Usa

Nuove minacce da Pyongyang, che annuncia di voler ricorrere all’arma nucleare per “affondare” il Giappone e “ridurre a cenere ed oscurità” gli Stati Uniti. A lanciarle è il Comitato nordcoreano per la pace Asia-Pacifico, che gestisce le relazioni esterne e l’attività di propaganda del regime e che accusa i due paesi per la risoluzione con cui l’Onu ha approvato nuove sanzioni contro la Corea del nord a seguito del suo ultimo test nucleare. E il Comitato, citato dall’agenzia di stampa nordcoreana KCNA, punta anche allo scioglimento del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, ‘strumento del male’, composto da “paesi corrotti dal denaro” che rispondono agli ordini degli Stati Uniti. “Le 4 isole dell’arcipelago dovrebbero essere mandate a fondo dalla bomba nucleare di Juche. Accano a noi non deve più esistere il Giappone”, si legge nella dichiarazione in cui si fa riferimento alla dottrina ufficiale cui si ispira il regime nordcoreano, un misto di marxismo e di nazionalismo isolazionista predicato dal padre fondatore della Corea del nord, Kim Il Sung, nonno di Kim Jong Un. “Riduciamo il territorio americano a cenere ed oscurità”, minaccia ancora Pyongyang.

L’Onu torna a colpire la Corea del Nord con nuove sanzioni: ieri sera il Consiglio di sicurezza ha approvato all’unanimità una risoluzione che prevede il bando alle esportazioni tessili di Pyongyang e il divieto alle esportazioni di petrolio e gas naturale verso la Corea del Nord, fatta eccezione per una quantità da impiegare per il sostentamento della popolazione. “La Corea del Nord non ha ancora passato il punto di non ritorno”: lo ha detto l’ambasciatrice americana all’Onu, Nikki Haley, dopo l’approvazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di nuove sanzioni contro il regime asiatico, precisando che “gli Usa non cercano la guerra con Pyongyang”. “Il mondo civilizzato deve fare quello che la Corea del Nord non sta facendo, ossia fermare la sua marcia verso la costruzione di un arsenale nucleare. La scelta e’ loro. Se continueranno su questa strada continueremo ad aumentare la pressione, se decideranno di cambiare percorso il mondo vivra’ in pace con loro”, ha aggiunto la Haley. Cina, adottate ‘misure necessarie’ – La Cina ha sostenuto il Consiglio di sicurezza dell’Onu nell’adozione di “misure necessarie” sull’ultimo test nucleare della Corea del Nord del 3 settembre, il più potente dei sei fatti. Lo afferma il portavoce del ministero degli Esteri cinese Geng Shuang, secondo l’agenzia Nuova Cina. Pechino spera che le nuove sanzioni siano attuate in pieno, ribadendo l’opposizione ai sistemi antimissile Thaad in Corea del Sud. La crisi, secondo il rappresentante permanente cinese all’Onu Liu Jieyi, “deve essere risolta in modo pacifico”. Seul, sanzioni monito contro provocazioni – Le nuove sanzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu sono un “pesante” monito alla Corea del Nord, dato che altre provocazioni non potranno che aumentare le sue sfide diplomatiche ed economiche: le misure, spiega una nota del governo sudcoreano, “rappresentano il rinnovato impegno della comunità internazionale a non tollerare lo sviluppo nucleare e missilistico del Nord”. La risoluzione 2375, votata in risposta del test atomico del 3 settembre, è la nona con sanzioni per il Nord dal 2006, anno della prima detonazione nucleare.

“Melania Trump sta portando avanti una battaglia contro il cyberbullismo negli Stati Uniti, dove il problema è molto diffuso e radicato. Prescindendo dalle simpatie politiche, non possiamo che ammirare l’impegno della frist lady e appoggiarla in ogni iniziativa. Anzi, di più: come osservatorio nazionale sul bullismo, la nostra speranza è che Melania Trump venga emulata anche in Italia, e la politica prenda finalmente di petto la questione per aiutare tutti coloro che sono vittime di questa pratica vergognosa. La tecnologia avanza e offre sempre nuovi software per dare sfogo alla propria cattiveria, basti vedere Sarahah, un’app che sta spopolando trai giovani e che permette, senza alcun controllo e nell’anonimato più totale, di insultare chiunque sia iscritto alla community. Lo scopo per cui era nata era molto più nobile, ma inevitabilmente la deriva che sta prendendo è negativa. Servono leggi mirate e maggior controllo, il mio grazie oggi va a Melania Trump per l’esempio che sta dando e per l’impegno profuso, nella speranza che anche in Italia ci sia una volontà altrettanto forte di combattere questa guerra che tutti insieme possiamo, anzi dobbiamo, vincere”: lo afferma Paola Ferrari (Portavoce Osservatorio Nazionale‎‎ Bullismo e Doping).

La Cina ha difeso oggi il ruolo del Pakistan, Paese con cui ha strette relazioni, nella crisi afghana, dopo l’avvertimento rivolto ad Islamabad dal presidente americano Donald Trump nel discorso in cui ha illustrato la sua nuova strategia per l’Afghanistan. Interrogata oggi dai giornalisti a Pechino, riferisce GEO Tv, la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Hua Chunying, ha sostenuto che il Pakistan e’ in prima linea nella lotta contro il terrorismo e che ha fatto “grandi sacrifici” ed ha dato “importanti contributi” nella lotta per contrastarlo. Riteniamo, ha sottolineato nel corso dei suo briefing quotidiano a Pechino, che “la comunita’ internazionale dovrebbe riconoscere pienamente l’impegno del Pakistan nel contrasto del terrorismo”. “Siamo comunque contenti – ha aggiunto – di vedere il Pakistan e gli Usa cooperare sulla base del rispetto reciproco, e lavorare insieme per la sicurezza e la stabilita’ nella regione e nel mondo”. Hua ha concluso di sperare che “una politica di rilievo statunitense possa promuovere la sicurezza, la stabilita’ e lo sviluppo dell’Afghanistan e di tutta la regione”.

Donald Trump massacra l’ortografia e il dizionario non ne puo’ piu’. Esasperato dopo le ripetute offese alla lingua inglese del capo della Casa Bianca, il Merrian Webster ha replicato su Twitter facendosi beffe degli svarioni digitati dal presidente sul suo profilo di microblogging. Grazie all’opera di alcuni “bot” che conservano ogni micromessaggio anche dopo che l’autore lo ha cancellato, e’ ora possibile tener dietro a tutti gli errori e i ripensamenti di Trump su Twitter. Come quello, ripetuto due volte il fine settimana, che ha confuso il verbo “heal” (guarire) con “heel” (persona disprezzabile). Il messaggio era quello di domenica in cui il presidente ha teso un ramoscello di ulivo ai contromanifestanti di Boston. Il Merrian Webster gli ha fatto notare la differenza postando un tweet con tanto di emoji e le varie definizioni delle parole che “suonano” simili a “heal”, tra cui appunto “heel”, quella usata da Trump: “oltre ad essere una persona disprezzabile e piena di se'” o “inaffidabile” e’ anche una parte del corpo, il calcagno, per cui Trump e’ stato esentato dal servizio militare negli anni del Vietnam. E’ da gennaio, quando il tycoon si e’ insediato alla Casa Bianca, che il Merrian Webster ha trovato la sua vena all’insegna della satira politica. Prima il dizionario aveva usato la sua presenza su Twitter per due post quotidiani, uno con la definizione della parola del giorno, l’altro con un quiz ortografico per il lettori. Trump

Il presidente palestinese Abu Mazen ha detto ad una delegazione del partito di sinistra israeliano Meretz di non capire la politica dell’amministrazione Usa nei confronti del tema israelo-palestinese. Lo riferiscono i media israeliani. Lo hanno fatto sapere ai media i rappresentanti di Meretz presenti all’incontro. “Ho incontrato gli emissari di Trump dall’inizio del suo mandato circa 20 volte e ogni volta – ha detto Abu Mazen, secondo quanto riferito – hanno sottolineato il loro impegno nella soluzione a 2 stati e nella fine della costruzione degli insediamenti. Ho insistito perche’ dicessero la stessa cosa a Netanyahu, ma non l’hanno fatto”. “Non capisco – ha concluso – come si stanno comportando con noi, visto che all’interno della loro stessa nazione, l’amministrazione e’ nel caos”.

Gli Stati uniti non escludono un’opzione militare come risposta alla sempre più grave crisi politica ed economica venezuelana: lo ha dichiarato il presidente Donald Trump, parlando in conferenza stampa. “Abbiamo diverse opzioni per quel che riguarda il Venezuela, compresa quella militare se necessario: abbiamo soldati sparsi per tutto il mondo, in psotio anche molto lontani. Il Venezuela non è lontano e la sua gente sta soffrendo”.

Pressioni da piu’ parti su Donald Trump per convincerlo a fermare la sua campagna contro il ministro della Giustizia, Jeff Sessions. All’interno della Casa Bianca molti sono in pressing sul presidente affinche’ smetta di attaccare Sessions. La pressione su Trump e’ aumentata dai senatori repubblicani, che lo hanno avvertito di una possibile rivolta conservatrice. Lo riporta il New York Times, sottolineando che il timore dei repubblicani e’ che un licenziamento di Sessions nel mezzo delle indagini sulla Russia possa far sprofondare il paese in una crisi politica e costituzionale.

Gli Stati Uniti non forniranno più informazioni sulle ispezioni di sicurezza dei suoi armamenti atomici, presenti anche in Italia. La decisione è stata presa, ha spiegato il Pentagono, per evitare che Paesi nemici possano ottenere troppe informazioni sulle eventuali falle di sicurezza nelle basi, emerse dalle ispezioni. Per decenni, queste informazioni sono invece state accessibili al pubblico. L’esperto di segretezza Steven Aftergood, che guida il programma “Project on Government Secrecy” della Federation of American Scientists di Washington, ha dichiarato alla stampa statunitense che “tutta questa storia puzza. Agiscono come se avessero qualcosa da nascondere, ma non si tratta di segreti che riguardano la sicurezza nazionale. Io credo che questa nuova politica non distingua tra la protezione dei segreti legittimi e la decisione di schermare l’incompetenza. È chiaro che le informazioni classificate che riguardano la tecnologia delle armi nucleari vadano protette, ma negligenze ed errori non dovrebbero essere protette dall’obbligo di risponderne davanti all’opinione pubblica”.

I dati personali di oltre 200 milioni di cittadini americani sono stati resi pubblici per errore da una societa’ di marketing che ha lavorato per il Republican National Committee, l’ente che governa il partito repubblicano. Si tratta di un file da 1,1 terabyte che include date di nascita, indirizzi di casa, numeri di telefono e appartenenza politica di circa il 62% della popolazione americana. I dati sono stati resi disponibili su un cloud gestito da Amazon. L’enorme massa di dati e’ stata scoperta la scorsa settimana da un analisti di cybersicurezza. Le informazioni sono state raccolte da diversi database: dal social network Reddit, fino ai piu’ piccoli gruppi che hanno raccolto fondi per il partito repubblicano. L’ultimo aggiornamento e’ avvenuto a gennaio quando il presidente americano, Donald Trump, si e’ insediato alla Casa Bianca. Per accedervi bastava avere un link diretto al server che per mesi ha ospitato i file.