Alfano

“Noi non vogliamo far cadere il governo Gentiloni, ma se il prossimo anno sara’ impegnato a dare retta solo alla Cgil e alla parte di sinistra che ha lasciato il Pd non possiamo seguirlo”. Lo ha detto il ministro degli Affari Esteri, Angelino Alfano, su Rtl 102.5, aggiungendo che “se il governo fa una virata a sinistra non possiamo seguirlo, noi non siamo di sinistra, noi siamo a sostegno di questo governo ma ci distinguiamo alla grande dalla sinistra che vuole fare marcia indietro”.

Ci sono dei “margini” per una nuova cooperazione con la Russia nel settore del trasporto del gas in Europa, con tuttavia una serie di ma e di se. Secondo il ministro degli Esteri Angelino Alfano. Il ministro ha segnalato “interesse strategico in questa forma di cooperazione: vogliamo accentuare ogni cooperazione che va in questa direzione nel pieno rispetto di quanto la Russia possa fare in piena autonomia per quanto riguarda le scelte industriali”, ossia i dossier già in essere con la Turchia. “Vediamo dei margini per individuare dei punti di incontro industriali: vogliamo far sì che ci sia un approfondito dialogo dal punto di vista politico e industriale per realizzare una proficua cooperazione”. Il capo della Farnesina rispondeva alla stampa italiana, alla fine di un incontro con il vicepremier russo Arkadij Dvorkovich a Mosca. Quest’ultimo ha specificato che “per quanto riguarda il North Stream 2 e la realizzazione del corridoio Sud, ossia il Turkish Stream, siamo interessati alla partecipazione della compagnie italiane ovviamente attraverso delle aste o concorsi. La decisione viene presa ovviamente su base commerciale, ma le relazioni su base politica danno speranza. Concretamente le vie energetiche in Europa e in particolare la seconda linea Sud, dipende dalle consultazioni della Commissione europea, e da un regime legislativo affidabile per le forniture”. Dvorkovich ha ribadito poi che la parte commerciale e quindi una eventuale scelta di Snam per il futuro, dipende da Gazprom.

“Vogliamo dire con grande chiarezza che crediamo che milioni di italiani la pensino come noi ed abbiano bisogno di una rappresentanza”. Lo ha detto Angelino Alfano, presidente di Ncd, aprendo i lavori della Assemblea del partito che ha lanciato il movimento Alternativa Popolare. Il ministro degli Esteri ha anche parlato delle politiche con uno sguardo alle primarie. “Ci sono persone che la pensano nello stesso modo e che dicono le stesse cose ma da palchi diversi. Noi proponiamo un incontro fra amici, fra buoni vicini che pensano le stesse cose, che hanno gli stessi ideali ma che hanno scelto traiettorie diverse”, ha detto il leader di Ap, aggiungendo:”non pretendiamo di avere la leadership. Uniamoci, poi le primarie sceglieranno il leader di un raggruppamento liberal-popolare”. Alfano ha illustrato tre regole: “Chi vince guiderà, chi perde lo aiuterà e le primarie non si devono fare solo per i leader ma anche per la scelta dei singoli parlamentari. Così, credetemi, parteciperanno in tantissimi”.

In tema di ricollocamenti “siamo ancora lontani dall’obiettivo di 1.000 ricollocati mensilmente dall’Italia”. Lo ha detto il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Angelino Alfano, a margine dei lavori della Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, nell’incontro con il ministro degli Esteri dell’Austria, Sebastian Kurz. Lo riferisce la Farnesina, spiegando che il colloquio ha consentito al capo della diplomazia italiana di soffermarsi a discutere con il collega austriaco il tema dei rifugiati e dell’emergenza migratoria. “Ci attendiamo il più forte impegno possibile dell’Ue in questo senso” ha affermato Alfano.

Il senatore Giuseppe Esposito lascia il Nuovo Centrodestra, partito di Alfano. “Ormai da mesi il percorso intrapreso dal Nuovo Centrodestra e da Angelino Alfano è distante dalla mia visione e dalla mia storia politica e per questo considero oggi conclusa la mia esperienza in un partito che ha troppo presto disatteso le ragioni ispiratrici per le quali era nato”, ha dichiarato Esposito, sottolineando che “già nel corso del tempo” la sua posizione “è stata più volte in discordanza con quella del gruppo”. Ha aggiunto il senatore: “Ricordo infatti di non aver votato una legge elettorale incapace di ristabilire il diritto per i cittadini di scegliersi i propri parlamentari e tantomeno ho potuto votare in Aula la riforma costituzionale poi definitivamente bocciata dal popolo sovrano al referendum”. Ed ha continuato: “Ringrazio gli amici e i colleghi per questo percorso svolto insieme augurandogli le migliori fortune. Io però sono costretto a prendere altre strade per seguire la mia coscienza e le mie convinzioni che ritengo di aver sempre rispettato, con chiarezza ed onestà, anche votando in dissenso dal gruppo nel corso di questo periodo”.

I 200 milioni che l’Italia stanzia oggi per l’Africa non sono un messaggio di sfiducia all’Europa, bensi’ un invito: “intanto partiamo noi”. Dopo che per mesi Roma ha incoraggiato Bruxelles ad accettare la politica dei Compact, stamani il ministro degli Esteri Angelino Alfano alla Farnesina ha presentato il decreto ‘Fondo Africa’ col chiaro obiettivo di cooperare coi paesi di origine e transito dei migranti al fine di rafforzare il controllo delle frontiere eserne e quindi bloccare le partenze. I paesi in questione sono Libia, Tunisia e Niger: “quelli che riteniamo di importanza cruciale per i migranti che attraversano il Mediterraneo centrale”, spiega il ministro. Cio’ non toglie, sottolinea, “che ce ne siano altri molto importanti da includere, come Nigeria, Senegal, Egitto ed Etiopia, a cui stiamo gia’ lavorando”. Poi si guardera’ anche a quelli del corno d’Africa. Tali fondi serviranno a finanziare iniziative che saranno coordinate direttamente coi paesi beneficiari: “i governi- dice Angelino Alfano- ci indicheranno di cosa hanno bisogno per rafforzare la loro capacita’ di ontrollo del territorio e riduzione delle partenze e noi lo finanzieremo. Il principio e’: ‘ti diamo una mano, ti chiediamo una mano’. Infatti- tiene a chiarire- chiediamo grande lealta’ all’Italia che salva vite e mette dei soldi”. “Quello di oggi e’ un decreto che sancisce il passo in una direzione nuova: il Fondo Africa da 200 milioni di euro- tiene a sottolineare il titolare della Farnesina- e’ stabilito attraverso una legge specifica, che per la prima volta mira al rafforzamento della frontiera esterna”. Ma non si tratta di fondi distinti da quelli destinati alla Cooperazione allo sviluppo: “un conto sono i 430 milioni della Cooperazione, altro sono questi 200 milioni”. L’obiettivo del governo “e’ incrementare i fondi alla Cooperazione: resta fondamentale infatti per noi il suo ruolo, che e’ quello di realizzare le condizioni che impediscano le partenze”, dice Angelino Alfano. Questo ‘lavoro di squadra’ – che vuole coinvolgere naturalmente anche l’Unione europea nonche’ le agenzie Onu come Oim e Unhcr, ma anche ong e associazioni- sottolinea il fatto che “non esiste una soluzione tutta italiana. Serve il contributo di tutti”, non si stanca di ribadire il capo della Diplomazia. Col Fondo Africa si doteranno i paesi terzi “degli equipaggiamenti, degli strumenti tecnici e dei programmi per la formazione del personale affinche’ siano in grado di gestire e quindi interrompere le partenze”. Ma, ammonisce, “noi non costruiamo muri. Intendiamo rafforzare il matrimonio tra solidarieta’ e sicurezza. Solo cosi’ si toglie ‘clientela’ ai trafficanti e si evitano violenze sui migranti, di cui spesso sono oggetto nell’attesa di partire per l’Europa”.

L’Italia “e’ riuscita impegnandosi in prima linea per l’adozione, in seno al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, di una dichiarazione congiunta di condanna delle distruzioni a Palmira da parte dell’Isis”: Lo ha detto il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Italiana, Angelino Alfano, all’indomani della decisione che conferma la necessità di continuare la cooperazione internazionale a tutela del patrimonio culturale a Palmira. “Si tratta di un’importante iniziativa a cui l’Italia annette un particolare rilievo, che ha visto un ruolo costruttivo anche da parte della Russia e che ha il merito di rafforzare la posizione profilata del nostro Paese in materia di sensibilizzazione sulla tutela del patrimonio culturale dalla furia distruttrice dell’estremismo violento e di lotta alla distruzione e al traffico di beni culturali, anche in chiave di contrasto al finanziamento del terrorismo”, ha dichiarato Alfano, che si e’ complimentato con il rappresentante permanente italiano, ambasciatore Sebastiano Cardi, per l’eccellente iniziativa diplomatica portata a termine dall’Italia al Palazzo di Vetro.

La visita sulla tomba di Bettino Craxi “e’ un atto di giustizia, di cui sono grata al ministro degli Esteri del governo Gentiloni, Angelino Alfano, che vorrei ringraziare”. Lo ha detto all’Ansa Stefania Craxi, al termine della visita a Hammamet di Alfano, presente in Tunisia per relazioni istituzionali ed invitato dalla figlia del leader socialista nel 17/o anniversario della morte. Ed ha continuato: “Cosi’ come ringrazio il presidente Berlusconi che anche in questa occasione non ha fatto mancare il suo sostegno alla mia famiglia, con un messaggio in cui parla apertamente di ‘colpo di Stato’ che ha costretto Craxi all’esilio”. Ha osservato l’ex sottosegretario : “Non e’ questione di una riabilitazione postuma, parola che mi fa rabbrividire, ma credo che vada riletto il suo pensiero lungimirante e attuale su tante questioni ancora irrisolte”. Stefania Craxi ha anche ringraziato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che “con onesta’ intellettuale ha riaperto il dibattito sull’omaggio doveroso che Milano dovrebbe a un grande milanese”.

“So parlare inglese”. Dopo le polemiche successive alla sua nomina alla Farnesina e dopo l’intervento in inglese alla riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu, il ministro degli Esteri Angelino Alfano rivendica le sue capacità linguistiche. “Certo che all’Onu ho parlato in inglese”, ha detto Alfano durante il programma ‘In ½ ora’ di Rai Tre. “So parlare un inglese che mi è valso per decine di bilaterali e interventi pubblici che ho fatto”, ha aggiunto, liquidando come “provincialismo italiano” le accuse di scarsa familiarità con la lingua che gli erano state rivolte nelle scorse settimane.

“L’ennesima mozione di sfiducia riguardo il ministro Alfano da parte della Lega Nord è stalking politico. Siamo davvero all’assurdo, a conferma dell’insussistenza politica dei leghisti che, incapaci di una proposta politica seria, limitano la loro azione soltanto a mozioni di sfiducia e demagogici appelli”. Lo ha dichiarato la presidente dei senatori di Area popolare Ncd-Centristi per l’Italia, Laura Bianconi.