tre forze politiche del centro-destra infine intensificheranno nei prossimi mesi il lavoro di elaborazione del programma, sulla base di quanto gia’ concordato, mettendo al centro: la diminuzione delle imposte sulla famiglia e altre politiche di sostegno al nucleo fondante della nostra societa’; una grande riforma fiscale basata sulla flat-tax, con un limite in Costituzione alla pressione fiscale in rapporto al Pil; un impegno rigoroso per la sicurezza che risponda alle legittime paure dei cittadini; una piu’ forte e piu’ organica politica di contrasto all’immigrazione clandestina e ai rischi di infiltrazioni terroristiche”, conclude il capogruppo.

“Nella immaginifica operetta allestita sul ‘Corriere’ da Francesco Verderami, c’è un punto di verità: Silvio Berlusconi è la sola presenza forte e seria al centro della vita politica italiana. Se l’è guadagnata una volta di più con la chiarezza della scelta per il no sicuramente intelligente al referendum contro il sì altrettanto sicuramente stupido, con rispetto parlando”. Lo scrive su Facebook Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia. “Insomma – aggiunge – si è guadagnato rispetto e interlocutori di fronti diversissimi per la ragione opposta a quella asserita dal ‘Corriere’, il quale fa credere che il Cavaliere, come certi signori e signore, sia in vendita”.

“Il governo Renzi e il governatore di Bankitalia Visco provano a non parlare del sistema bancario italiano, e quando trattano l’argomento lo fanno in modo opaco e fumoso. La realta’ e’ che la crisi delle nostre banche e’, anche secondo molti osservatori terzi, ben piu’ grave di quanto non vogliano farci credere”. Così su Facebook Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. “Il Fondo Atlante, messo in piedi in fretta e furia per evitare il peggio, ha messo solo alcune raffazzonate toppe comprando un po’ di tempo, ma il problema e’ stato solo rimandato e per alcuni istituti di credito potrebbe ripresentarsi prima di quanto pensiamo. Il governo, invece di rinviare il rinviabile, dovrebbe intervenire con decisione e determinazione, evitando palliativi che lasciano il tempo che trovano. Serve uno scossone al Paese, una presa d’atto e di responsabilita’ da parte di Renzi e da parte di Padoan. Dicano agli italiani il reale stato dell’arte. Scappare non serve a nessuno, tantomeno a loro”.