“La vicenda Romeo e Tiziano Renzi, Consip, l’arresto dell’imprenditore con l’accusa di corruzione sono fatti gravi. Per noi vale, come sempre, il principio di presunzione di innocenza, sancito all’art 27 della Costituzione. Alla magistratura, di cui rispettiamo il lavoro, chiediamo di fare presto, di evitare frasi generiche e generalizzazioni che esulano il perseguire doveroso di reati puntuali con prove evidenti”. Lo afferma il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, fondatore del Movimento Democratici Progressisti, in un post su Facebook. “Ma dal punto di vista politico – sostiene Rossi – non si può che avere un sentimento di amarezza e dolore. Emerge, se i fatti verranno confermati, un quadro di rapporti opachi, di relazioni distorte e improprie tra affari e politica, dove a fare la parte della vittima è il principio di imparzialità nell’operato della pubblica amministrazione, sancito anch’esso nell’articolo 97 della Costituzione”. “La politica deve stare lontana dalle gare, dalle aste pubbliche e dai concorsi. Deve proporsi di non interferire – dichiara Rossi – Deve avere un sacro timore della possibilità, anche solo con comportamenti sbagliati e superficiali, di violare le leggi che regolano il corretto funzionamento della cosa pubblica”.