elezioni

Il ritorno a Ostia dopo l’aggressione a Daniele Piervincenzi, la mancata qualificazione dell’Italia al Mondiale di Russia 2018, il racconto delle elezioni in Sicilia viste da chi vive nella baraccopoli di Messina e storie di italiani che scelgono di trascorrere la pensione in Tunisia. Sono alcuni dei temi principali dell’ottava puntata di Nemo – nessuno escluso, che torna giovedì 16 novembre alle ore 21,20 su Rai 2. Ospiti Bruno Vespa, il vignettista Vauro Senesi e la conduttrice Natasha Stefanenko. (immagine tratta dal sito web dell’ufficio stampa Rai)

“Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia hanno il dovere di essere uniti e concordare una comune strategia da qui alle elezioni politiche alle quali, se ci faranno votare, mancano ormai solo pochi mesi”. Lo dice LDaniela Santanche’, deputata di Forza Italia. “Concordo con Salvini – aggiunge – quando afferma che e’ necessario concordare candidature unitarie anche per le prossime sfide amministrative: penso in particolare al Friuli-Venezia Giulia, dove abbiamo l’importante occasione di mandare a casa il Pd della vice-segretaria nazionale Debora Serracchiani, e al voto in Lazio e Lombardia, due territori importantissimi dove abbiamo la possibilita’ di misurarci e vincere. Abbiamo gia’ governato con successo l’Italia negli anni passati, io sono convinta che mettendo da parte ogni forma di personalismo possiamo rinforzare la coalizione e tornare alla guida del Paese”.

Seggi aperti in Sicilia dalle 8 alle 22 per le elezioni regionali. Sono circa quattro milioni e mezzo gli elettori chiamati alle urne. Si vota per eleggere eleggere i deputati del Parlamento, scesi da 90 a 70 a partire da questa legislatura. Cinque i candidati alla presidenza della Regione: Giancarlo Cancelleri del M5S, Claudio Fava della sinistra, Roberto La Rosa dei Siciliani liberi, Fabrizio Micari del centrosinistra e Nello Musumeci del centrodestra. Lo scrutinio inizierà domattina alle 8. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, siciliano, ha votato per le regionali alle 9.35, nel seggio della scuola Giovanni XXIII-Piazzi a Palermo.

Carles Puigdemont, ex presidente della Generalitat catalana, esorta alla creazione di una lista unitaria indipendentista in vista delle elezioni regionali del 21 dicembre. “È il momento che tutti i democratici si uniscano. Per la Catalogna, per la libertà dei prigionieri politici e per la Repubblica llistaunitaria.cat”, così ha scritto su Twitter il leader catalano che si trova in Belgio. Intanto la Procura federale belga ha fatto sapere che, dopo aver ricevuto l’ordine di arresto europeo dalle autorità spagnole contro l’ex presidente catalano Puigdemont e 4 dei suoi ex ministri, studierà il documento e solo in seguito lo invierà a un giudice, secondo quanto ha spiegato il portavoce della Procura.

“Sto rientrando da una bellissima iniziativa a Chicago, voluta da Barack Obama per coinvolgere e motivare una nuova generazione di donne e uomini che si impegnino nella cosa pubblica. Contro l’egoismo, contro la superficialita’, contro la solitudine del cittadino globale la Fondazione Obama lavora per creare una rete mondiale di ragazze e ragazzi che si impegnino, che si mettano in gioco. Ricordate? Obama ne parlo’ a Milano. Mi sembra un progetto bellissimo per umanizzare la globalizzazione e per essere cittadini, non solo numeri o carne per algoritmi”. Lo scrive il leader del Pd Matteo Renzi nella sua e-News. “A Chicago abbiamo affrontato molti temi, dall’ambiente, alle fake news; dalla forza di quello che in Italia chiamiamo terzo settore fino alla ricerca e alla scienza. Ho approfittato del primo summit della Fondazione Obama per incontrare, insieme alla bravissima Anna Grassellino, giovane scienziata siciliana che oggi lavora al FermiLab ed e’ responsabile del dipartimento Italiani all’estero del PD, i ricercatori italiani e per parlare in una delle piu’ prestigiose scuole di Business al mondo, la Kellogg della Nortwestern University – prosegue -. Tanto per cambiare sono stato criticato dai nostri oppositori storici, Salvini e Cinque Stelle. La morale e’ semplice: nessun Paese puo’ farcela da solo. Dobbiamo costruire una classe dirigente capace di affrontare insieme le sfide globali. Partecipare a questi eventi costa fatica e tempo, ma non e’ tempo perso: stiamo seminando per la prossima generazione di leader. E un politico serio deve pensare anche alle prossime generazioni, non solo alle prossime elezioni”.

“C’e’ un clima politico piuttosto squallido in cui i vari candidati scadono in pettegolezzi personali”. Lo afferma a Radio Vaticana il vicario generale dell’arcidiocesi di Monreale, mons. Agostino Dolce. “Si auspica certamente che chi andra’ al governo possa avere a cuore le vere problematiche della nostra regione, mettendo da parte ogni interesse personale e di partito – dice mons. Dolce – Sarebbe anche bello se lo statuto autonomo di cui gode la nostra Sicilia fosse, non una palla al piede cosi’ come e’ stato talvolta fino ad oggi, ma un vero volano per lo sviluppo della nostra terra che ha tante potenzialita’”. E rimarca che “talvolta la politica dimentica di essere un vero servizio al cittadino, diventando quasi una lotta per la poltrona e quindi, una lotta di potere e basta. La Sicilia purtroppo e’ stata sempre trascurata. Si parla dell’unita’ d’Italia, pero’ in realta’ l’unita’ d’Italia non e’ mai stata fatta”.

“Ci sono 57 siti che diffondono fake news e siccome in tutti i Paesi le elezioni sono state influenzate dalle fake news, ora che ci avviciniamo alle elezioni non lo dobbiamo sottovalutare”. Lo ha detto il segretario Matteo Renzi, chiudendo la conferenza programmatica del Pd a Portici (Napoli). Renzi nel citare i numeri ha affermato di avere letto un report sull’argomento delle false notizie.
“C’e’ un esercito di troll, di fake – ha oservato – tutte le elezioni nei Paesi occidentali sono ormai condizionate dalle notizie false diffuse su internet”.

Cosa sono le fake news

Fake news è un’espressione inglese che in italiano può essere tradotta con notizie false. L’espressione fake news si utiliza per indicare informazioni ingannevoli, notizie inventate o che cambiano la realtà. Il termine ha avuto un boom nella ricerca su Google in occasione delle presidenziali americane. Donald Trump l’ha usata in diverse occasioni.
Il 2 aprile 2017 in tutto il mondo si è tentuto il Fact-checking Day per comprendere meglio il fenomeno delle notizie false e imparare a come riconoscerle nella navigazione qui siti web.

Il presidente argentino Mauricio Macri è il netto vincitore delle legislative di metà mandato. Il voto di ieri che ha visto il rinnovo di un terzo del Senato e metà della camera bassa – sancisce anche il ritorno in politica dell’ex presidente peronista Cristina Kirchner che ha ottenuto un seggio. “Ciò che ha vinto è la certezza che possiamo cambiare la storia, e costruire il nostro futuro con amore”, ha commentato Macri. Il suo partito “Cambiemos” ha vinto in 13 province e nella capitale Buenos Aires.

“Siamo nettamente alternativi al Pd che ha sostenuto Crocetta e che oggi propone Micari a presidente della Regione. Siamo alternativi – nel metodo, nel programma, nella dignita’ politica e nel rispetto delle istituzioni – sia al Pd e a Crocetta sia alla demagogia del M5S, espressione sterile di una protesta che mira allo sfascio. Mai come in questa tornata elettorale serve, per la nostra Sicilia, partecipazione e impegno. Popolari e Autonomisti dara’ il suo contributo determinante alla vittoria di Nello Musumeci, prossimo presidente della Regione’. Cosi l’on. Saverio Romano, leader della lista Popolari e Autonomisti, a Riesi, nel corso della presentazione di Angelo Bellina, candidato della lista in provincia di Caltanissetta.

Netta vittoria del partito del miliardario populista Andrej Babis, soprannominato il ‘Trump ceco’, alle elezioni parlamentari nella Repubblica ceca. Vincono in generale le forze anti Ue. Exploit del partito xenofobo della Democrazia diretta, l’Spd, che ha raggiunto l’11% dei consensi, e successo dei Pirati, giunti al 10%.
Il primo partito è Ano (in lingua ceca “Sì”), formazione di cui Babis è fondatore e padrone.
Ano, acronimo di Akce nespokojenych obcanu, ovvero Iniziativa dei cittadini scontenti, ha conquistato quasi il 30% dei voti e 78 deputati su 200, quasi il doppio rispetto al 2013. Babis oltre ad essere soprannominato il Trump ceco è anche chiamato Babisconi per la similitudine della sua ascesa politica a quella di Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia.