Le calamità uniscono un Paese che la politica divide

Uno stillicidio: 530 scosse, migliaia di sfollati. L’area compresa tra Perugia e Macerata sotto scacco. Bersaglio di continue scosse sismiche che distruggono le case, le chiese, la tenuta psicologica dei residenti, ma non la speranza e la voglia di futuro. Che strano Paese e’ il nostro! Lacerato socialmente ed economicamente, pervaso da odi e rancori, e poi miracolosamente unito nelle difficolta’ e nelle tragedie. Noi siamo le nostre case, le nostre vie, le nostre piazze. L’Italia dei mille paesaggi e territori. Una identita’, un racconto, una tradizione. Un Paese che non ha piu’ fiducia nella politica ma che ritrova la propria immagine nello spontaneismo del volontariato e degli operatori dell’assistenza. Perche’ l’Italia e’ Nord e Sud, e’ Goro e Lampedusa, sono gli aiuti agli sfollati e l’abbraccio ai migranti ad un passo dalla morte, ma anche le grida razziste di populismi stupidi e arroganti. L’Italia migliore e’ quella che si rimbocca le maniche e getta il cuore oltre l’ostacolo. L’Italia peggiore e’ quella che si insulta e si dilania su un referendum costituzionale. Dimenticando che si e’ uno Stato sempre, o non lo si e’, Stato, mai.

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