Pd

“Non si e’ mai trattato di decidere con un si’ o un no, se fare un’alleanza o votare la fiducia a un governo Di Maio. Si trattava di lanciare con il confronto una sfida politica e culturale diretta a quel Movimento che tanto ha eroso il nostro consenso anche il 4 marzo”. Lo ha detto il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina, aprendo la direzione nazionale del Pd. “Dovevamo sfidarli proprio sul terreno del cambiamento – ha aggiunto Martina -. Nessuna rinuncia ai nostri valori, non una resa ma un rilancio”. Martina si fa cosi promotore di quella iniziativa sostenuta da parte del Pd di un confronto con il M5S, in contrapposizione ai renziani che hanno detto no a qualsiasi forma di dialogo con i grillini

Il PD incontrera’ di Maio come da lui richiesto per un confronto sui programmi? “Noi incontriamo tutti e incontreremo tutte le forze politiche ma mi sembra che Di Maio non voglia costruire le condizioni per un incontro”. Cosi’ il vice presidente della Camera del Pd, Ettore Rosato commenta con i cronisti a Montecitorio le parole del leader del Movimento Cinque Stelle, e conclude: “Se pensa di scegliere chi incontrare sbaglia di grosso. In politica ci vuole rispetto anche per gli avversari”.

Monica Cirinnà del Partito democratico è intervenuta questa mattina ai microfoni di ECG, il programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano. Sull’attuale situazione politica dice: “Siamo in una stagione complicata, gli italiani hanno dato il benservito ai partiti più tradizionali, più legati alla stabilità e al governo. Duramente punita Forza Italia, duramente punito il mio Partito Democratico. Premiati il Movimento Cinque Stelle, che ancora non si è ben capito dove sta e cosa vuole fare, e la Lega, che invece purtroppo si è ben capito dove sia, partito di destra estrema con venature xenofobe e nazionaliste. Il Fatto Quotidiano scrive che stiamo dialogando con M5S? Se si vuol capire bene cosa il Pd non bisogna leggere il Fatto, uno dei giornali che più duramente ci ha colpito negli ultimi cinque anni. Il punto è un altro. Il Pd ha un rappresentante istituzionale che non si può lasciare solo. Il Presidente della Repubblica. E’ lui che dà le carte. E’ chiaro che ci possa essere un tentativo di ascoltare il suo grido d’allarme davanti all’impossibilità di comporre un Governo. Decideranno i nostri iscritti, andiamo sulla via della democrazia piena. Io rappresento una gran parte di persone nel Pd che mai e poi mai vorrebbero andare con M5S. Sono personaggi in cerca d’autore, il coltello nella schiena di Alberto Airola ce l’ho ancora piantato. Sta lì. Poi non dimenticate l’arroganza, gli insulti, come ci hanno trattato in questi anni”.

“Prima di dire le cose bisognerebbe approfondire: il sostegno esterno al M5S non si può fare, dovremo votare la fiducia ma penso che il M5s non la vuole nemmeno la nostra fiducia”. Lo ha detto Ettore Rosato allo speciale Gr1 su Radio 1 Rai. Smentita una delle ipotesi di governo ritenute più probabili nello scenario politico nazionale alla luce dello voto dello scorso 4 marzo

Nicola Zingaretti segretario del Pd “non l’ho escluso, e’ uno dei nomi che puo’ dare un contributo per la riscossa del Pd, ma non e’ il momento della scelta dei nomi. Stavolta per arrivare a scegliere un segretario dobbiamo prima rifondare il Pd, prima dei nomi dobbiamo riposizionare il partito”. Cosi’ il ministro uscente della Giustizia e componente della minoranza del Pd Andrea Orlando ad Agora’ sui Rai Tre.

“Non temiamo un ritorno al voto; se si torna al voto presenteremo le nostre proposte. Basta non fare un pasticcio. Sarebbe un pasticcio se il Pd governasse con M5S. Meglio che Lega e M5S governino visto che hanno avuto il mandato”. Andrea Romano, deputato Pd, neoeletto nel collegio di Livorno, ai microfoni di ‘6 su Radio 1′ rifiuta l’ipotesi di un esecutivo targato Pd-M5S. “La maggior parte dei militanti del Pd e’ contraria ad un accordo con il M5S. Molti elettori del Pd- aggiunge- sono migrati verso la Lega, come e’ normale che accada; gli elettori devono scegliere cio’ che ritengono piu’ giusto. Alcuni dirigenti hanno auspicato un accordo con i 5 Stelle ma sarebbe delirante dopo anni di governo Pd con i 5 Stelle all’opposizione. Un passante che vede due partiti che sono stati all’opposizione, mettersi d’accordo per una poltrona, penserebbe che la politica sia un teatrino. Io auspico che i 5 stelle governino e che governino bene nell’interesse dell’Italia”, termina.

“Se gli esponenti di Casapound sono impresentabili in politica? Dal mio punto di vista assolutamente si’, parliamo di gruppi neofascisti che in alcune realta’ – almeno della mia citta’ – hanno avuto e hanno rapporti pericolosi e discutibili”. Cosi’ Matteo Orfini, presidente del Partito Democratico, a Radio Radio. “La politica ha tutte le sue responsabilita’ ma mesi fa, quando denunciai il fatto che a Ostia Casapound era collegata esplicitamente al clan Spada, non era un’ossessione mia. Era chiaro tutto, si sapeva chi fossero e lo sapeva anche Casapound. Allora non e’ che io abbia trovato grande solidarieta’ dal resto delle forze politiche ne’ grande attenzione dai media”, ha concluso Orfini.

“Mi sono reso conto che tantissimi elettori di quel centrosinistra che ha saputo unire i riformisti se ne sono andati. L’unita’ del centrosinistra e’ un progetto e cammina sulle gambe, sul cuore e sulla testa delle persone, bisogna dare una casa, un riferimento a chi non si e’ ritrovato piu’ e non per rancori personali”. Cosi’ Vasco Errani, candidato al Senato per Liberi e Uguali, ha commentato il suo impegno con la nuova formazione nata alla sinistra del Pd. “Da riformista e uomo di sinistra di governo non potrei essere altrove – ha detto – vorrei tenere accesa un’idea, un punto di vista, una diversa idea di politica”.

“Rispondo a una domanda che ci state facendo da diverse ore, cioè se sosterrò mia moglie Francesca Barra nella sua campagna politica, come ho sostenuto Virginia Raggi come sindaco di Roma e prima di lei Walter Veltroni, sempre come sindaco. La risposta è sì, la sosterrò perchè credo in lei, nella sua passione, nel suo impegno, nella sua onestà. E nel sogno che ha sin da quando era ragazzina: valorizzare, promuovere e proteggere la sua regione Basilicata, che ama alla follia”. Lo dice l’attore Claudio Santamaria, marito di Francesca Barra, candidata del Pd. “E’ disposta – aggiunge – ad affrontare una durissima battaglia senza paura e non certo per ottenere una poltrona ma anzi rinunciando a una ben più comoda e sicura poltrona da giornalista. Francesca è sempre stata in prima linea nella difesa dei più deboli, si è spesa per delle battaglie civili importanti come mafia, senzatetto, migranti, legalità, cyberbullismo. Quindi sarò con lei col cuore e con la mia presenza e dove non potrò essere presente è perchè sto girando un nuovo film. L’unico difetto che ha, questo lo devo ammettere, è che è della Juve. Ah, sono stato anche io ospite a Tiki Taka ma nessuno mi ha criticato per questo. Forse perché sono un uomo…”.

“Voglio comunicare a tutti una mia scelta personale. Resto sempre convinto che il mio partito si chiama Palermo pero’ ho deciso di comunicare la scelta di votare per il Partito Democratico e di aderire al Pd”. Cosi’ il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, a pochi giorni dalla chiusura delle liste per le Politiche, nel corso di una conferenza stampa, a Palazzo delle Aquile. “Il Pd – sottolinea Orlando – e’ un partito contro i populismi, al contrario ovviamente del M5S e di Berlusconi. Chiedo a tutta la squadra di dare un seguito agli impegni presi a giugno”. “Si apre un dibattito sul programma – aggiunge il sindaco -. Puo’ anche essere che qualcuno non si senta attrezzato per questa sfida politica e quindi da’ un contributo da cittadino, da tecnico. Se la domanda e’ se ci puo’ essere una rimodulazione della giunta la risposta e’ si’, ma non lo faremo stasera – precisa il primo cittadino di Palermo – abbiamo tempo per lavorare serenamente e bene”. Assieme a Leoluca Orlando c’e’ Fabio Giambrone, il presidente di Gesap conferma la sua scelta di aderire al Pd: “La scelta l’ho fatta anch’io – dice Giambrone – sono a disposizione per fare tutto cio’ che serve. Io aderisco oggi al Partito democratico. Il resto non lo decido io ma altri”.